Sabato 24 novembre si svolgerà a Roma, per il terzo anno consecutivo, la manifestazione nazionale convocata da Non una Di Meno contro la violenza maschile sulle donne. Il giorno dopo l’assemblea discuterà dello sciopero del prossimo 8 marzo.
Il movimento globale delle donne continua a crescere e schierarsi contro i governi dei propri Paesi che affondano con misure reazionarie e violente: USA, Brasile, Argentina, Polonia, Irlanda, Spagna... Nella giornata internazionale contro la violenza maschile le donne marceranno per imporre la propria presenza, per rifiutare il ruolo di sole vittime. Viene fortemente criticato e attaccato anche il pinkwashing istituzionale che ogni anno occupa mediaticamente la giornata cercando di distrarre dalla sistemicità di tale violenza.
Questa giornata sarà il preambolo del prossimo 8 marzo. Un movimento delle donne rinnovato accresce la propria potenza sfidando le contraddizioni patriarcali e organizzando il terzo sciopero globale della produzione e dalla riproduzione.
Nel nostro Paese il fronte è ampio: il disegno di legge Pillon, il decreto Sicurezza, le mozioni antiabortiste, l’attacco all’accesso al welfare e al sistema sanitario. Questo governo ha anche un’altra peculiarità: affonda nelle contraddizioni reali che le donne e la società soffrono e propone delle risposte, reazionarie e violente. Il piano della retorica e del simbolico sono da attraversare per costruire una risposta reale e di rottura: lo sciopero.
La violenza maschile sulle donne è l’altra faccia della violenza istituzionale e sociale delle donne, in un processo circolare si alimentano e riproducono. Per questo il movimento transfemminista ha sempre puntato al blocco della quotidianità delle vite, delle metropoli, del lavoro. Per questo la marcia del 24 novembre è il primo passo dello sciopero dell’8 marzo.
Seguiremo domani in diretta la piazza romana e i suoi sviluppi.
La cronaca
La minaccia della pioggia non ferma le decine e decine di pullman e le manifestanti che dalla Capitale raggiungono piazza della Repubblica. Per il terzo anno consecutivo Non una di Meno conferma un appuntamento di mobilitazione importante nel mese di novembre. Il corteo si muove verso il centro. Le prime stime si aggirano attorno alle centomila unità.
Larghissima la partecipazione dai territori e delle giovani donne scese in piazza quest'oggi. Presente anche uno spezzone delle scuole. Sono tanti gli slogan contro le politiche governative di controllo sul corpo delle donne.
Davanti all'ISTAT il corteo si ferma assieme a lavoratrici e lavoratori dell'istituto. "La demografia non è una scienza neutra. Blangiardo è un anti-abortista e non lo vogliamo alla presidenza dell'Istat". Presente anche un folto spezzone di donne curde.
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