Repressione e arresti, quattro, contro gli operai licenziati della Texprint Prato e i solidali Si Cobas, da mercoledì 1 settembre in presidio davanti al Comune dove avevano iniziato lo sciopero della fame.
Chiedevano risposte dalle istituzioni dopo che l’Ispettorato del lavoro a gennaio aveva eseguito dei controlli all’interno della stamperia per verificare se, come denuncia il sindacato Si Cobas, ci fossero condizioni di sfruttamento lavorativo. Ma a distanza di quasi otto mesi non si conosce ancora l’esito di quegli accertamenti e quindi lavoratori e sindacalisti avevano deciso di sollecitare le istituzioni che hanno deciso di inviare polizia, carabinieri, guardia di finanza e municipale per sgomberarli.
I lavoratori in sciopero della fame e i sindacalisti del Si Cobas presenti sono stati sgomberati e poi portati in Questura. 4 le persone in stato di arresto: Abdou, lavoratore Texprint, oltre a tre solidali, Arturo, Milly e Lapo. “Sono stati aggrediti – denunciano i Si Cobas – dalla polizia davanti alla Questura, che ora li ha arrestati inventandosi accuse di resistenza a pubblico ufficiale. Domattina presidio solidale fuori dal Tribunale di Prato alle ore 9 in occasione dell’udienza della direttissima. Le voci in diretta di compagne e compagni Si Cobas durante il primo presidio di protesta a Prato di oggi, venerdì 3 settembre. Ascolta o scarica
MODENA – Una buona notizia invece sul fronte delle lotte operaie arriva da Modena, dove dopo settimane di sciopero al “Gigi Salumificio” di Castelnuovo Rangone la vertenza si è chiusa con l’assunzione diretta di 23 operai. Operai che da 20 anni lavoravano in condizioni di precarietà, saltando da una cooperativa ad un’altra, da una srl ad una agenzia interinale, “sono stati assunti in maniera diretta proprio grazie alla determinazione del loro sciopero, dopo un lungo braccio di ferro con l’azienda”, ricorda il sindacato di base Si Cobas che li ha sostenuti in questa lotta. La corrispondenza con Fatin Salim, compagno del Si Cobas di Modena Ascolta o scarica
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