InfoAut
Immagine di copertina per il post

Valsusa: lamento di un prato distrutto dopo 15 mila anni

Pubblichiamo di seguito l’articolo di Luca Mercalli uscito ieri su “Il Fatto Quotidiano” .

da notav.info

Chi vi parla è il suolo terrestre alle coordinate 45.094 N, 7.436 E. Un appezzamento di terreno agricolo pianeggiante nel Comune di Caselette, 30 km a ovest di Torino, all’imbocco della valle di Susa. Sono nato circa 15.000 anni fa, dai detriti abbandonati dal grande ghiacciaio che per circa 20 millenni aveva riempito l’intera valle. Al ritiro dei ghiacci ero una distesa di sabbia, ghiaia e ciottoli, percorso dalle piene di quello che oggi scorre tranquillo a poche centinaia di metri da me: il fiume Dora Riparia.

Furono le sue acque torbide a deporre sopra di me uno strato di soffice limo. La temperatura si addolcì e cominciai a ospitare erbe e arbusti. Foglie e rametti mi arricchirono di prezioso humus e secolo dopo secolo fui ricoperto da una florida foresta di roveri, frassini, salici, pioppi. Alle soglie dell’Olocene mi ero trasformato in un suolo maturo, fertile, umido e pieno di vita. Iniziavo a essere percorso dai piedi di un bipede che cercava frutti, cacciava animali e curiosava verso le montagne che voi ora chiamate Alpi.

Prima costruiva capanne di frasche, poi casupole di pietra, finché due millenni fa genti venute dal sud – li chiamate Romani – in pochi secoli mi disboscarono, tracciarono solchi con attrezzi trainati da buoi per seminare cereali, sistemarono una strada di pietra ed eressero sontuose ville che traevano la loro ricchezza proprio dai miei raccolti. Ma tutto ciò non mi dispiaceva: mi curavano bene, mi concimavano con grasso letame, il gioco di radure e boschetti mutò il panorama selvaggio in un nuovo paesaggio armonioso che rimase quasi immutato per venti secoli.

All’inizio di un’età che voi chiamate Novecento, sull’antica strada delle Gallie, dove avevo sempre visto passare umani a piedi e a cavallo, carretti e carrozze, giunsero mezzi rumorosi e fumosi che presto – con molta meno delicatezza dei buoi – rivoltarono profondamente le mie zolle. Ma io ero sempre lì, paziente e produttivo. Passata una grande guerra degli umani, altre novità incalzavano: quei pesanti macchinari spargevano intrugli velenosi che uccidevano i miei ospiti di sempre: insetti, vermi, e perfino alcune erbe. E al lato della strada delle Gallie, sulla quale comparve un cippo con scritto “SS24 del Monginevro”, aumentarono a dismisura quei mezzi rumorosi che gettavano strani oggetti dai finestrini: involucri colorati che non riuscivo a metabolizzare, per quanto li attaccassi con i miei funghi, niente da fare, resistevano, brutti da vedere e indigesti a tutti i viventi: era la plastica, che ora impesta i miei strati rilasciando lentamente i suoi veleni.

Mi è sempre sembrato strano che quei bipedi prima mi inquinassero così tanto e poi si mangiassero i raccolti cresciuti su quei veleni. Ma sapevo che sul lungo periodo sarei riuscito a depurarmi, tanto più che quei bipedi mi avevano classificato al primo posto tra i suoli migliori al mondo, segnando su una mappa “Classe prima di capacità d’uso, si può coltivare di tutto senza limitazioni”.

Ero orgoglioso di essere il migliore e pensavo così di essere rispettato e conservato come un gioiello, perché non siamo in molti sul pianeta a poterci fregiare di queste caratteristiche così pregevoli.

