
Spagna: sciopero dell’insegnamento e dell’educazione

Oggi 22 maggio si sta svolgendo in Spagna lo sciopero generale dell’insegnamento  e dell’educazione. I dati ufficiali parlano dell’80% degli insegnanti in  sciopero. Due arresti a madrid in seguito a dei picchetti di fronte  all’UCM (Complutense). Dall’università è già partita una manifestazione  in solidarietà ai detenuti. “Per noi l’università era un posto dove affinare conoscenze e spenderci  per la società”, dichiara uno studente coinvolto nei picchetti  universitari a Madrid. “ora è divenuto un posto di reclutamento di  soldatini e lavoratori a basso costo”. 
L’impatto dei tagli è stato brutale, e la disoccupazione ha raggiunto  livelli incredibili (25%), mentre la situazione della popolazione  giovanile si può definire già più che compromessa (al di sotto dei 25  anni si raggiunge il 52% di disoccupazione). La rabbia degli insegnanti  per le condizioni proibitive che versano nelle scuole “pubbliche”  (sempre più alunni per lezione, accorpamenti indiscriminati, ribasso dei  salari a fronte dell’aumento di ore effettive), ha toccato il culmine in  questo periodo, vista l’omertà dei media ufficiali nel dare dati e  trasmettere un quadro della situazione sociale quantomeno vicina alla  realtà. 
Con l’avanzamento della recessione (la seconda in tre anni) le nuove  misure di austerity rischiano di mettere in ginocchio la popolazione. 
Non è un caso che, mai come in precedenza,uno sciopero categoriale stia  aasumendo la dimensione di un vero e proprio sciopero di massa. Agli  studenti ed agli insegnanti si vanno sommando moltissime famiglie,  consapevoli che la fase è molto delicata e  supportare le lotte per  l’educazione può essere un motivo di rilancio per tanti settori sociali  in difficoltà. 
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