InfoAut
Immagine di copertina per il post

Le carceri bruciano! Sosteniamo la rivolta

||||

Da giorni praticamente tutti gli istituti penitenziari della penisola sono attraversati da una vampata di rivolte mai vista prima per caratteristiche, spontaneità e diffusione. Contemporaneamente insorgono Modena, Pavia, Poggioreale, Salerno, Frosinone, Foggia, Rebibbia, Vercelli, Alessandria, Torino, Milano, Palermo, Venezia.

La lista è lunga e anche le colonne di fumo che si alzano da dietro i muri e le recinzioni. In molte carceri i detenuti prendono il controllo e sbattono letteralmente fuori i secondini. Vengono bruciati gli uffici delle matricole, demolite le strutture di controllo e le apparecchiature delle guardie, vengono assaltate e svuotate le infermerie. Finalmente la totalità del belpaese deve fare i conti con il più grande dei suoi rimossi: i detenuti e la loro dignità, la loro forza. Tutti devono guardare lo schifo che per anni si è fatto finta di non vedere. Sovraffollamento, pestaggi, ricatti e condizioni sanitarie al limite, sono il sub strato su cui si innesta l’Epidemia di Covid 19.

Chi oggi ci racconta che i detenuti sono in rivolta perchè hanno paura, non sa di cosa parla. Chi in questo momento in galera si sta giocando tutto anche a costo della morte lo fa perché è ben lucido e sa che se l’epidemia entra nelle carceri, e sta entrando, sarà una mattanza. E sa che quei maledetti “assistenti” non si faranno problemi a tenerli chiusi in trappola come topi; è il loro lavoro e se si passa anche un solo giorno in carcere lo si capisce al volo.

La sospensione dei colloqui e delle attività fa il resto e interrompe le comunicazioni con le famiglie. Un altro chiaro segnale delle autorità di voler interrompere il flusso di notizie dall’esterno. Fuori da quasi tutti gli istituti, da giorni i familiari dei detenuti bloccano le strade limitrofe e fanno pressione per chiedere amnistia e la liberazione di tutti prima che il virus che ha reso l’Italia una zona rossa e intasato le terapie intesive arrivi a contagiarli tutti.

Le forze dell’ordine, sempre più in difficoltà, nella maggior parte dei casi non possono che rimanere a guardare ed evitare le evasioni circondando i penitenziari. Probabilmente in molti al ministero dell’interno si stanno chiedendo dove troveranno gli uomini necessari. Intanto a Modena e in molti altri posti si inizia la conta dei morti, difficile credere alle ricostruzioni della polizia. Anche se alcuni dei detenuti sono morti di overdose dopo l’assalto alle infermerie la responsabilità è comunque di chi ha pensato in questi anni di reprimere le tossicodipendenze con il manganello e la galera.

Un analisi lucida della situazione delle rivolte e le informazioni che arrivano da dentro parlano di qualcosa che si è rotto e che non tornerà a posto, dovranno mollare qualcosa e i detenuti lo sanno, hanno un rapporto di forza e devono usarlo. La situazione è drammatica e difficile soprattutto perché è spontanea e violenta, anche le contraddizioni interne fra i detenuti esplodono e sono uno dei lati più crudi di quello che sta succedendo.  

Difficile prevedere come andrà avanti e si svilupperà la rivolta e la lotta, soprattutto ora che le misure per prevenire i contagi si sono allargate ed indurite, e che iniziano a trapelare le notizie dei contagi anche dentro le celle.

