InfoAut
Immagine di copertina per il post

Angry Brigade

||||
||||

L’Angry Brigade (Brigata degli arrabbiati) era un gruppo militante britannico di azione diretta anarco-comunista.

Rivendicò in Gran Bretagna numerose azioni dinamitarde tra l’agosto 1970 e il 1972. Colpirono banche, ambasciate e case di politici conservatori. Sul quotidiano “The Times” fu pubblicato un loro comunicato il 19 febbraio 1971:

Compagni rivoluzionari,

siamo rimasti tranquilli e abbiamo sofferto la violenza del sistema per troppo tempo. Ci attaccano quotidianamente. La violenza non esiste solo nell’esercito, nella polizia e nelle prigioni. Esiste nella cultura scadente e alienante prodotta dalla televisione, dai film, dai periodici illustrati; esiste nella brutta sterilità della vita urbana. Esiste nello sfruttamento quotidiano del nostro lavoro, che dà ai Padroni il potere di controllare le nostre vite e dirigere il sistema secondo i propri scopi. Quante Rolls Royce, quante Irlande del Nord, quanti progetti di legge antisindacali occorreranno per dimostrare che in una crisi del capitalismo la classe al potere può reagire solo attaccando il popolo politicamente?

Ma il sistema non crollerà o capitolerà da solo. Via via sempre più lavoratori si rendono conto di ciò: e vanno trasformando la propria coscienza sindacale in una militanza politica offensiva. In una settimana, un milione di operai hanno scioperato: Ford, poste, radio, lavoratori del settore olio. Il nostro ruolo è quello di approfondire le contraddizioni politiche a tutti i livelli. Non raggiungeremo questo focalizzando la nostra attenzione su problemi singoli o con lamenti socialisti all’acqua di rose.

Nell’Irlanda del Nord l’esercito britannico e le sue pedine hanno trovato un terreno per le proprie esercitazioni: gas lacrimogeni e pallottole a Belfast oggi, domani a Derby e Dagenham. Il nostro attacco è violento, la nostra violenza è organizzata. Il problema non è se la rivoluzione sarà violenta. La lotta organizzata e il terrorismo organizzato vanno a fianco l’una dell’altro. Queste sono le tattiche del movimento rivoluzionario di classe. Dove due o tre rivoluzionari utilizzano la violenza per attaccare il sistema di classe… ecco l’Angry Brigade. Alcuni rivoluzionari in tutta l’Inghilterra utilizzano già il nome per pubblicizzare i loro attacchi contro il sistema.

Nessuna rivoluzione è stata vinta senza violenza. Come le strutture e i programmi di una nuova società rivoluzionaria devono essere incorporati in ogni organismo di base, ad ogni tappa della lotta, così, la violenza organizzata deve sempre accompagnare ogni momento della lotta fino a quando, armata, la classe operaia rivoluzionaria capovolgerà il sistema capitalista.

Fonte: Bodo’s Project

Guarda “‘The Angry Years’ documentary“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Sud unito contro il ponte. Vogliamo casa, lavoro, ambiente e sanità

La mobilitazione contro il ponte sullo Stretto è, oggi, uno spazio politico cruciale per la resistenza e il riscatto del Sud.

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Rompere la pace dentro territori, fabbrica e università della guerra

Partiamo da qui, da questa inquietudine mai risolta e sempre irriducibile che accompagna la forma di vita militante, l’unica postura da cui tentare di agguantare Kairòs, il tempo delle opportunità che possiamo cogliere solo se ci mettiamo in gioco. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Libertà vigilata

Un inedito maccartismo sta attraversando l’Occidente e, per quanto direttamente ci riguarda, l’Europa, sempre più protesa verso la guerra, irresponsabilmente evocata dalla presidente Ursula Von der Layen come “scudo per la democrazia”

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Teoria del partito

I prezzi sono più alti. Le estati sono più calde. Il vento è più forte, i salari più bassi, e gli incendi divampano più facilmente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Se la Cina ha vinto

Se l’obiettivo di un titolo apodittico come “La Cina ha vinto” è convincere il lettore della validità della propria tesi, Alessandro Aresu vi riesce pienamente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.