Poi, un giorno della caldissima estate 2022 – così calda come non avevo mai sentito dalla fine della glaciazione – da una di quelle scatole metalliche su ruote scesero un paio di bipedi che mi misurarono, fecero dei buchi e appesero un cartello. Non so leggere i loro segni e non ci diedi peso. Un mattino d’inverno, mentre riposavo tranquillo nel mio letargo, fui svegliato dal rombo di giganteschi carri, feroci ruspe iniziarono a scarnificare il mio prezioso humus che avevo impiegato millenni a produrre, e poi attaccarono gli strati di ghiaia sottostanti, caricandoli sui carri e portandoli via. Ho urlato di dolore, nessuno mi ha sentito. Vennero altri carri che riempirono i buchi di materiale indigesto, cocci, macerie, cemento, asfalto, sintomo di altri miei simili sbancati e martoriati.

Più tardi, altri due bipedi che avevano studiato la scienza dei suoli si fermarono inorriditi e lessero ad alta voce il cartello: “Coltivazione giacimento sabbia e ghiaia. Nooo…”. Sono perduto, esclamai. Che sciagura inaudita, quindicimila anni di vita spazzati via in una settimana. Ed ero pure tra i terreni migliori! Ma perché, perché? Vorrei ribellarmi, oppormi, lottare contro quei distruttori, ma non posso. Sono qui a subire, a soffrire, e prima di scomparire del tutto affido a questi rari umani sensibili il mio messaggio alla loro stirpe: “Siete malati nella testa, scomparirete dopo di me. La mia vendetta sarà lenta ma inesorabile. I vostri figli moriranno di fame, questa terra preziosa che avete annientato non vi darà più cibo. Le alluvioni vi travolgeranno, io non vi proteggerò più, l’acqua sarà inquinata, io non la filtrerò più per voi, l’estinzione della vita nascosta che era in me vi trascinerà in un gorgo tenebroso. Senza suolo non potrete vivere. Vi ho servito con lealtà per millenni, voi invece siete una specie avida, senza limiti, ingrata ed egoista. Vi maledico per l’eternit…” Roarrrr, clang, clang, broooom.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

casellettedevastazionemercallitavvalsusa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nel Tarn: contro la A69 e il cemento

Nell’ambito delle “Giornate contro il cemento”, il dipartimento del Tarn, nel sud-ovest, si è distinto per la sua audacia. C’è da dire che le reti che attualmente lottano contro il delirante e distruttivo progetto dell’autostrada A69 sono numerose e determinate.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Tav: siamo la montagna che si difende… da 18 anni!

Si è conclusa ieri la tre giorni No Tav in occasione dell’8 dicembre di quest’anno. Un anno che ha visto un’accelerazione da parte di chi devasta la montagna e di chi reprime chi la difende in particolare in questi ultimi mesi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La Montagna non è un parco divertimenti e la nostra vita non è un gioco

Appello per una settimana di mobilitazioni diffuse nei diversi territori per denunciare l’insostenibilità ambientale, economica e sociale delle Olimpiadi 2026 nonché l’essere paradigmatiche di un modello di sfruttamento turistico delle Terre Alte altrettanto insostenibile per ecosistemi e popolazioni montante

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP28: Extinction Rebellion tinge di verde i fiumi italiani. “I governi parlano, la Terra affonda”

Roma, Venezia, Milano, Torino, Bologna: i fiumi delle principali città italiane sono stati tinti di verde da Extinction Rebellion, con un colorante innocuo, per denunciare l’ennesimo fallimento politico della COP28 e dei governi mondiali nel contrastare la crisi climatica e la sesta estinzione di massa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 dicembre 2023 – In 10mila di nuovo in marcia contro il Tav!

Una grande marcia popolare ha attraversato ieri le strade della valle. 10mila No Tav, partiti da Susa, hanno riempito la statale per raggiungere Venaus dopo 18 anni dalla battaglia che ci ha permesso di riconquistare quelle terre che oggi ospitano il presidio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Accordi con guerra e fossile: Extinction Rebellion ricopre di manifesti l’ingresso del Politecnico di Torino.

