InfoAut
Immagine di copertina per il post

Utilizzare le ex caserme come carceri? Una soluzione inefficace e dannosa

Carceri su barche galleggianti ancorate al largo, nelle caserme dismesse, negli ospedali o nei manicomi abbandonati , non difetta la fantasia dei governanti ogni qual volta si tratta di rafforzare le istituzioni totali.

di Federico Giusti, da Osservatorio Repressione

Gli istituti di pena sono in buona parte fatiscenti, quelli costruiti negli anni della “emergenza terrorismo” sono di massima sicurezza, talvolta i colloqui con i familiari avvengono attraverso vetri anti proiettile, l’ora di aria in solitudine. Chi ha letto le Mie Prigioni di Pellico forse si attende carceri infestati da topi ricavati in segrete di castelli, ebbene in numerosi istituti di Pena ospiti non graditi delle celle sono insetti, blatte, pidocchi, malattie come la scabbia sono diffuse.

Migliaia di detenuti sono in cure psichiatriche con ben poca assistenza, mancano operatori  socio sanitari, educatori…, la stessa vita delle guardie è assai problematica.

Il sovraffollamento è una piaga annosa derivante da fatti incontrovertibili, molti detenuti sono in carcere quando dovrebbero beneficiare di misure alternative al carcere per la esiguità dei reati.

Con le leggi contro la detenzione e lo spaccio gli istituti di pena si sono riempiti, nei carceri mancano centri medici e operatori, non esiste se non in pochi istituti di pena la possibilità di accedere a percorsi di formazione professionale o studiare per acquisire un titolo. Mancano insegnanti e formatori, medici e infermieri ma il Governo pensa solo alla assunzione di 5000 guardie carcerarie (3200 i prossimi pensionamenti).

Ogni anno , a metà agosto, assistiamo alla solita processione nelle carceri italiane ma poi tutto torna come prima, anzi l’attenzione ci sembra strumentale a giochi politici, le attuali opposizioni, locali e nazionali, avrebbero avuto opportunità, quando erano , formalmente o non, nelle maggioranze, di cambiare leggi, avviare progetti sociali e professionali, depenalizzare alcuni reati, trovare i fondi per i centri medici, porre fine alla legislazione emergenziale che ci portiamo dietro dagli anni settanta. Ma poco o nulla è stato fatto perchè fare i conti con il pianeta carcere, le legislazioni e il reinserimento sociale diventa un terreno scivoloso specie per chi fa a gara ad apparire più securitario, fa perdere consensi insomma.

Ci sono poi compiti spettanti agli enti locali rispetto agli istituti di pena che devono essere rispettati, bisogna elencarli con precisione ,ad esempio troviamo indecoroso che i familiari stazionino al freddo e al ghiaccio o al sole per ore in attesa dell’ora di colloquio ma il problema carcerario in Italia, e anche a Pisa, non si risolve con i proclami ma lo stesso discorso vale per chiunque faccia le fila a sportelli pubblici.

Anni fa dei detenuti raccontavano di  aree cospicue occupate da ingombranti dismessi negli anni e mai conferiti alle isole ecologiche (e in tale caso potremmo fare molto), non sappiamo se sia ancora cosi’ ma la burocrazia e il securitarismo sono parenti stretti e alla fine si affronta solo parte del problema pensando che i problemi si riducano al sovraffollamento, ai suicidi senza mai affrontarne le cause.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Divise & Poteredi redazioneTag correlati:

carcerisovraffollamento

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sul “carcere sicuro” del ministro Nordio

Ripubblichiamo da Quarticcolo Ribelle un commento in merito alla conversione in legge del decreto “carcere sicuro”.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Strage senza fine in carcere: altri quattro suicidi in meno di due giorni

Altri quattro suicidi in carcere. Salgono a 44 i detenuti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno, ma al dramma del sovraffollamento il governo risponde con nuovi reati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ostaggi della vendetta israeliana nella Striscia di Gaza: le testimonianze di 100 detenuti palestinesi rilasciati rivelano Crimini di Tortura e Trattamento Disumano

In un rapporto di oltre 50 pagine intitolato: “Ostaggi Della Vendetta Israeliana Nella Striscia Di Gaza”, l’Osservatorio Euro-Mediterraneo mette in luce la pratica diffusa di arresti collettivi e individuali arbitrari da parte delle forze israeliane contro i civili nella Striscia

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Le ragazze di Torino in sciopero della fame

Da martedì 6 febbraio al carcere di Torino nella sezione femminile è iniziato un nuovo sciopero della fame.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Per un aumento delle liberazioni anticipate. Lettera dal carcere femminile di Torino

Sta circolando in rete questa lettera-appello da parte delle detenute del carcere Lorusso-Cotugno di Torino. Le detenute ancora una volta cercano di attirare l’attenzione sulle condizioni di vita all’interno dei penitenziari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Chi sono i prigionieri palestinesi in Israele

Con lo scambio di prigionieri tra Israele e Hamas si è scatenata una fiera di maldicenze o di luoghi comuni non verificati: come, ad esempio, il fatto che i prigionieri palestinesi rilasciati, minorenni al momento dell’arresto, fossero tutti accusati o colpevoli di crimini gravi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Nuovo “pacchetto sicurezza”: piu’ armi per le forze dell’ordine, piu’ carcere per tutti gli altri

Il Consiglio dei ministri ha approvato l’ennesimo pacchetto sicurezza: un libro degli orrori con le forze dell’ordine che potranno pure avere un’arma privata a casa, un nuovo reato per le proteste nelle carceri; da 2 a 7 anni per chi occupa un immobile a scopo abitativo e procedure lampo per gli sgomberi degli immobili, 6 anni per la proteste dei migranti nei lager detentivi chiamati Cpr, un ulteriore giro di vite sui blocchi stradali.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La lettera dei detenuti dal carcere di Bancali (Sassari): “Vi raccontiamo cosa succede davvero”

Dopo la morte di Erik Masala, il 26enne trovato morto in cella a Bancali, i detenuti che si trovano reclusi nella casa circondariale di Sassari, hanno voluto far sentire la propria voce attraverso una lettera. La decisione di voler comunicare con il mondo esterno è arrivata dopo il grave episodio che ha coinvolto un loro compagno.