InfoAut
Immagine di copertina per il post

Un punto di vista socialista sulla proprietà municipale dell’acqua

di Jack London

Il 12 agosto 1896, il quotidiano di Oakland The Times pubblicò questo intervento di Jack London (Socialistic Views On The Municipal Ownership of Waterworks), relativo alla gestione dell’acqua nella città californiana.

[Traduzione di V. E. da: Carmilla-on-line]

Una parola preliminare sulla concorrenza. La concorrenza è l’anima del commercio. E’ di pungolo al capitale e al lavoro, il consumatore ne beneficia. Stimola gli affari e dà la misura della prosperità nazionale. Rianima le energie latenti di un popolo, sviluppa le risorse di un paese. Consegna a una nazione, come un oggetto di prima necessità, l’indipendenza individuale e collettiva.
Tutto questo – e ben altro ancora – è il risultato della concorrenza, o almeno così si pretende. Il popolo, le grandi masse influenzate lo credono, dunque dev’essere vero. Peccato che il popolo sia stato, e forse sia ancora, ingannato. Prendiamo come esempio il vecchio gioco dei bicchierini e del fagiolo. E’ semplice. Il fagiolo, i tre bicchierini, l’operatore si trovano esposti alla vista di tutti. Tuttavia, quanta gente fallisce nel tentativo di indovinare il ridicolo quesito: sotto quale bicchierino sia il fagiolo? Ciononostante, la stessa gente si pronuncia con altrettanta sicurezza su meriti e demeriti della concorrenza. Se ogni cittadino volesse consacrare alla questione un’analisi onesta e riflessiva, le conclusioni sarebbero molto differenti.

Procediamo a questa analisi, prendendo come esempio la faccenda puramente locale delle compagnie di distribuzione dell’acqua a Oakland. Fino a tempi recenti, la Contra Costa Water Company forniva tutta l’acqua della città. Era un monopolio, e la parola ripugnava ai cittadini del luogo, che si credevano lesi nei loro interessi. Reclamavano a gran voce un cambiamento e fu loro proposta questa panacea: la concorrenza. Sorbirono la droga e si dichiararono felici – felici come un fumatore d’oppio perso nei fumi del suo stupefacente. Ma quando la droga cessa il suo effetto, il fumatore d’oppio si sente male. Stessa cosa per gli abitanti di Oakland. Attualmente risentono degli effetti ovattanti dell’azione, mentre la reazione deve ancora arrivare.
La Contra Costa Water Company ha il volume d’acqua necessario, le installazioni per la distribuzione e, conclusione logica, i capitali per fare funzionare il tutto. E’ evidente che nuovi capitali non erano necessari per approvvigionare Oakland di acqua. Viene però creata la Oakland Water Company, ed è ormai necessario un capitale doppio per fornire acqua alla città. La nuova compagnia raddoppia la canalizzazione della vecchia, sventra ancora una volta le nostre strade, scava dei tunnel e crea degli sbarramenti sulle colline per ottenere questa preziosa fornitura. Allora la guerra comincia, le tariffe calano in maniera rovinosa, mentre i nostri cittadini si godono lo spettacolo e fanno, al tempo stesso, delle economie. Dimenticano che c’è sempre un domani. Con una tale concorrenza, bene o male instaurata, e una guerra delle tariffe che infuria, i risultati possono essere tre – non di più.
In primo luogo, nel vendere l’acqua in perdita, la società con minori capitali, meno armata per reggere il confronto, è destinata al crollo. L’altra compagnia va di conseguenza a instaurare un monopolio. Anzitutto vorrà rifarsi delle perdite subite. Gli abitanti di Oakland che godevano di tariffe basse ne faranno le spese, pagando l’acqua più cara.
In secondo luogo, la lotta può essere aspra e promettere di durare a lungo: finché la compagnia più ricca non acquisterà la più povera. Con quali risultati? La vincitrice è stata obbligata a raddoppiare il capitale investito, e deve raccogliere dividendi equivalenti a quelli che intascava prima. Dovrà dunque raddoppiare le tariffe. Inoltre, visto che aveva perduto denaro nel corso del periodo di concorrenza, aumenterà ulteriormente le tariffe per cercare di recuperarlo.
In terzo luogo, se le due compagnie sono più o meno di stazza equivalente, possono continuare la guerra finché una delle due si trovi sull’orlo del fallimento. A quel punto si accorgono del pericolo della situazione. Si consulteranno e decideranno che, con una buona gestione, potranno l’una e l’altra ricavare dividendi soddisfacenti dai loro investimenti. Coordineranno i loro interessi e aumenteranno entrambe le tariffe, fino a un livello concordato. Poiché il capitale investito è adesso il doppio di ciò che era, un interesse doppio si rende necessario. Conclusione ovvia: le tariffe devono essere raddoppiate.
Al di fuori di queste tre soluzioni, non ne esistono altre per regolare la questione della concorrenza tra le compagnie idriche di Oakland. Brusco risveglio per il fumatore d’oppio!

