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La fine della Comune di Parigi

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Dopo un mese di assedio la controrivoluzione il 21 maggio 1871 entra a Parigi. Così finisce il primo esperimento socialista della storia moderna, la Comune di Parigi.

In quel giorno le truppe goverantive dell’assemblea nazionale guidate dal repubblicano conservatore Thiers entrarono in città dando inizio alla cosidetta “settimana di sangue” in cui la repressione borghese portò all’uccisione di 20000 Comunardi e all’arresto di altri 38000 che furono per lo più deportati in Nuova Caledonia.

La Comune di Parigi nasce il 18 marzo dello stesso anno sotto l’ondata di grandi proteste scaturite dalla scelta dell’assemblea nazionale francese di accettare le condizioni umilianti di resa dettate da Bismarck nella guerra franco/prussiana.

Il timore della restaurazione della monarchia e la paura di dover pagare le condizioni di pace umilianti della guerra appena finita spinge il popolo parigino ad insorgere e costituire un governo del popolo fissando la data per le elezioni di un consiglio comunale per il 26 marzo. Gli eletti sono provenienti da correnti diverse, la maggioranza è formata dai giacobini, ma sono rappresentate anche le fazioni che fanno riferimento al rivoluzionario Blanqui, all’Associazione internazionale dei lavoratori di Proudhon e altri radicali ed indipendenti.

Ma presto nel Comitato Centrale della Guardia Nazionale ha il sopravvento l’ala socialista e per la prima volta nella storia vi è la presa di potere da parte del proletariato.

In questo incredibile clima di novità la Comune partorisce un programma a favore dei lavoratori con la socializzazione delle fabbriche abbandonate dagli imprenditori e l’immediata seperazione della Chiesa dallo Stato. Ma la risposta controrivoluzionaria non si è fatta attendere e per 6 settimane Parigi è stata duramente bombardata dalle forze governative.

Da qui ha inizio l’eroica resistenza della Comune. Fino a quel 21 maggio in cui le truppe governative guidate dal generale Mac-Mahon riescono a forzare un ingresso dalle porte occidentali della città. La resistenza avviene strenuamente quartiere per quartiere, strada per strada, ma l’artiglieria moderna dell’esercito regolare fa strage tra ribelli e civili. I quartieri più popolari, cioè quelli orientali della città sono quelli che continuano a resistere con forza con perpetui atti di guerriglia urbana. Il 28 maggio cade l’ultima barricata e Mac-Mahon dichiara riconquistata la città. La repressione durissima e senza pietà colpisce chiuque abbia appoggiato in qualsiasi modo la Comune.

Ma questo grande anche se breve esperimento politico aprirà le strade a quello spettro che sempre più concreto fa tanta paura ai tiranni ed ai borghesi.

E nelle banlieues moderne tra una chiacchiera e l’altra per le strade ancora soffia caldo l’esempio della Comune di Parigi.

 

 

 

 

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pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

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