InfoAut
Immagine di copertina per il post

Solo perché questa scuola fa schifo

||||

Dall’aria di tempesta alla tempesta vera e propria nelle scuole pisane. Il ritmo della mobilitazione studentesca di questo gennaio non segue il dettato di nessuno e sembra non avere uno spartito. È scandito da cortei chiamati per passaparola e dalle occupazioni, prima una poi l’altra, poi tre in contemporanea, una smette altre due se ne aggiungono.

A pochi giorni di distanza dall’ultimo corteo selvaggio finito a spintoni con la polizia sotto il comune questa mattina un altro corteo ha attraversato la città. In mezzo le occupazioni hanno fatto montare una protesta che non si ferma alla richiesta di più fondi e risorse per l’edilizia scolastica. In fondo si potrebbe dire che non si sa per cosa si protesta, e non è un problema. È una condizione a rivoltarsi. Quella degli adolescenti reclusi in scuole prigione dove l’istanza di controllo viene prima di quella della libertà e l’autonomia per formarsi, dove la sicurezza non è l’incolumità nei luoghi di studio ma i poliziotti del decreto scuole sicure, quella della soppressione di ogni margine di decisione sui luoghi in cui si vive e si studia, quella della gabbia burocratica che produce confusione e spaesamento. Occupare è giusto. Sovverte quest’ordine. Lo sentono in tanti. È un modo di cercare delle soluzioni perché questa scuola così fa male.

WhatsApp Image 2019 01 21 at 15.38.25

L’onda lunga della protesta analoga nata a Livorno continua a montare a Pisa mentre laggiù si è infranta nell’impegno preso dal sindaco pentastellato Nogarin direttamente con il governo per finanziare i lavori nelle scuole cittadine. Qui c’è un nodo forte. La cosiddetta autonomia finanziaria degli enti locali obbedisce a una logica di risparmio più che di snellimento amministrativo. Secondo il presidente della provincia di Pisa, l’ente che ha in carico la gestione e la manutenzione degli edifici scolastici, per rimettere a posto solo il complesso Marchesi, uno dei poli didattici principali della città, servirebbero 56 milioni di euro. Le casse della provincia sono vuote. A chi rivolgersi? A Livorno la giunta dello stesso colore del governo ha salvato la situazione in corner contattando direttamente l’esecutivo. A Pisa la politica tace. Eppure stanno dalla stessa parte di chi siede al governo. Allora non basta la protesta alla provincia degli studenti del Santoni che scendono in strada lunedì mattina contro le temperature rigidissime sofferte a scuola per la mancanza di riscaldamento, non basta l’occupazione del tecnico industriale Fascetti che occupa martedì contro la mancanza di strutture adeguate per i laboratori, non bastano neanche le occupazioni di Santoni e ITIS. Se non basta si continua.

WhatsApp Image 2019 01 21 at 10.12.18

Venerdì mattina, il giorno successivo al corteo di giovedì, occupa il Buonarroti, lo scientifico che condivide con il Santoni il complesso Marchesi che risulta completamente controllato dagli studenti. Sabato sera, nelle ore dei corsi serali, viene tentata l’occupazione dell’alberghiero Matteotti ma il preside, avvertito dai collaboratori scolastici, interviene per sgomberare. Nella notte gli studenti ci riprovano, alcuni infissi vengono forzati, vengono segnalati dei danni. Al mattino la scuola è di nuovo sgomberata. Il preside convoca i giornalisti: “i responsabili verranno denunciati, chi sbaglia paga”. Il Preside parla come Salvini che parla come un poliziotto. “Questa scuola fa schifo. Il preside non ci ha mai ascoltato, che dobbiamo fare?” replicano i ragazzi. È una lotta per negare la messa perenne in stato di accusa, l’infantilizzazione, la colpevolizzazione: altro che grembiuli a scuola. È una lotta all’attacco. Parte un tentativo di accerchiamento della protesta e di criminalizzazione: è la caccia ai responsabili per frammentare la mobilitazione e indebolirla. “Basta con questa farsa del ‘68” strillano anche grillini pisani.

