InfoAut
Immagine di copertina per il post

San Didero: oltre 4000 No Tav contro occupazione militare e devastazione

||||

Un’intensa giornata di lotta quella di oggi 17/4 che si è dipanata da questa mattina ed ha coinvolto l’intero movimento, dai sindaci ai tecnici, dai giovani all’intero popolo No Tav.

Una giornata che ha dimostrato, contro le gufate di giornali, politicanti e promotori dell’opera, che il movimento è vivo e forte ed anche in un momento difficile come quello della pandemia è in grado di presentarsi unito e compatto per rispondere all’ennesima vergognosa occupazione militare dei sistema TAV.

Un’occupazione militare che questa mattina si è presentata in tutta la sua prepotenza di fronte agli agricoltori che hanno tentato di montare i banchi per il tradizionale mercato del sabato al Baraccone di San Didero, attualmente utilizzato come parcheggio dalle camionette delle forze dell’ordine. Il mercato non ha potuto avere luogo nonostante la presenza di diversi cittadini e il consenso delle autorità comunali all’istallazione dei banchi.

La giornata è poi proseguita con la conferenza dei sindaci e dei tecnici No Tav. I sindaci hanno confermato la propria contrarietà all’opera e hanno mostrato la loro indignazione per la gestione dei rapporti interistituzionali messi in campo da Questura e Prefettura durante le fasi del tentativo di sgombero del presidio dell’ex autoporto e la gestione dell’ordine pubblico dei giorni seguenti. I tecnici hanno disegnato la situazione che si troverebbe ad affrontare la valle se i lavori dovessero andare avanti, tra il traffico dei camion di smarino, l’utilizzo della cava di Caprie, l’intasamento delle due statali e i rischi collegati alla movimentazione del terreno del bosco di San Didero inquinati di pcb e diossine. Inoltre hanno sollevato il dubbio che il cantiere del nuovo autoporto sia da un punto legislativo a tutti gli effetti abusivo. Ci si è lasciati con l’intenzione di rilanciare su una mozione unitaria dell’Unione Montana di opposizione all’opera e su una grande marcia popolare da farsi appena le condizioni lo renderanno possibile.

Infine, alle 17, nel parcheggio dell’acciaieria di San Didero sono confluiti oltre quattromila No Tav che si sono mossi in corteo sfidando l’asfissiante militarizzazione per attraversare i paesi colpiti dalla cantierizzazione del nuovo autoporto. La manifestazione, molto attraversata dai giovani e in grande parte dalla popolazione Valsusina è passata da Bruzolo per poi concludersi a San Giorio. Diversi sono stati gli interventi di saluto ai No Tav ristretti da misure coercitive del tribunale di Torino, a Dana, Fabiola, Francesca, Mattia e Mattia e Stella. Altri hanno posto l’accento sui rischi correlati al cantiere del nuovo autoporto e altri ancora hanno sottolineato l’incoerenza del governo che parla di transizione ecologica mentre si prepara a riversare un’altra colata di cemento sulla Val Susa.

Un gruppo di No Tav è riuscito a scavalcare la massicciata e bloccare l’autostrada Torino – Bardonecchia per diverso tempo, fino all’intervento della polizia che ha lanciato lacrimogeni sul blocco.

La manifestazione è poi tornata verso San Didero per salutare con i fuochi d’artificio i No Tav che continuano a resistere sul tetto del presidio dell’ex autoporto, anche grazie ad una continua staffetta di cambi, cibo e acqua che riesce ad aggirare il dispositivo di militarizzazione.

Oggi abbiamo dimostrato, se mai fosse necessario, che la valle è determinata a resistere, che non ci spaventa nè l’ingente dispiegamento di forze, nè la voce grossa dei politicanti attaccati ai soldi ed alla poltrona. Continuiamo a resistere e resisteremo un’ora, un giorno, un anno più di loro!

[iframe src=”https://www.facebook.com/plugins/video.php?height=476&href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fnotav.info%2Fvideos%2F3032477396973460%2F&show_text=false&width=476″ width=”476″ height=”476″ style=”border:none;overflow:hidden” scrolling=”no” frameborder=”0″ allowfullscreen=”true” allow=”autoplay; clipboard-write; encrypted-media; picture-in-picture; web-share” allowFullScreen=”true” ]

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

no tavSAN DIDERO

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non chiamiamola emergenza!

Le notizie e le immagini che si susseguono in queste ore, ci parlano di una valle alpina che non ha bisogno di grandi opere e nocività ma di interventi strutturali che possano salvaguardare e mettere in sicurezza un territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

10 maggio 2025 – Susa: MARCIA POPOLARE: difendiamo la Piana di Susa! No al deposito di smarino e alla chiusura della stazione!

