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Torino, ancora intimidazioni poliziesche contro Maya

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Ieri mattina la Digos si è presentata a casa di Maya per sequestrarle il cellulare, bypassando completamente la procedura per cui – trattandosi di materiale in possesso della parte offesa – era necessario inoltrare la richiesta al suo avvocato per poter procedere al sequestro.

La vicenda inzia nella notte tra l’8 e il 9 giugno scorso quando, tornando a casa dopo una serata ai murazzi di Torino, Maya assiste a un controllo su due ragazzi e quindi si avvicina per capire cosa stia succedendo. Maya viene presa e portata in commissariato, viene insultata e picchiata e poi rilasciata nella notte con un verbale attestante la detenzione di chiodi da muro in tasca.

Maya decide quindi di sporgere denuncia e iniziare un iter giudiziario che l’ha vista già interrogata dal Pm (la stessa che segue il caso di denuncia a suo carico) il mese scorso, quando ancora una volta si è fatta sentire la solidarieà nei confronti di Maya sotto il Tribunale di Torino, dove si svolgeva l’interrogatorio.

Se la vicenda in se ha dell’incredibile, la perquisizione di ieri mattina fa strabuzzare gli occhi per la farsa messa in atto dalla Digos alla ricerca di una scheda telefonica (quella di Maya), utile per i messaggi che avrebbe inviato ai suoi amici durante la notte di violenza in commissariato. Messaggi utili come prove per sottolineare la situazione di pericolo in cui si sentiva Maya quella notte. Una vicenda paradossale poichè l’iter “normale” prevede che si faccia richiesta formale all’avvocato (soprattutto considerando che all’interno del procedimento sulle violenze subìte, Maya rappresenta la parte offesa) e non prevede di mandare sgherri a mettere in subbuglio un appartamento per recuperare una scheda sim di un cellulare. Siamo di fronte quindi all’ennesima violenza da parte della polizia che Maya continua a subire, nelle forme più svariate con cui questa può esplicitarsi. L’ennesima intimidazione perpetrata per spaventare o semplicemente per mettere in difficoltà, agita (come spesso succede) nell’impunità più totale.

Ascolta la diretta con Angela, compagna di Maya:

{mp3}/images/mp3/maya_perquisizione{/mp3}

da Radio Blackout

Su questo ennesimo episodio intimidatorio nella vicenda di Maya, vedi anche il post dalla pagina “Io Sto Con Maya – Se Toccano Una, Toccano tutte”

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