Tappezzato l’ingresso del Politecnico di Torino, mentre una persona giace simbolicamente sotto le macerie. Una nuova azione di Extinction Rebellion per denunciare gli accordi con aziende del fossile e dell’industria bellica.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Roma: arrestati 12 attivist* di Ultima Generazione

Ieri mattina, dodici attivisti aderenti alla campagna FONDO RIPARAZIONE di Ultima Generazione hanno bloccato l’autostrada A12 a Fiumicino per 30 minuti in un’azione di disobbedienza civile nonviolenta.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le montagne non ricrescono. Fermiamo l’estrattivismo in apuane e ovunque.

l destino delle Alpi Apuane sembrerebbe segnato, condannato dalle politiche estrattiviste a diventare nient’altro che un distretto minerario. Per farsi un’idea, basti pensare che negli ultimi venti anni si è estratto più che nei duemila anni precedenti. ma non si tratta una faccenda locale, non solo. si tratta di una delle questioni cruciali del nostro tempo. Il 16 e il 17 dicembre 2023 si terranno due giornate di iniziative (un convegno, un corteo, una serie di workshop e tavoli tematici), promosse da diversi gruppi, comitati, associazioni, locali e nazionali. in questo articolo il collettivo athamanta – tra i promotori dell’iniziativa – racconta come siamo arrivatə sin qui e cosa sta succedendo nelle Alpi Apuane.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Didero, 9 dicembre. “Mega-opere, mega-eventi: no grazie!”

Al Polivalente di San Didero sabato 9 dicembre alle ore 14.30, nella cornice di appuntamenti previsti per le mobilitazioni dell’8 dicembre notav, si terrà un dibattito dal titolo “Mega-opere, mega-eventi: no grazie! Difendiamo la montagna, l’acqua e la vita dall’estrattivismo ecocida”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP28: il presidente Al-Jaber negazionista sull’impatto del fossile sul riscaldamento globale. Proseguono i negoziati

Proseguono i negoziati di Cop28, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, iniziata il 30 novembre all’Expo City a Dubai. La Cop è presieduta da Sultan Al-Jaber, direttore generale di Adnoc, l’agenzia petrolifera degli Emirati Arabi Uniti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Fuoco contro fuoco

Gli incendi boschivi stanno aumentando di frequenza, ma si stanno anche intensificando. Che cosa sta accadendo?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

21-23 Luglio: Campeggio di Lotta in Valsusa

E’ uscito negli scorsi giorni il programma del Campeggio di Lotta 2023 in Valsusa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il TAV si schianta contro un muro. La Francia rinvia i lavori per la tratta nazionale al 2043

E’ notizia di questa mattina che il governo francese sta valutando di rinviare fino al 2043 la costruzione della tratta nazionale (60 km per 9 miliardi di costi) che dovrebbe collegare il tunnel a Lione. Il motivo di questo rinvio risiederebbe nei costi eccessivi dell’opera.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il codice degli appalti di Salvini è un attacco ai territori

Il nuovo Codice Appalti di Salvini è un regalo a speculatori di ogni risma. Di fatto il 98% dei lavori pubblici verrà affidato senza gara, riempiendo le tasche degli amici degli amici e mettendo a rischio territori e comunità.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Tav: intervista a Luca Mercalli sulla cava di Caselette

Abbiamo intervistato Luca Mercalli in merito alla nuova cava di Caselette per meglio comprendere l’impatto ambientale che quest’opera avrà sul territorio. Purtroppo, le nostre preoccupazioni si rivelano fondate. da notav.info Siamo di fronte all’ennesima devastazione e consumo indiscrimato di suolo in un momento nel quale le scelte da fare, da un punto di vista ambientale […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ancora una volta i terreni della Val Susa vengono deturpati dalle ruspe

La cava di Caselette in località Grangetta, bassa Valsusa, potrebbe ospitare in futuro lo smarino proveniente dal cantiere-fortino di San Didero.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Processo per associazione a delinquere, i No Tav paghino la militarizzazione della Valsusa

Ed ecco che la militarizzazione della Val di Susa, da sempre negata dagli organi governativi, viene rivelata, in tutta la sua drammaticità.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sciagure, disastri e territori

QUANDO SI PERDE DI VISTA IL PROBLEMA da Malanova.info Premesso che non si intende qui minimizzare nessun fatto e neanche fare della polemica d’accatto su un fatto come quello di Casamicciola. Proprio per dare dignità ad un accadimento non episodico e non sporadico che ci accingiamo a proporre queste considerazioni. Dicevamo fatto non sporadico e […]