[A questo punto, Jack London porta altri esempi ispirati alla rete ferroviaria del suo tempo, non più attuali.]

Mi pare evidente che una simile concorrenza necessita di uno spreco di lavoro e capitali, e sfocia sempre nell’instaurazione di un nuovo monopolio. Esiste un altro cammino per uscire dal deserto? Il lettore può suggerire una via d’uscita alla rivalità fra le compagnie dell’acqua di Oakland? Se non riesce a vederla, ne suggerisco una io. Ha mai sentito parlare di controllo municipale sull’acqua?

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

acqua pubblicajack london

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Zone di sacrificio e territori in lotta: intervista a Paola Imperatore (I PARTE)

A pochi giorni dalla manifestazione del 10 maggio, che ha portato migliaia di valsusini nuovamente in marcia contro il deposito di smarino spostato da Salbertrand alla piana di Susa, ci teniamo a pubblicare in due puntate questa intervista alla ricercatrice Paola Imperatore. da notav.info Abbiamo invitato Paola all’assemblea che si è tenuta mercoledì 7 maggio […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per salvare la piana di Susa

Ripubblichiamo di seguito il comunicato uscito in occasione della marcia popolare No Tav tenutasi ieri, 10 maggio, a tutela della piana di Susa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La Tuscia dice no al deposito unico di scorie nucleari: domenica 11 marcia di protesta

Domenica 11 maggio a Corchiano- Viterbo la Tuscia manifesta nuovamente per dire No all’ipotesi del deposito nazionale unico dei rifiuti radioattivi di tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non chiamiamola emergenza!

Le notizie e le immagini che si susseguono in queste ore, ci parlano di una valle alpina che non ha bisogno di grandi opere e nocività ma di interventi strutturali che possano salvaguardare e mettere in sicurezza un territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

10 maggio 2025 – Susa: MARCIA POPOLARE: difendiamo la Piana di Susa! No al deposito di smarino e alla chiusura della stazione!

VOGLIONO SEPPELLIRE PRIMA SUSA E POI TUTTA LA VALLE. BLOCCHIAMO SUBITO LA DISCARICA DELLO SMARINO!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No al rigassificatore di Ravenna. E occorre organizzarsi per fermare il modello di sviluppo energivoro e devastante

Intervento della «Rete Nazionale Lavoro Sicuro» e dell’«Associazione Esposti Amianto» alla vigilia della manifestazione nazionale da La Bottega del Barbieri RIDURRE L’IMPRONTA CARBONICA.AUMENTARE L’IMPRONTA DI CLASSE Abbiamo a suo tempo presentato osservazioni al “commissario” delegato alla gestione dell’insediamento del rigassificatore di Ravenna: come tutti i soggetti che hanno manifestato la loro opposizione, non abbiamo ricevuto […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Michael Löwy e l’ecosocialismo

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si sta tenendo dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare una raccolta di articoli di Michael Löwy sull’ecosocialismo. Sarà ospite di Altri Mondi per il dibattito di domenica 13 aprile alle 16 dal titolo “Pensare la rivoluzione“. […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Riprendere la terra dalle macchine. Manifesto della cooperativa L’Atelier paysan

Da dieci anni la cooperativa l’Atelier Paysan, con sede nell’Isère, lavora per l’adozione diffusa di un’agroecologia contadina, con l’obiettivo di cambiare il modello agricolo e alimentare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Territori in lotta. Capitalismo globale e giustizia ambientale nell’era della crisi climatica

Indipendentemente dal nome con cui le si chiamino, le proteste locali in difesa del territorio sono divenute a partire dagli anni Novanta un vero e proprio fenomeno sociale con cui sia policy-makers che studiosi hanno dovuto fare i conti.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Acqua di montagna: la salute ci guadagna? 