Lo Stato in questi giorni di crisi ed emergenza mostra il suo lato più brutale e disumano. i giornali e le tv main stream non hanno nemmeno il coraggio di chiamare quello che sta succedendo per quello che è una lotta per la dignità. Cercano di definirla caos, panico, descrivono i detenuti come animali e li disumanizzano, perchè solo così si può far accettare ai milioni di telespettatori e lettori quello che si sta facendo per salvare la presunta legalità. Salvini invoca l’esercito e Lamborgese lo manda. Chi, a livello istituzionale cerca di apparire più umano, si spertica nel proporre soluzioni fantasiose e si appella alla costituzione, ma nessuno ha il coraggio di dire quella che è l’unica soluzione in questo momento: aprire le celle. Stati che vengono considerati dittature come l’Iran lo hanno fatto. I politici di sinistra che in questi ultimi mesi hanno cercato di ricostruirsi la verginità sulla pelle dei migranti indossando i giubbotti salvagente ad uso e consumo dei media, ora cosa dicono? Come sempre i proletari a questi signori piacciono solo quando sono vittimizzati e passivi.

Dal canto nostro, in questo momento difficile e inedito crediamo di dover aiutare in ogni modo la lotta dei detenuti e delle detenute, e delle loro famiglie e amici.

Le immagini delle guardie che scappano dal carcere di Modena e che vengono respinte dagli estintori quando provano spaventate a rientrare, indicano la via e la necessità del contributo che la rivolta ha bisogno da noi.

Liber* Tutt*

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

carceriCORONAVIRUS

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Cosa vuol dire un’università libera?

In TV e sui giornali si è scatenata la canea mediatica nei confronti degli studenti e delle studentesse universitarie che richiedono la fine degli accordi di ricerca militari o di dual use con le università israeliane.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Macron, à la guerre!

Il presidente francese si lancia in dichiarazioni apparentemente scomposte sulla guerra russo-ucraina, palesando lo “spirito dei tempi” di una parte delle elites europee. Il tronfio militarismo da prima guerra mondiale ci avvicina al disastro.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Agricoltura: la fabbrica impossibile

Non possiamo comprendere queste mobilitazioni senza cercare un nuovo modo di vedere le cose.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

“Difendiamo la nostra terra!” Reportage dalle proteste degli agricoltori Piemontesi

Si tratta di un racconto situato e parziale, a metà strada tra la cronaca e l’analisi, che speriamo possa servire da spunto tanto per una riflessione più ampia quanto per la scrittura di altre analisi situate.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Costante trumpista: la guerra civile latente negli Stati Uniti

In molti avevano creduto che dopo i fatti di Capitol Hill il trumpismo come fenomeno politico sarebbe stato archiviato, presentandosi al limite nelle forme di un estremismo suprematista tanto più radicale quanto residuale.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Palestina, il “senso storico” e noi

Quanto sta accadendo in Palestina crediamo sia un elemento chiarificatore. Lo è sicuramente per le masse che si sono messe in movimento per sostenere la popolazione di Gaza non solo nel mondo arabo, ma anche in tutto l’Occidente.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Salvini: una vita al servizio dei potenti

La nuova trovata di Salvini: una campagna d’odio verso l’islam per distrarre l’opinione pubblica dal genocidio in corso a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Caselle: la propaganda di guerra uccide

Lo schianto della Freccia Tricolore che ha ucciso una bambina di cinque anni ha scosso il paese. Quanto avvenuto però merita una riflessione più profonda sulla militarizzazione della società e sul concetto di sicurezza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Quale futuro ci aspettiamo?

Come incidere in questo scenario? Come porre una rigidità nei confronti delle dirigenze occidentali, a partire dal nostro governo, per frenare l’escalation bellica alla quale stiamo assistendo? Assumendosi il compito di non voler fare parte di chi può essere sacrificabile e, con noi, la nostra parte.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

SPECIALE BANLIEUE | Toute la symphonie ardente

Apriamo questa nuova pagina di approfondimento rispetto alla vicina Francia, per comprendere quanto sta accadendo e per trarne alcuni spunti interessanti da convogliare nella nostra riflessione in questa fase e nel nostro agire.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Chi sono i prigionieri palestinesi in Israele

Con lo scambio di prigionieri tra Israele e Hamas si è scatenata una fiera di maldicenze o di luoghi comuni non verificati: come, ad esempio, il fatto che i prigionieri palestinesi rilasciati, minorenni al momento dell’arresto, fossero tutti accusati o colpevoli di crimini gravi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Nuovo “pacchetto sicurezza”: piu’ armi per le forze dell’ordine, piu’ carcere per tutti gli altri

