InfoAut
Immagine di copertina per il post

Rio em guerra: la polizia uccide, ruba e tortura nelle favelas

Il 21 aprile è scattata l’operazione per insediare una base della UPP nel cuore del bairro, nella località di Praça do Samba. Nelle settimane precedenti decine di case sono state sfondate dagli agenti della Policia Militar, sgomberando i residenti e lasciandoli senza casa per installare delle basi provvisorie. Il conflitto si è acuito quando, nell’ultima settimana, quando la PM ha installato una torre blindata nella favela di Nova Brasilia, in cima al complexo do Alemão. Molte case state danneggiate irrimediabilmente dai proiettili delle sparatorie quotidiane tra PM e narcotrafficanti costringendo i residenti ad abbandonarle. Tre scuole e sette asili frequentati da quattromila alunni sono state chiuse per il pericolo di sparatorie. Secondo le testimonianze raccolte dai militanti del Coletivo Papo Reto alcuni militari avrebbero anche tentato di stuprare alcune giovani abitanti delle case invase.

Il bilancio dell’ultima settimana, tra morti e feriti, descrive un vero bollettino di guerra. Negli scontri a fuoco dell’ultimo fine settimana almento tre persone sono state uccise dalle armi dei militari. Un bambino di 13 anni, Paulo Henrique Oliveira de Morais, è morto a seguito delle ferite inferte dalle pallottole vaganti. Gustavo Silva, 17 anni, è stato ucciso per strada mentre tornava da lavoro alle sei del mattino. Bruno de Souza, 24 anni, militare dell’esercito, è stato ucciso in casa sua. I residenti che sono riusciti a rientrare nelle proprie case hanno denunciato lo scempio degli arredi e il furto di capi di abbigliamento e di elettrodomestici. I funerali dei giovani uccisi sono stati accompagnati da cortei rabbiosi di amici, parenti e residenti. “La nostra richiesta di giustizia è incisa nella vita e nelle parole degli abitanti dell’Alemão. Giustizia, pace. Le istituzioni parlano di pace, ma per chi ha conosciuto solo la guerra la pace non esiste”, così Joelinton do Nascimento, amico di infanzia di Gustavo Silva.  

Le proteste degli abitanti del quartiere contro le azioni della PM iniziarono già nel mese di marzo. Sabato 11 marzo un corteo di residenti attraversò la Estrada do Itararé, la principale via di accesso al quartiere, in direzione del centro di coordinamento della UPP e terminando all’entrata della favela di Nova Brasilia. Alla manifestazione si unirono mototassisti e tassisti abusivi del quartiere. Nel frattempo in seno alla comunità sono stati approntati diversi strumenti di autodifesa collettiva: un contatto su What’sUp, Defezap, al quale segnalare violenze e abusi della PM, petizioni al Comandante Generale della PM per lasciare le case occupate, cortei, presidi di protesta.

Nella giornata di ieri una protesta è stata inscenata dai balconi delle abitazioni stendendo delle lenzuola bianche per chiedere pace e il ritiro delle truppe militari dal quartiere.

Nel pomeriggio un corteo si è mosso per le vie del Complexo do Alemão bloccando la Estrada do Itararé. All’aumentare dei partecipanti alla manifestazione la polizia ha lanciato lacrimogeni per disperdere il concentramento. I residenti hanno retto l’attacco continuando in 500 il corteo al grido di “fora UPP”.

Già nel novembre del 2010 la Policia Militar invase l’Alemão. Ora che l’attacco prova a insediare una base della Policìa Pacificadora l’offensiva si rivela per quello che é: la guerra al narcotraffico viene fatta pagare ai poveri del quartiere in termini di vite umane e aumento della violenza subita dai residenti per espellerli dal quartiere e risanarlo. Obiettivi dei militari sono tanto gli strati proletari delle favelas, anche solo nell’essere d’ostacolo alle operazioni di polizia, che i trafficanti.

 

A cavallo dei mondiali di calcio diverse operazioni analoghe colpirono altre zone a nord di Rio. Nel 2015 nel Complexo da Maré diversi morti furono causati dall’irruzione della PM per installare una base della UPP. Il 24 febbraio una manifestazione attraversò il quartiere contro le morti, gli abusi di potere e le violenze della polizia: “la pace senza voce è paura”.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Andare oltre l’inferno planetario – di Gennaro Avallone

“Non è l’Uomo, ma è il Capitale il responsabile dell’inferno planetario”

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Le “collaborazioni” delle Università: ma la scienza è neutrale?

