InfoAut
Immagine di copertina per il post

Fondato American Indian Movement

||||
||||

“Niente ha cambiato il volto degli indigeni e della loro cultura come l’American Indian Movement, fondato l’11 luglio 1968 a Minneapolis, Minnesota. Tre indiani Ojibwa e diplomati della “Indian Finishing School” – il penitenziario statale del Minnesota – erano Clyde Bellecourt, Dennis Banks e George Mitchell furono le prime figure di spicco. Altri importanti primi membri includevano Eddie Benton Banai, Vernon Bellecourt e più tardi Russell Means. John Trudell è stato portavoce dei media nazionali.

Gli inizi dell’AIM in Minnesota sono stati radicati negli sforzi per combattere la brutalità della polizia a Minneapolis, ma si è rapidamente espansa e si è impegnata a unire tutte le persone indigene per elevare le loro comunità e promuovere l’orgoglio e la sovranità culturale.

Tra il 20 novembre 1969 e l’11 giugno 1971 ebbe luogo l’occupazione di Alcatraz. Su quell’isola prigione, 89 indiani d’America e sostenitori, guidati da Richard Oakes, LaNada Means e altri hanno preso il controllo. Scelsero il nome Indians of All Tribes (IOAT) e John Trudell ne fu il portavoce. Secondo l’IOAT, in base al Trattato di Fort Laramie (1868) tra gli Stati Uniti e i Lakota, tutte le terre federali ritirate, abbandonate o fuori uso dovevano essere restituite ai nativi che un tempo le occupavano. Dal momento che il penitenziario di Alcatraz era stato chiuso il 21 marzo 1963 e l’isola era stata dichiarata proprietà federale in eccedenza nel 1964, un certo numero di attivisti del Potere Rosso rivendicava l’isola come terra indiana.

L’occupazione ha avuto un effetto breve ma in qualche modo diretto sulle politiche federali indiane e ha stabilito un precedente per l’attivismo indiano. Oakes è stato colpito a morte nel 1972 e l’AIM è stato preso di mira dal governo federale e dall’FBI nelle operazioni COINTELPRO.

L’esposizione nazionale di AIM è cresciuta nel 1972 durante il loro Trail of Broken Treaties. I membri iniziarono a San Francisco e finirono a Washington, DC proprio il 3 novembre, proprio mentre Richard Nixon stava per essere rieletto. La processione di quattro miglia è arrivata la mattina presto e ha presentato all’amministrazione Nixon una proposta di 20 punti per migliorare le relazioni tra Stati Uniti e Indiani.

Il primo dei 20 punti degli indiani richiedeva il ripristino dei loro poteri costituzionali di stipulazione di trattati, rimossi da una disposizione nell’Indian Appropriations Act del 1871. I successivi sette riguardavano il riconoscimento della sovranità delle nazioni indiane e la riconvalida dei trattati, compreso il Trattato di Fort Laramie. La richiesta fondamentale al centro di tutto questo era che gli indiani fossero trattati secondo i “nostri trattati”.

Altri punti riguardavano questioni come la legge sulla riforma agraria e il ripristino di una base fondiaria che avrebbe permesso agli indiani che lo desideravano di tornare a uno stile di vita tradizionale. Dal punto di vista del governo degli Stati Uniti, riconoscere o negoziare rivendicazioni di trattati in tutto il paese potrebbe richiedere la restituzione di vasti tratti dell’America ai veri proprietari, un’idea davvero molto pericolosa!

Guarda “American Indian Movement“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: il bilancio degli scontri settari a Sweida sale ad almeno 250 morti. Israele bombarda anche Damasco

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani il bilancio delle vittime degli scontri settari intorno alla città meridionale a maggioranza drusa di Sweida è di almeno 250 morti.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alta Felicità 2025: tre giorni di lotta, cultura e partecipazione popolare!

Un’occasione in cui la musica, l’approfondimento politico e la convivialità si intrecciano per dare spazio a pratiche di resistenza, solidarietà e immaginare alternative concrete.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Campeggio di lotta No Tav

Dal 18 al 21 luglio ci troveremo in Val di Susa per un campeggio di lotta giovanile per ribadire la nostra opposizione trentennale a un progetto inutile e dannoso che oggi si va configurando sempre più nella sua brutalità.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La transizione ecologica va in guerra: il ritorno del falso mito del nucleare 

Domenica 27 luglio alle ore 10 a Venaus in occasione del Festival Alta Felicità terremo un dibattito come progetto Confluenza per approfondire il tema del nucleare e le implicazioni di esso nella complessa fase attuale, fatta di guerra e riarmo. La transizione ecologica si è rivelata  essere una nuova opportunità di profitto per i soliti […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Prosegue l’attacco al movimento No Tav: altre 10 condanne per chi resiste alla devastazione ambientale

Ieri, 14 luglio, il Tribunale di Torino ha emesso pesanti condanne che vanno dagli 11 mesi ai due anni, oltre alla richiesta di risarcimento per le parti civili e per la violazione della zona rossa, per dieci attivisti del movimento No TAV per la giornata di lotta del 24 luglio 2020.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Google ha aiutato Israele a diffondere propaganda di guerra a 45 milioni di europei

Uno studio ha rilevato che, da quando ha colpito l’Iran il 13 giugno, l’Agenzia Pubblicitaria del Governo Israeliano ha speso decine di milioni in annunci pubblicitari solo su YouTube.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Boicottaggio respinto, verità distorta: UniPi sceglie la guerra e la chiama pace

Un contributo del Collettivo Universitario Autonomo – Pisa in merito alla votazione del senato accademico dello scorso venerdì 11 luglio.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lavoro: la polizia carica gli operai di Gruppo 8 (FO) in sciopero. Tre lavoratori in ospedale, ma la resistenza continua

Violente cariche di polizia ai cancelli della Gruppo 8 di Forlì, dove i lavoratori sono in sciopero e picchetto supportati dal sindacato di base Sudd Cobas. Da undici giorni lavoratori e sindacalisti presidiano i cancelli della fabbrica del Gruppo 8, azienda che produce divani di lusso che vengono venduti anche a 100mila euro l’uno. Difendono […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: in mille in strada per difendere i boschi dal TAV

Un migliaio di persone sabato 12 luglio hanno partecipato alla manifestazione per la difesa del bosco di Ca’ Alte e della città, dopo lo sgombero dell’area lungo l’argine avvenuto nei giorni precedenti. 

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Assemblea regionale a Mazzé “Noi siamo sicuri che dire no alla guerra deve significare il ricomporre le lotte: le lotte ambientali con le lotte operaie, con le lotte di tipo sociale”

Pubblichiamo alcuni materiali a caldo in merito all’Assemblea Regionale di Confluenza dal titolo “IL DESTINO DELL’AGRICOLTURA E DEL SUOLO IN PIEMONTE: TRA AGRI-FOTOVOLTAICO E NUCLEARE”