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Parte la lunga marcia degli indignados spagnoli

L’obiettivo di Bruxelles simboleggia pienamente l’assunzione del target dell’Unione Europea come controparte, una controparte che negli ultimi mesi, fintamente per contrastare lo strapotere dei mercati finanziari ma in realtà ben conscia del suo atteggiamento predatorio, ha imposto finanziarie lacrime e sangue a base di tagli, aumenti delle tasse e riduzione dello stato sociale. Perdipiù con il risultato di aver fatto sprofondare sempre di più le economie dell’Eurozona verso momenti recessivi.

 A questa congiuntura il movimento degli indignados ha sempre opposto una nuova presa delle piazze per impostare modelli di sviluppo alternativi, fondati sulla solidarietà e sull’uscita dallo strapotere della finanza. Vedremo se questa marcia servirà per portare un primo momento di generalizzazione europea delle lotte organizzata, dopo le separate scintille che dall’Inghilterra alla Grecia, dall’Italia alla Turchia, hanno portato in piazza centinaia di migliaia di persone l’anno scorso.

“A Bruxelles!” cantano gli indignados mentre iniziano un cammino che li porterà ad attraversare 3 paesi e più di 1500 chilometri, in una riedizioni su scala aumentata delle tante marce che hanno portato verso Madrid qualche settimana fa migliaia di persone da tutto lo stato spagnolo per un corteo anti-austerity. Anche dalla Francia è partito un corteo che punta verso la sede della Commissione Europea, mentre per il 15 ottobre la piattaforma Democracia Real Ya ha lanciato un appuntamento mondiale di mobilitazione indignata.

Maggiori info seguendo l’hashtag Twitter #marchabruselas e il facebook 15M: Marcha Bruselas


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