Al ritorno dall’incontro a Roma in cui le istituzioni locali e nazionali hanno continuato a tergiversare, i manifestanti sono stati bloccati e caricati alla Galleria di Napoli.
Ancora Cospito: nelle stesse ore della Cassazione, il Tribunale di Sorveglianza ha respinto il reclamo contro il 41bis, la tortura di Stato chiamato eufemisticamente “carcere duro”, a cui resta quindi sottoposto nel penitenziario di Bancali, in provincia di Sassari.
QUANDO SI PERDE DI VISTA IL PROBLEMA da Malanova.info Premesso che non si intende qui minimizzare nessun fatto e neanche fare della polemica d’accatto su un fatto come quello di Casamicciola. Proprio per dare dignità ad un accadimento non episodico e non sporadico che ci accingiamo a proporre queste considerazioni. Dicevamo fatto non sporadico e […]
Un percorso tra i nuovi scenari energetici mediterranei e mondiali e la collocazione geopolitica dell’Italia al servizio degli interessi dell’apparato industriale militare.
Fuori dalla realtà ribaltata delle carte di tribunale che ci vorrebbe alcunə delinquentə e altrə vittime, siamo una comunità che si associa per resistere.
Venerdì 16 dicembre a Pisa diverse centinaia di persone hanno manifestato per il diritto all’abitare dignitoso, il blocco degli sfratti e la giustizia abitativa.
Il Brasile vive la peggiore crisi della sua storia, che si manifesta nell’economia, nella società, nell’aumento della disuguaglianza sociale, nei crimini ambientali, la fame, la disperazione e la mancanza di prospettiva che affligge più di 70 milioni di lavoratori.
Come di tanto in tanto succede, nei giorni scorsi i maggiori mezzi di comunicazione hanno dato grande risalto a una notizia relativa al settore nucleare: in questo caso alla fusione nucleare.
Ieri a Torino è andata in scena l’ennesima lunga giornata di resistenza contro il tentativo di Questura e Procura torinese di gettare discredito e soffoccare le lotte di Askatasuna, del Movimento No Tav e dello Spazio Popolare Neruda.
Dopo la destituzione e la carcerazione di Pedro Castillo, il passato 7 dicembre, il Perù è stato coinvolto in un aggravamento della crisi politica quasi permanente in cui da anni ha vissuto e in crescenti proteste cittadine nelle città e nelle regioni, che includono blocchi stradali e occupazioni di aeroporti e università, con una dura repressione che ha fatto almeno otto morti.