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Kurdistan: 2 anni fa la liberazione di Kobane, sabato 11 Febbraio corteo nazionale a Milano

Due anni fa, il 26 gennaio 2015, la liberazione di , città curdosiriana strappata dalle milizie popolari curde dello YPG e dello YPJ a Daesh, il sedicente Califfato Islamico, dopo oltre 134 giorni di resistenza, costata duemila tra le fila delle milizie di difesa popolare.

Era un lunedì, quel 26 gennaio del 2015, quando Kobane divenne il simbolo di un popolo in resistenza e il simbolo della lotta contro il sedicente califfato islamico e i suoi sodali tra le forze e gli stati della regione.

Una vittoria importante. Non solo dal punto di vista militare.

Il mondo si ricorda dell’esistenza dei curdi e scopre l’incredibile coraggio con cui, nel silenzio generale, si stavano opponendo sul campo a Daesh, mentre dal cielo l’aviazione Usa bombardava gli jihadisti, sostenuti invece dal regime turco.

Una vittoria che cambia la percezione di una storia di un popolo che da decine di anni combatte contro l’annientamento e che dice chiaramente al mondo che  si può fermare per davvero.

In due anni, molto è cambiato. Il confine tra Siria e Turchia, che Erdogan sta sigillando con un muro di centinaia di chilometri, realizzando invadendo i terreni dei villaggi curdosiriani del border, resta una polveriera dove si giocano partite globali dentro alla crisi siriana, come mostra quanto sta avvenendo ad Astana con i negoziati di “pace”, a cui proprio le milizie popolari curde non sono state invitate.

Con noi Luigi D’Alife, della Carovana per il Rojava di Torino.

Ascolta o scarica qui

ITALIA – In Italia, invece, proprio ieri, mercoledì 25 gennaio, Facebook ha oscurato la pagina italiana di sostegno all’Hdp, il partito della sinistra curda e turca, i cui parlamentari e sindaci sono oggetto in questi mesi di una violentissima campagna repressiva targata Erdogan. La pagina è stata rifondata, da zero, giovedì 26 gennaio: la trovate qui.

CORTEO 11 FEBBRAIO A MILANO – Sabato 11 febbraio, infine, Rete Kurdistan Italia, Ufficio Informazioni del Kurdistan in Italia e Comunità Curda in Italia hanno organizzato un corteo nazionale per la libertà di Abdullah Ocalan, leader storico del Pkk e del confederalismo democratico. Appuntamento alle ore 14 in Porta Venezia (clicca qui per l’evento):

Di seguito, il comunicato d’indizione del corteo nazionale:

La lotta del Movimento di Liberazione Curdo per la democrazia, la coesistenza, l’ecologia e la liberazione delle donne ha raggiunto primi risultati positivi con l’allargamento del modello di autogoverno democratico nei territori liberati dal giogo delle bande ISIS. Ma con l’estensione della situazione di guerra attuale nel Bakur-Turchia, Rojava-Siria e nel Medio Oriente, i curdi e le altre popolazioni della regione affrontano gravi pericoli; lo stesso Movimento di Liberazione subisce nuove e pesanti minacce.

Per garantire la sua presidenza, Erdogan si è alleato con i fascisti e i nazionalisti turchi, così da affrontare la questione curda con la violenza e la repressione: tutto ciò che è collegato con i curdi e la loro identità è un obiettivo. Vengono commissariate le municipalità, i co-sindaci sono arrestati e sostituiti con amministratori fiduciari di nomina governativa. La brutalità della guerra in Kurdistan che ha visto la distruzione di intere città, è già costata la vita a migliaia di civili, arresti di massa di politici, intellettuali, accademici, giornalisti, attivisti, avvocati e magistrati, fino ad arrivare al piano per l’eliminazione fisica di Abullah Öcalan. 

La pesante tortura psicofisica inflitta al leader curdo Abdullah Öcalan, nel corso degli ultimi 18 anni in condizioni di isolamento totale, è stata inasprita con ulteriori limitazioni del suo regime carcerario. Dal 5 aprile 2015, dopo che Erdogan ha messo fine al negoziato “per una soluzione politica e democratica della questione curda”, i contatti con l’isola di Imralı sono praticamente interrotti.

In base a recenti informazioni ci sono gravi motivi di preoccupazione per la stessa vita di Ocalan. Nel mentre il regime di Erdogan si prepara a reintrodurre la pena di morte.

Abdullah Öcalan è il rappresentante riconosciuto del popolo curdo, egli svolge un ruolo decisivo per una possibile soluzione duratura e democratica della crisi profonda del Medio Oriente.

La storia ha dimostrato che la questione curda non può essere risolta militarmente. Le guerre di logoramento e i genocidi dello stato turco non hanno mai funzionato. Hanno sempre avuto l’effetto contrario. La Turchia non deve continuare ad attizzare un fuoco che non può spegnere. I colloqui per una soluzione politica della questione curda devono riprendere in una condizione di parità. L’unico modo per garantirlo è l’immediata liberazione di Abdullah Öcalan.

IN OCCASIONE DELL’ANNIVERSARIO DEL SEQUESTRO DI ÖCALAN, IN CONTEMPORANEA CON LA MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE DI STRASBURGO, SCENDIAMO IN PIAZZA A MILANO L’11 FEBBRAIO , PER:

• La libertà per tutti i prigionieri politici e le prigioniere politiche in Turchia! Basta alla tortura e all’isolamento! Chiudere la prigione di Imralı!
• Una soluzione politica e democratica della questione curda! Revocare il bando contro le organizzazioni curde!
• La libertà di Öcalan e la Pace in Kurdistan!

UIKI – Ufficio Informazioni del Kurdistan in Italia, Comunità Curda in Italia, Rete Kurdistan Italia

Per adesioni: info@uikionlus.com / info@retekurdistan.it

da: radiondadurto.org

 

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