InfoAut
Immagine di copertina per il post

Monterumici Bruno

||||

Bruno Monterumici, nome di battaglia “Roberti”, da Luigi e Luigia Tonelli; nato il 2 aprile 1906 a Bologna; ivi residente nel 1943. Licenza elementare.

Operaio ortopedico. Iscritto al PCI. Fu dirigente della FGCI e il 22 agosto 1927 venne arrestato a Modena, unitamente a 2 compagni, perché trovato in possesso di materiale di propaganda antifascista. Il 22 marzo 1928 fu rinviato a giudizio davanti al Tribunale speciale dal quale il 10 agosto 1928 venne condannato a 7 anni e 10 mesi di carcere per “ricostituzione del PCI, propaganda sovversiva”. Scontò parte della pena nelle carceri di Volterra (PI) e Viterbo e riebbe la libertà il 5 novembre 1932 a seguito della concessione dell’amnistia per il decennale fascista. Il 23 marzo 1933 fu nuovamente arrestato, con Sostegno Falzoni e Cesare Morara, per diffusione di volantini.

Il 13 luglio venne scarcerato e ammonito. Il 4 gennaio 1938 subì un terzo arresto. Finì in carcere con altri 76 antifascisti accusati di “organizzazione comunista bolognese attiva nel 1936-1937” che oltre “alla tradizionale azione illegale era riuscita a sviluppare un’efficace azione nei sindacati fascisti, tra i disoccupati e nell’ambiente universitario”. Rinviato a giudizio il 2 settembre 1938, davanti al Tribunale speciale, il 26 novembre venne condannato a 18 anni di reclusione. Scontò parte della pena nel carcere di Fossano (CN) dal quale uscì nell’agosto 1943, dopo la caduta del fascismo. Trascorse gli anni di detenzione leggendo numerosi libri di storia, sia italiani che stranieri.

All’inizio della lotta di liberazione fu tra i primi organizzatori delle squadre armate bolognesi in città che diedero poi vita alla 7ma brigata GAP Gianni Garibaldi, nella quale militò. Arrestato il 26 giugno 1944 dalle brigate nere, venne a lungo torturato, quindi ucciso e abbandonato in via Tibaldi il 5 luglio 1944. Quasi certamente non rivelò il proprio nome ai fascisti, perché in data 4 aprile 1945 la polizia lo ricercò, ovviamente senza trovarlo, nel suo domicilio. Riconosciuto partigiano dal 9 settembre 1943 al 5 luglio 1944. Al suo nome è stata intitolata una strada di Bologna. [Nazario Sauro Onofri]

E’ sepolto nel Monumento Ossario ai Caduti Partigiani della Certosa di Bologna ed è ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.

Guarda “La settima GAP a Bologna“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: le loro armi, i loro profitti, i nostri morti

Più di 4.000 persone hanno manifestato e portato avanti delle azioni contro l’Air Show di Parigi, il commercio della morte e a sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA bombardano l’Iran, ogni maschera è caduta

Ieri notte gli USA hanno bombardato tre siti nucleari in Iran, quello di Fordo, di Isfahan e di Natanz ufficializzando di fatto l’entrata in guerra al fianco di Israele.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

“Senza il contratto, il Paese si blocca”

La lotta dei metalmeccanici per il rinnovo contrattuale non sembra affievolirsi ma anzi dimostra forza e determinazione. Sommando le 8 ore di ieri si arriva a 40 ore di sciopero da quando, più di un anno fa, è saltato il tavolo di trattativa con FEDERMECCANICA, non si vedeva una lotta così aspra dal 1997. Oltre […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: media e organizzazioni documenteranno con una Missione di Osservazione la persecuzione politica a Eloxochitlán

Si tratta della prima missione di osservazione a Eloxochitlán che sorge “come una risposta urgente” alla violenza politica e giudiziaria contro la popolazione

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

«Denunciateci tutti». I metalmeccanici sfidano il decreto sicurezza

A Bologna al corteo dei metalmeccanici i lavoratori bloccano la tangenziale violando il dl Sicurezza. In diecimila rischiano la denuncia

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Una resa dei conti coloniale: come la guerra di Israele contro l’Iran riapre vecchie ferite

Riprendiamo di seguito questo articolo di Soumaya Ghannoushi, apparso su Effimera. Condividiamo in gran parte quanto scritto nel testo e nell’introduzione di Effimera, ci teniamo a sottolineare per quanto riguarda il nostro punto di vista che sicuramente quello del multipolarismo rappresenta un orizzonte del desiderio tra le masse del sud del mondo (ed anche qui […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Difendere Anan, Alì e Mansour significa difendere la resistenza del popolo palestinese

Udienze ed iniziative all’Aquila Il 25, 26, 27 giugno si terranno al tribunale dell’Aquila tre udienze consecutive del processo ad Anan, Alì e Mansour, tre palestinesi accusati di proselitismo e finanziamento del terrorismo, contemporaneamente si terranno alcune giornate di mobilitazione. La corte ha intenzione di arrivare alla sentenza entro il 10 luglio. Le iniziative proposte […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

L’attacco di destre, sionisti e lgbt liberali al pride di Parigi

Il 28 giugno a Parigi si svolge la Marche des Fiertés Paris & Île-De-France, il più importante pride francese quest’anno anticipato da violente polemiche

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.