Il 10 novembre è stata una giornata nazionale di mobilitazione territoriale contro il ddl Pillon. In decine di città ci sono stati presidi o cortei. La prima tappa dello stato di agitazione permanente è stata questa.
Roma, Milano, Bologna, Torino, Firenze, Napoli, Pisa, Trieste, Padova, Pavia, Venezia, Mantova, Ferrara, Lucca, Livorno, Brescia, Bari... Queste sono solo alcune città che ieri si sono mobilitate contro il ddl Pillon: la partecipazione è stata ovunque altissima.
La marea femminista ha rivendicato il ritiro di questo disegno di legge e del modello di famiglia autoritaria e violenta che vorrebbe imporre e l’abolizione del decreto Salvini. La violenza sulle donne è quotidiana e istituzionalizzata: in molti casi alcune pratiche contenute nel ddl Pillon sono già messe in pratica dai servizi sociali e dalle istituzioni. Già le donne lottano contro questa ulteriore violenza. Il senatore Pillon vorrebbe mettere un punto, provare a vincere una battaglia. La determinazione e partecipazione a moltissime piazze mostra come invece come non ci si voglia piegare a una misura che andrà a impedire fortemente l’accesso al divorzio e rendere la violenza domestica parte “naturale” di una relazione.
Il prossimo appuntamento che vedrà in piazza il movimento di Non Una di Meno è il 24 novembre a Roma con la manifestazione nazionale contro la violenza di genere: lo stato di agitazione permanente continua!
Potrebbe interessarti
-
Ieri la giornata di sciopero globale dell’8 marzo ha visto scendere nelle strade decine di migliaia di persone in tutta Italia. La ricchezza
-
Riprendiamo di seguito le voci raccolte dalle piazze transnazionali dell'8 marzo da Radio Onda d'Urto e Radio Blackout.
BRESCIA
17.30
-
Con questa lettera ci rivolgiamo direttamente a coloro che vorremmo essere parte attiva nella costruzione dello sciopero femminista e transfemminista dell’8Marzo. Siamo donne,
-
Per un qualsiasi passante il Pubblico Ministero, organo che dovrebbe stare al di sopra delle parti, all'udienza di oggi poteva essere scambiato per
-
Il primo luglio – la data ufficiale di uscita della Turchia dalla Convenzione di Istanbul – Non Una di Meno si unirà alle