WhatsApp Image 2019 01 21 at 10.43.34

La risposta è la migliore possibile. Nella notte la scuola viene nuovamente occupata e da lì gli studenti invitano a partecipare al corteo della mattina. I giovani non demordono. Da piazza Santa Caterina il corteo è ancora più grosso di quello di giovedì, convocato ancora per catene di messaggi e passaparola. È facile trovarsi in questi giorni, i ragazzi sono sempre assieme, fuori e dentro le occupazioni. Le notizie viaggiano rapide. Alle nove in punto la manifestazione si muove. È uno sciame, più di mille. Numeri che non si vedevano da un po’ di tempo. Dal Matteotti arrivano notizie contrastanti, pare sia arrivata la polizia e i vigili del Fuoco. Un giornalista ha fatto irruzione nella scuola e rincorre gli studenti.

“La protesta pacifica della maggioranza è rovinata da un piccolo gruppo di estremisti”, dice. Ancora sentenze ma in fondo anche questi giornalisti sono solo gli ultimi della categoria di chi parla sui giovani senza ascoltare. Ora devono capire, e bisogna che capiscano. Il corteo devia dal Lungarno e imbocca via Garibaldi per dirigersi verso il Matteotti per difendere l’occupazione. Gli occupanti e il corteo si fondono. La scuola è di nuovo sotto il controllo della protesta. “Decidiamo noi quando e come lasciarla”. Il corteo riparte. Fa un giro largo, passa sotto il complesso Marchesi, sotto di licei di via Benedetto Croce e finisce in piazza XX settembre, ancora sotto il comune. L’assemblea rilancia. Non è finita qui.

 

{mp4}20722{/mp4}

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Formazionedi redazioneTag correlati:

pisastudenti medi

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sapienza: un racconto della giornata di ieri (17 aprile)

Il 17 aprile in Sapienza è stata una giornata di lotta e smascheramento dei rapporti che l’università coltiva (e non vuole interrompere) con la guerra e Israele.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Torino: 23 aprile corteo contro il convegno vergognoso del Politecnico

Condividiamo di seguito l’appello degli studenti e delle studentesse universitarie torinesi mobilitati in sostegno al popolo palestinese in vista del convegno che si terrà il 23 aprile al Politecnico alla presenza del Ministro Tajani, di Eni e MAECI.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Genova: protestano studenti e studentesse dell’istituto Pertini-Diaz: “Non vogliamo poliziotti a far lezione qui” 

“Fuori la polizia dalla Diaz”, questo lo striscione comparso martedì mattina, e subito rimosso, sui cancelli dell’istituto Pertini – Diaz a Genova, la scuola dove nel 2001 avvennero i pestaggi polizieschi contro i manifestanti del G8.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Bologna: dopo ben 11 anni il processo sulla cacciata della polizia da Piazza Verdi arriva in primo grado. Posticipata la sentenza

Sono serviti 11 anni perché si concludessero le udienze del processo in primo grado riferito agli scontri tra studenti, studentesse e forze di polizia, avvenuti nelle giornate del 23 e 27 maggio 2013 a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Grecia: passa la legge sulla creazione di università private. Scontri fuori dal Parlamento

In Grecia è passata in Parlamento la contestatissima legge che equipara le università private con quelle pubbliche nel paese.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Grecia: ampia mobilitazione delle università, occupati la maggior parte degli Atenei contro la creazione di poli privati

Grecia. La lotta del mondo accademico e universitario ellenico si intensifica di giorno in giorno in vista della presentazione del controverso disegno di legge per la creazione di università private.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Solidarietà agli studenti del Severi-Correnti!

Esprimiamo la nostra totale solidarietà nei confronti degli studenti e delle studentesse del liceo Severi Correnti di Milano, che la mattina del 30 gennaio occupavano il loro istituto per denunciare il genocidio in atto in Palestina e contro l’indifferenza per le morti di decine di migliaia di persone sotto le bombe israeliane.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Scuola. Tecnici e professionali: un “capolavoro” al servizio delle imprese

L’iter parlamentare della riforma degli istituti tecnici e professionali è in discussione alla Camera.