VOGLIONO SEPPELLIRE PRIMA SUSA E POI TUTTA LA VALLE. BLOCCHIAMO SUBITO LA DISCARICA DELLO SMARINO!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No al rigassificatore di Ravenna. E occorre organizzarsi per fermare il modello di sviluppo energivoro e devastante

Intervento della «Rete Nazionale Lavoro Sicuro» e dell’«Associazione Esposti Amianto» alla vigilia della manifestazione nazionale da La Bottega del Barbieri RIDURRE L’IMPRONTA CARBONICA.AUMENTARE L’IMPRONTA DI CLASSE Abbiamo a suo tempo presentato osservazioni al “commissario” delegato alla gestione dell’insediamento del rigassificatore di Ravenna: come tutti i soggetti che hanno manifestato la loro opposizione, non abbiamo ricevuto […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Michael Löwy e l’ecosocialismo

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si sta tenendo dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare una raccolta di articoli di Michael Löwy sull’ecosocialismo. Sarà ospite di Altri Mondi per il dibattito di domenica 13 aprile alle 16 dal titolo “Pensare la rivoluzione“. […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Riprendere la terra dalle macchine. Manifesto della cooperativa L’Atelier paysan

Da dieci anni la cooperativa l’Atelier Paysan, con sede nell’Isère, lavora per l’adozione diffusa di un’agroecologia contadina, con l’obiettivo di cambiare il modello agricolo e alimentare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Territori in lotta. Capitalismo globale e giustizia ambientale nell’era della crisi climatica

Indipendentemente dal nome con cui le si chiamino, le proteste locali in difesa del territorio sono divenute a partire dagli anni Novanta un vero e proprio fenomeno sociale con cui sia policy-makers che studiosi hanno dovuto fare i conti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gli abitanti di Bagnoli e dei Campi Flegrei denunciano la mancata prevenzione e vengono caricati

Gli abitanti di Bagnoli, dei Campi Flegrei e tanti solidali da Napoli oggi oggi erano in piazza per denunciare che nel territorio, dove ci sono più di 400 sfollati e dominano incertezza e paura per il futuro, si tiene un comizio elettorale presso Città della Scienza. da Laboratorio Politico Iskra Gli abitanti sono stati caricati […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: 39 avvisi di garanzia per abitanti e attivisti a difesa del parco, “questa è un’intimidazione senza mezzi termini”

Erano un centinaio le persone riunite in conferenza stampa lunedì 17 marzo all’interno del cortile Campus Einaudi di Torino. Studenti, lavoratori, associazioni, ambientalisti, abitanti del quartiere e alcune delle 39 persone che hanno ricevuto, pochi giorni prima, altrettanti avvisi di garanzia dalla Questura torinese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le istituzioni a Lamezia come stanno affrontando la sequenza simica in corso?

Da qualche giorno è in corso uno sciame sismico che sta interessando la provincia di Catanzaro e che dal 13 febbraio alle 13 del 17 marzo ha registrato – secondo i dati forniti dall’INGV – 134 scosse nell’area compresa fra Marcellinara, Miglierina e Tiriolo.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Processo Askatasuna: L’associazione a resistere non si arresta

Riprendiamo una serie di interviste fatte in seguito alla sentenza del processo Sovrano: Radio onda d’urto a Vincenzo:Crollata la montatura giudiziaria-poliziesca che ha cercato di criminalizzare le lotte sociali e l’opposizione alla grande opera inutile e dannosa del TAV con l’accusa di associazione a delinquere, l’associazione a resistere in un comunicato ribadisce che “Non si […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cade l’accusa per associazione a delinquere: una vittoria per le lotte sociali del Paese!

Riprendiamo il comunicato di associazione a resistere: Oggi il Tribunale di Torino ha pronunciato la sentenza in primo grado per il processo “Sovrano”: tutti e tutte assolti per il capo di associazione a delinquere! Le pene per i reati singoli sono stati ridimensionati. Un passaggio epocale per le lotte di tutto il Paese. Questo non […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il processo contro Askatasuna e No Tav “riguarda tutti”. Sotto accusa il diritto al dissenso. Lunedì la sentenza

Lunedì 31 di marzo è una giornata importante per le persone che si rivedono nelle lotte e nei movimenti nati attorno alla storia dei centri sociali in Italia

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Iniziati i lavori per la rotonda a San Didero

Questa mattina sono iniziati i lavori per la costruzione della rotonda di accesso al futuro autoporto di San Didero. Telt, per l’ennesima volta, non si è fatta scappare l’occasione per portare in Valsusa ulteriori disagi, soprattutto alla circolazione sulla statale. Con l’aiuto dei solerti operai e delle onnipresenti forze dell’ordine, la circolazione procede tutt’ora a […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

L’ex capo della Digos che ha condotto le indagini contro Aska e No Tav coinvolto nel caso Almasri

L’ex capo della Digos di Torino Carlo Ambra sarebbe coinvolto nel caso del torturatore libico Almasri.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV, Anno Zero: l’inizio della fine della Torino-Lione

L’Anno Zero non esiste. Nel nostro tempo, che segue il calendario gregoriano, si passa direttamente dall’anno 1 a.C. all’anno 1 d.C. Nel fantastico mondo della Torino Lione invece il tempo ha un significato astratto. Ogni anno è l’Anno Zero, in un eterno gioco dell’oca dove si ritorna sempre al punto di partenza. da notav.info Giovedì […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Conflitto sociale, repressione, media: ancora il caso Askatasuna

Richieste di risarcimenti stratosferici, interventi a gamba tesa di vertici giudiziari, aggressioni mediatiche a catena: la criminalizzazione del conflitto sociale si arricchisce di nuove pagine.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

A Steu, partigiano di Valle Susa

Ad un anno dalla sua scomparsa, siamo consapevoli che non ci saranno mai parole giuste o sufficienti per riuscire a rendere il giusto omaggio a Stefano Milanesi, Steu, per ricordare l’uomo e il compagno che è stato.