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Affiches rouge: Il MOI

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Il 21 febbraio 1944, 23 membri della resistenza comunista FTP-MOI, furono giustiziati sul Mont Valérien. Ricordiamo che durante l’occupazione tedesca dal 1940 al 1944, più di 1000 uomini, resistenti ed ostaggi, sono fucilati al Mont Valerién (Haut-de-Seine). I Francs-tireurs et partisans – main-d’œuvre immigrée (FTP-MOI) erano un sottogruppo dell’organizzazione Francs-tireurs et partisans (FTP), componente della Resistenza francese, un’ala composta principalmente da stranieri, al capo del quale vi era un armeno comunista, Missak Manouchian, scampato al genocidio armeno perpetrato dal nascente stato turco.

Il processo a questo gruppo, durato un solo giorno, fu oggetto di una vasta campagna sulla stampa collaborazionista. La ragione di questo violento attacco da parte dei giornali fu che dei 23 membri, 20 erano stranieri e fra questi c’erano 11 ebrei. L’obiettivo era strumentalizzare la questione per dipingere la Resistenza come un affare comunista e ebraico. Smantellato il gruppo dalla polizia di Vichy alla fine del 1943, questi uomini furono rappresentati in una famosa “affiche” di propaganda nazista come semplici banditi: “Des Libérateurs? La Libération par l’armée du crime!” in cui vengono mostrate le foto di dieci membri del gruppo, insieme alle foto delle armi di cui disponevano e di alcune azioni del gruppo. I tedeschi diffusero un poster con uno sfondo rosso, con dieci uomini del gruppo Manouchian con i loro nomi, foto e presunti crimini; divenne noto come l’Affiche Rouge. I tedeschi distribuirono migliaia di copie del poster in giro per la città per incoraggiare i parigini a pensare ai partigiani come stranieri criminali e “non francesi”, e scoraggiare la resistenza; invece, agli Affiches Rouges, molti cittadini risposero contrassegnando i poster con frasi come “Morts pour la France!” (Sono morti per la Francia!). Il quotidiano “Le Matin” del 19-20 febbraio, in prima pagina, a titoli cubitali titolava l’articolo principale: “il tribunale militare tedesco giudica 24 terroristi che hanno commesso 37 attentati e 14 deragliamenti, aggiungendo: “un armeno, Missak Manouchian, dirigeva questa turba internazionale che assassinava e distruggeva per 2.300 franchi al mese”, instillando l’idea che i resistenti fossero della specie di sicari pagati da Mosca.

L’FTP-MOI è particolarmente noto, appunto, proprio perchè il processo fu altamente pubblicizzato. I membri del gruppo furono arrestati e interrogati dalla polizia francese, il processo dei 23 membri si svolse di fronte a un tribunale militare tedesco all’Hôtel Continental. Cominciò il 17 febbraio 1944, durò da due a quattro giorni e, dopo una deliberazione di 30 minuti, tutti gli accusati furono condannati a morte, senza possibilità di appello. Quasi tutti furono fucilati immediatamente il 21 febbraio a Mont-Valérien. L’esecuzione di Olga Bancic è stata sospesa per ulteriori indagini e perché la legge francese proibiva l’esecuzione di donne. In una nuova condanna emessa il 10 maggio 1944, fu condannata a morte. Fu decapitata poco dopo la condanna.

Quello della resistenza degli immigrati comunisti in Francia è una storia abbastanza sconosciuta in Italia nonostante il notevole contributo dato dall’antifascismo italiano.

Per ciò che concerne il movimento comunista in Italia, l’esperienza della guerra civile spagnola maturata nelle Brigate Internazionali e tra le fila della Resistenza Francese saranno fondamentali per la formazione di quadri politico-militari per la lotta di Liberazione in Italia, in particolare per l’esperienza gappista in città che sarà l’apripista alla lotta “senza quartiere” all’occupante nazista e al fascismo.

Guarda “Missak Manouchian, héros étranger de la Résistance“:

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