Con questo articolo dal titolo amaro desideriamo dare spazio al sit in organizzato a Bussoleno dal Comitato L’Acqua SiCura di venerdì 24 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Crisi idrica in Basilicata

In questi giorni la Basilicata, in particolare la rete di 29 comuni in provincia di Potenza, è rimasta senz’acqua: sono ancora in corso i razionamenti e questa crisi idrica senza precedenti lascia a secco più di 140mila persone.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Pfas: acqua potabile contaminata in città metropolitana e in Val Susa.

E’ uscito da pochi giorni il nuovo rapporto di Greenpeace in merito ai dati sui cosiddetti “inquinanti eterni”: i pfas, i quali contaminano le acque di ben più di 70 comuni nel territorio della città metropolitana di Torino e della Val Susa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Allarme siccità: giro del mondo tra le lotte per l’acqua.

Di seguito proponiamo un approfondimento sull’acqua, sull’agricoltura e, di conseguenza, sulla siccità in una prospettiva transnazionale dal Messico, a Torino alla Francia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Cronometro e secchiello, il Ministero dell’Ecologia francese denuncia i metodi rocamboleschi di Telt per misurare il rischio idrico del Tav

La grande sete che sta colpendo tutto il Nord Italia ha rimesso al centro una grande preoccupazione sollevata da sempre dal movimento No Tav: lo sconvolgimento del paesaggio idrico alpino che sarà causato dal raddoppio della Torino-Lione. Le stime avanzate recentemente dal Comitato acqua pubblica Torino a partire dai dati raccolti (male come vedremo) dai […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

MESSICO: SGOMBERATA LA CASA DEI POPOLI “ALTEPELMECALLI”. LANCIATO BOICOTTAGGIO DELLA DANONE

All’alba del 15 febbraio 2022 forze di polizia federale, guardia nazionale e polizia statale dello stato di Puebla (Messico), è stata sgomberata la casa dei Popoli “Altepelmecalli”, occupata, in difesa dell’acqua pubblica.  Dopo aver fermato l’attività di Bonafont a marzo le popolazioni Nahua hanno deciso, in agosto, di trasformare l’azienda in uno spazio collettivo che […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

A2A. I PADRONI DELL’ACQUA

di Pino FABIANO* da Malanova.info La società lombarda A2A è la maggiore multiutility italiana, secondo produttore nazionale di energia, un colosso con circa 13.500 dipendenti e che opera nei settori dell’energia, ambiente, calore e reti. Nata il primo gennaio 2008, nell’anno successivo sbarca in Calabria acquistando da E.ON gli impianti idroelettrici. Ormai da 13 anni in […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Mezzogiorno: L’acqua pubblica gestita da una società privata

Giovedì 27 giugno è stato approvato al Senato, e dunque definitivamente convertito in legge, il cosiddetto decreto Crescita. Come abbiamo più volte denunciato l’art. 24 di tale provvedimento stabilisce la privatizzazione dell’EIPLI, l’ente che gestisce le grandi opere idrauliche come invasi, opere di captazione di sorgenti e centinaia di chilometri di reti di adduzione tra […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Blocchiamo Acea! Basta profitti sulle nostre vite, impediamo i distacchi dell’acqua!

Da mesi, infatti, ACEA ATO 2 sta intensificando la pratica dei distacchi idrici a danno di tante famiglie che per poche decine di euro di morosità vengono private di un bene primario ed essenziale, mentre Caltagirone e Suez si spartiscono dividendi milionari (64 milioni di euro nel 2012). Una brillante redditività, quella di ATO 2 […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Potabile per decreto

La denuncia dell’Isde: “Acqua contaminata potabile per decreto” Come accade ormai da decenni nel mondo che prescrive di “imparare a vivere con le nocività” la tossicità/velenosità di un alimento, di una merce o del sito in cui si vive varia a seconda dei parametri che “esperti” fissano come limite oltre cui non si può essere […]