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Stesi al tappeto dopo i tappeti stesi

 

E finisce che qualche carabiniere se l’è portato via. I democratici tirano un sospiro di sollievo; “lo Stato è dalla nostra parte” si congratulano i sinistrati di ogni risma. Fine della storia? Non per noi. Una nostra parte in quella clip non c’è.

‘Na capocciata è bastata per far sussultare l’opinione pubblica. La violenza si sa, fa specie solo quando rivolta contro gli intoccabili: politici, giornalisti, sbirri. Quelli abituati a parlarne in termini etici perché abituati ad esercitarla con il comando a distanza, la violenza. Ma “trafficare” nella vita di ogni giorno è un fatto violento. Il clan Spada lo sa, e ci ha costruito sulla violenza la sua scalata sociale, per il proprio tornaconto e andando a caccia dei cavalli migliori su cui puntare per tutelare i propri interessi. Casa Pound? Questo? Quello? Nun je ne fotte niente a loro.

Il problema non sta nella testata al giornalista, un esponente della stessa categoria (oltre che della stessa redazione) che stende il tappeto ai fascisti salvo poi farsi stendere al tappeto quando ficca il naso nell’humus che i fascisti li sostiene, provando a distinguere il volto pulito dell’organizzazione del suo retroterra marcio, provando a non buttare il bambino con l’acqua sporca. Capoccioni: il pacchetto ve lo dovete prendere completo.

Le manette fanno esultare solo gli ingenui o quanti hanno fretta di calare il sipario. Anche perché in fondo un naso rotto può venir esser facilmente coordinato alla strategia complessiva di legittimazione dei fascisti: gli Spada sono mafia, criminalità e violenza ma son pur sempre altro da Casa Pound. Quello in galera, quegli altri ancora in tv e poi chi sa dove… e così la buona coscienza di questo paese innamorata delle istituzioni può dormire sonni tranquilli nonostante fino a poco tempo fa il commissario di polizia di Ostia prendesse il caffé con gli Spada nelle sale giochi di Ostia. Questo equilibrismo giornalistico non verrà corretto da due carabinieri che si portano via l’autore della testata ma da qualche fascista in meno. A noi interessa prima di tutto guardare in alto, a chi rispondono gli Spada, a quelli con i quali si intrecciano i loro interessi, ai politici, agli affaristi, a fascisti invitati ai talk show. Spada è un rifiuto, ma in verità non proviamo nessuna compassione per un naso rotto.

 

 

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