Immagine di copertina per il post
Formazione

L’azienda italiana che può localizzare una persona in ogni angolo del mondo

Tykelab offre i suoi servizi tramite la ben più nota azienda di intercettazioni RCS.  RCS e Tykelab sviluppano uno spyware, Hermit, in grado di prendere il controllo del tuo smartphone e ascoltare tutto ciò che dici. 

Immagine di copertina per il post
Formazione

Roma: manganellate della polizia sugli studenti a Montecitorio

Le forze dell’ordine in tenuta anti sommossa hanno caricato gli studenti dei collettivi degli istituti occupati che tentavano di raggiungere Palazzo Chigi. Fermi e identificazioni

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il colore dei manganelli

Quei fatti si inseriscono in un contesto nel quale la repressione – nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nei centri di detenzione per migranti – è diventata strumento ordinario di governo

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: un altro sabato di mobilitazione popolare in tutta Italia

Giornata di mobilitazione sabato 2 marzo 2024 in Italia in solidarietà con la Palestina e il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fermare il genocidio a Gaza: in Italia sciopero per la Palestina. Cariche a Pisa, Firenze e Catania

Fermare il genocidio a Gaza: questo l’obiettivo dello sciopero generale per la Palestina di ieri, indetto in tutta Italia e per tutte le categorie di lavoro dai sindacati di base, raccogliendo l’appello dei Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Scuola Resistente: viaggio dentro gli istituti romani occupati

Una critica è rivolta anche verso una scuola concepita come azienda o come “ufficio di collocamento” e non, come pretendono gli stessi studenti, come luogo di cultura.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Da Torino a Pisa continuano le mobilitazioni per la Palestina.

Le mobilitazioni a sostegno del popolo palestinese continuano, in particolare nei luoghi della formazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lo scandalo della Torre e il senso di Giustizia

Venerdì 17 novembre, a Pisa, un partecipato corteo composto da un migliaio di studentə e lavoratorə in sciopero ha attraversato determinato e rabbioso le strade della città, è arrivato in Piazza dei Miracoli e ha occupato per un’ora uno dei monumenti più famosi del mondo, la Torre di Pisa, calando dalla sua cima una gigantesca bandiera della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pisa: calata la bandiera palestinese dalla Torre in piazza dei Miracoli

Alla fine di un partecipatissimo corteo studentesco e cittadino a Pisa, che chiedeva il cessate il fuoco immediato, la fine del genocidio a Gaza e la liberazione della Palestina, lə manifestanti sono riuscitə a salire sulla Torre, sfidando il blocco delle forze dell’ordine, per calare una gigantesca bandiera Palestina. L’obiettivo era quello di mostrare ancora […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fermare l’Escalation: invasa base militare CISAM – Cronaca del corteo

Il corteo Fermare l’Escalation ha attraversato sabato, 21 ottobre, l’hub militare tra Pisa e Livorno e arrivato al Cisam ha invaso la base militare piantando le bandiere della pace.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione contro la guerra sabato 21: manifestazioni a Pisa e Palermo per fermare l’escalation. A Ghedi un altro corteo

In tale prospettiva “Fermare l’escalation” nasce come processo di mobilitazione di diverse realtà di lotta politica, sindacale, sociale, ecologica, transfemminista, dell’associazionismo, del mondo antimilitarista, pacifista e di quello della giustizia climatica, dei nodi territoriali contro le grandi opere, i disastri ambientali ed il fossile.”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pisa: la nuova base militare ottiene l’ok del parco di San Rossore. 21 ottobre Mobilitazione Nazionale

La nuova base militare a Pisa, che verrà costruita anche utilizzando un’area del Parco di San Rossore, ha ottenuto ieri l’ok del Comitato del Parco.