Il Consiglio dei ministri ha approvato l’ennesimo pacchetto sicurezza: un libro degli orrori con le forze dell’ordine che potranno pure avere un’arma privata a casa, un nuovo reato per le proteste nelle carceri; da 2 a 7 anni per chi occupa un immobile a scopo abitativo e procedure lampo per gli sgomberi degli immobili, 6 anni per la proteste dei migranti nei lager detentivi chiamati Cpr, un ulteriore giro di vite sui blocchi stradali.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Utilizzare le ex caserme come carceri? Una soluzione inefficace e dannosa

Carceri su barche galleggianti ancorate al largo, nelle caserme dismesse, negli ospedali o nei manicomi abbandonati , non difetta la fantasia dei governanti ogni qual volta si tratta di rafforzare le istituzioni totali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le ondate di caldo nelle carceri israeliane: una vita insopportabile per i prigionieri palestinesi

Con l’aumento delle temperature, i detenuti vivono in celle “simili a forni” senza mezzi per rinfrescarsi

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lecco: Condannato delegato sindacale per aver denunciato i guasti della malasanità

Il Tribunale di Lecco ha condannato a 8 mesi di reclusione Francesco Scorzelli delegato sindacale dell’ USB Unione Sindacale Di Base. Aveva denunciato su Facebook e non solo all’inizio della pandemia di Covid-19 la disastrosa situazione della Sanità lombarda – nello specifico della ASST di Lecco – accusando l’operato di una dirigenza manifestamente e volutamente […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

NUMERI E STORIE DELLA TORTURA NELLE CARCERI ITALIANE

di Sandra Berardi* da Malanova.info Cos’è la tortura? Generalmente indica qualsiasi sevizia o atto di crudeltà finalizzata ad ottenere una confessione o altra dichiarazione utile; o anche fine a se stessa, per mera brutalità, o come forma legale di pena corporale; ma la tortura indica anche qualsiasi forma di coercizione, anche solo morale, avente gli […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il virus della disuguaglianza

Il rapporto Oxfam: cresce in Italia e nel mondo la concentrazione delle ricchezze, aumenta il numero dei poveri Da PopOff Quotidiano di Checchino Antonini La pandemia, spiega la Ong Oxfam, «ha aggravato le condizioni economiche delle famiglie italiane e rischia di ampliare a breve e medio termine i divari economici e sociali preesistenti. Nel primo […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

CARCERE E COVID: AUMENTA IL NUMERO DI DETENUTI POSITIVI. SOVRAFFOLLAMENTO AL 114%

Nelle carceri, secondo i dati aggiornati a ieri dal report ministeriale gestione Coronavirus, siamo a circa 4.300 positivi tra personale penitenziario (1.646) e detenuti (2.625) rispetto ai 2.300 complessivi del 7 gennaio quando i detenuti positivi erano 1500. Secondo l’associazione Antigone “la variante Omicron ha portato ad un’impennata dei contagi anche in carcere, dove la […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

+/ UN INVITO/+ /IL/SISTEMA/E/L/IMMUNITÀ/

Riprendiamo, con un po’ di ritardo, questo interessante scritto di Azione Antifascista Roma Est, che sebbene venga da un substrato teorico leggermente dissimile al nostro, ci pare convincente nell’analisi dei fenomeni pandemici, mantenendo i livelli di complessità con cui ci troviamo ad interfacciarci. Il testo è frutto di un’inchiesta sul campo come si può notare […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Napoli: la salute non è un privilegio

Blitz degli attivisti all’Ordine dei Farmacisti di Napoli in via Toledo contro la speculazione sulla pandemia che prosegue da due anni sulla pelle dei cittadini. A partire dai test antigenici che in Inghilterra, Germania e Francia sono gratuiti, mentre qui vengono fissati a qualsivoglia prezzo. Con l’ultimo decreto del governo, le ASL hanno appaltato in […]