InfoAut

Il binario unico

La fatalità è il principale strumento di governo del nostro tempo. Il lavoro manca, i migranti muoiono in mare, le scuole crollano, le strade vengono distrutte da un alluvione: povera Italia, poveri noi. È fondamentale che in occasione di ogni fatto più o meno tragico che ritma il nostro quotidiano, ci venga impedito di fare le più elementari addizioni, anche soltanto due più due. Come, perché ma soprattuto chi sono domande bandite, gli eventi si susseguono in un eterno presente in cui le cose, semplicemente, succedono.
Evitate di fare polemica, non fate “sciacallaggio” ripetono venditori di parole diventati immediatamente pudici e riservati. Addirittura ci raccontano di due Italie, una che si è fiondata a donare il sangue alla vittime della strage di Andria, l’altra che, meschina, si chiedeva sui social network se la tragedia potesse essere evitata.
Fare lo sciacallo significa manipolare la realtà per spolpare le vittime, rosicchiarne le ossa per il proprio tornaconto. È quando si dice che ciò che uccide i migranti in mare non è il fatto che la legislazione vigente vieta a chi ha i documenti sbagliati di prendere un semplice traghetto di linea. È quando si fa credere che gli stupratori sono tutti neri invece che tutti uomini.
Fare sciacallaggio è l’altro lato della medaglia della fatalità: esattamente l’inverso rispetto ad indagare davvero sul perché le tragedie accadono, per trovarne i responsabili e fare in modo che non si ripetano più.
Non c’è nessun legame tra il fatto che in una valle del nord Italia, per costruire un’inutile linea ad alta velocità, si mandi l’esercito mentre, dopo più di quatto anni dall’approvazione del finanziamento, non è neanche chiuso il bando di gara per il raddoppio di una tratta regionale pugliese, con la fine dei lavori che è prevista per fine 2019? Non c’è niente da dire sul fatto che oggi in Italia due terzi degli investimenti ferroviari sono per le linee ad alta velocità mentre in Puglia il 45% dei treni ha più di vent’anni? Che l’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi, ossia il Ministero dei trasporti, consente ancora, nel 2016, di avere tratti a binario unico con controllo manuale via telefono? Che la poliedrica famiglia Pasquini, proprietaria della Ferrotranviaria Spa che gestisce la rete Bari-nord, abbia recentemente ricevuto le attenzioni del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza a causa delle sue spensierate attività nei paradisi fiscali di mezzo mondo?
Dopo la tragedia non c’è mai la fatalità: c’è sempre la farsa.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Manovra 2026 – parte due. Ancora più austerità

Riprendiamo e aggiorniamo il nostro contributo sulla Legge di Bilancio 2026 alla luce del maxiemendamento approvato nel mese di dicembre, che ha scosso in modo evidente la coalizione di governo.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sgombero di Askatasuna: chi fa i piani e chi fa la storia

Lo sgombero di Askatasuna non può essere trattato come un semplice atto di repressione da parte di un governo di ultradestra.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Leva-tevi

Germania, Francia ed Italia stanno reintroducendo la leva militare, ad oggi su base volontaria, domani chissà.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Il lavoratore inesistente

La retorica della destra sul movimento “Blocchiamo tutto” ci racconta meglio di ogni saggio la visione dominante sul ruolo dei lavoratori e delle lavoratrici nella società: farsi sfruttare, consumare e stare muti.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La guerra è pace

Uno dei famosi slogan incisi sul Ministero della Verità del romanzo di George Orwell “1984” recita così.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

Meloni difende a spada tratta l’agito del governo su Gaza e attiva la macchina del fango nei confronti della Global Sumud Flotilla e del movimento Blocchiamo tutto.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sullo sciopero generale del 22 settembre una giornata di resistenza e lotta – Milano

Il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale nazionale, le piazze di diverse città italiane sono state attraversate da movimenti di massa che hanno dato vita a cortei, scioperi, blocchi e boicottaggi contro la macchina bellica, in solidarietà con il popolo palestinese e contro il genocidio. È stata una giornata fondamentale nella ricomposizione di un […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Blocchiamo tutto! Insieme, per Gaza

E’ difficile prendere parola sulla giornata di ieri. Sono mille gli stimoli, i punti di vista da cui guardare quanto è successo. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Lo stadio finale di Israele: tra autarchia e capitalismo di rapina

L’immagine di invincibilità che lo stato sionista sta cercando di ristabilire sul piano militare non può nascondere i segni della sua corsa, irreversibile, verso un capitalismo di rapina.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Come i fondi di investimento “verdi” finanziano le armi

Gli investimenti Esg nelle aziende della difesa hanno subìto un’impennata negli ultimi anni fino a raggiungere i 50 miliardi di euro, sull’onda delle pressioni congiunte dell’industria bellica e della Commissione europea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Qesser Zuhrah: la studentessa che potrebbe presto diventare la più giovane persona a morire in uno sciopero della fame nel Regno Unito

Giunta al cinquantesimo giorno di rifiuto del cibo, la manifestante di Palestine Action detenuta in carcere, Qesser Zuhrah, è ora in pericolo di vita

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Repressione di Stato e complicità con il genocidio: colpire i palestinesi per servire Israele

Riprendiamo da Osservatorio repressione Colpire i palestinesi in Italia per coprire il genocidio a Gaza. La criminalizzazione della solidarietà come arma politica al servizio israeliano. Ancora una volta lo Stato italiano colpisce le organizzazioni palestinesi presenti nel nostro Paese. Nove persone arrestate, la solita accusa di “sostegno a Hamas”, il solito copione costruito per criminalizzare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SIRIA. Aleppo, i miliziani legati alla Turchia sparano sui quartieri curdi

Le sparatorie cominciate il 22 dicembre, proseguite durante la notte, hanno ucciso due persone e ferito almeno 15 civili secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa siriana SANA.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Arrestato il Presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia, Mohammad Hannoun

C’è anche Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia – API, tra gli arresti di questa mattina nella nuova ondata repressiva (targata Piantedosi) contro le lotte e la solidarietà per la Palestina in Italia.

Immagine di copertina per il post
Culture

“Una poltrona per due” e il Natale violento del capitale

Perché ogni anno, Una poltrona per due (Trading Places, 1983), di John Landis, viene puntualmente trasmesso dalla televisione italiana in occasione della vigilia di Natale?

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Perde un occhio per un lacrimogeno sparato ad altezza persona: la battaglia di “Lince”

La sera dello scorso 2 ottobre un’attivista di 33 anni ha perso un occhio a causa di un lacrimogeno lanciato ad altezza d’uomo dalle forze dell’ordine.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Combattere la macchina genocidiaria!

Ripensare il due, la divisione, la rivoluzione