Se la scienza possa o non possa essere neutrale rispetto al suo utilizzo per finalità diverse è un tema che merita qualche riflessione non troppo superficiale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Cronaca e riflessioni sulla mobilitazione per la Palestina a Pisa

In questi mesi Pisa, come molte altre città d’Italia, ha visto e continua a vedere un’intensa e articolata mobilitazione per la libertà della Palestina e per lo stop al genocidio. Dallo scorso autunno, sin dall’intensificarsi dell’offensiva israeliana sulla Palestina e la ripresa dei bombardamenti su Gaza dopo il 7 ottobre, giovani e studentǝ della città […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

“Lavender”: la macchina dell’Intelligenza Artificiale di Israele che dirige i bombardamenti a Gaza

L’esercito israeliano ha contrassegnato decine di migliaia di gazawi come sospetti per l’assassinio, utilizzando un sistema di puntamento AI con scarsa supervisione umana e una politica permissiva per i danni collaterali, rivelano +972 e Local Call.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

ELEZIONI LOCALI DEL 2024 IN TURCHIA

Riprendiamo dall’osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale questo quadro sulle elezioni a livello locale che si sono tenute in Turchia il 31 marzo 2024. Pur non condividendo l’enfasi sulla rinascita della socialdemocrazia, il testo ha il merito di fornire un panorama chiaro sulla sconfitta subita dall’AKP di Erdogan. La Turchia ha vissuto una […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Uscita la legge europea sull’Intelligenza Artificiale: cosa va alle imprese e cosa ai lavoratori

Il 13 marzo 2024 è stato approvato l’Artificial Intelligence Act, la prima norma al mondo che fornisce una base giuridica complessiva sulle attività di produzione, sfruttamento e utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il colore dei manganelli

Quei fatti si inseriscono in un contesto nel quale la repressione – nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nei centri di detenzione per migranti – è diventata strumento ordinario di governo

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La crisi nel centro: la Germania nell’epoca dei torbidi. Intervista a Lorenzo Monfregola

La Germania, perno geopolitico d’Europa, epicentro industriale e capitalistico del continente, sta attraversando senza dubbio un passaggio di crisi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Guerre, decoupling ed elezioni negli USA. Intervista a Raffaele Sciortino

Le prospettive del conflitto sociale saranno sempre più direttamente intrecciate con le vicende geopolitiche mondiali, con l’evoluzione delle istanze che provengono da “fuori” e dunque anche con la tendenza alla guerra scaturente dall’interno delle nostre società

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Per una lettura condivisa sul tema pensionistico

All’innalzamento dell’età pensionabile va aggiunto poi un ulteriore problema: mentre gli  importi pensionistici vengono progressivamente abbassati la convenienza  del pensionamento anticipato diminuisce.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Il significato conteso del 25 aprile di fronte al genocidio. Spinte e possibilità.

Le iniziative ufficiali del 24 e 25 aprile di quest’anno sono state la dimostrazione della separatezza che intercorre tra il sinistro antifascismo istituzionale e quello quotidiano di chi non si rifugia in un’identità stantia priva di sostanza e attinenza alla realtà.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Puntata speciale 25 aprile: resistenze di ieri e di oggi.

In questa puntata del 25 aprile dell’informazione di Blackout abbiamo voluto sottolineare il legame forte e prioritario che ha la resistenza palestinese oggi con le possibilità che si aprono anche alle nostre latitudini.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Prati urbani e difesa del suolo: i casi di Settimo Torinese e Borgata Parella.

Due prati, due storie. In parte queste storie si specchiano, in parte divergono.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La lotta per fermare il genocidio nelle università statunitensi: un reportage dall’Università del Texas

Abbiamo tradotto questo interessante reportage apparso su CrimethInc sulle proteste che stanno coinvolgendo i campus degli Stati Uniti contro la complicità del governo USA nel genocidio del popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La variante del marmo: così la Regione Toscana vuole rimettere mano al Piano cave

La Giunta Giani ha avviato l’iter per modificare la normativa sulle attività estrattive e aumentare del 5% la capacità autorizzata fino al 2038.

Immagine di copertina per il post
Storia di Classe

A Paolo Borri, detto Pablo.

Breve storia di un partigiano comunista internazionalista, Paolo Borri detto Pablo.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sui fatti di ieri, rispondiamo ai Ministri.

Sui fatti di ieri, tutti i ministri presenti si sono spesi in dichiarazioni abbastanza perentorie e retoriche ai giornali, come al solito ribaltando la realtà e ricostruendo uno scenario molto fantasioso su quelle che sono state le dinamiche della piazza di contestazione.