InfoAut
Immagine di copertina per il post

Prime impressioni post udienza Nina e Marianna

Reduce dalla prima udienza del processo a Nina e Marianna, arrestate il 9 settembre 2011 nel corso di una manifestazione al Clarea. Le prime testimonianze portate dal PM sono state quelle di Carabinieri e agenti della DIGOS che hanno evidenziato lacune, contraddizioni, sugli orari, sui numeri, e sul motivo stesso dell’uscita dalle reti. C’è chi l’ha definita un’uscita per una carica di alleggerimento e chi, invece, ha esplicitamente parlato di un’uscita per “PRENDERE QUALCHE MANIFESTANTE” Su una cosa sembrano essere tutti d’accordo: nessuna prova fotografica che mostra Nina o Marianna effettuare gesti “violenti” (lanci di oggetti), nessuna testimonianza che le abbia individuate “tra quelli che hanno effettuato gesti violenti”. Un’altra cosa l’abbiamo capita con certezza ed ha a che fare con i lacrimogeni e le “regole” d’utilizzo: andrebbero tirati a candela con un’angolazione minima di 45°. Andrebbero, appunto. I testimoni ascoltati sino a questo momento parlano, relativamente ai fatti del 9 settembre, di lanci di lacrimogeni “a mano” e a grappolo. Nessuno sembra aver visto quei candelotti con tanto di propulsore interno che quella notte hanno raggiunto più di un manifestante, sfiorando anche la sottoscritta, con un’evidente gittata ad altezza uomo. Non pervenuti. Sarà stata la mia fervida immaginazione? La soluzione è chiara, stando al PM: per evitare i lacrimogeni, basta spostarsi…. Certo! Come abbiamo fatto a non pensarci prima?
Altra curiosità relativa all’uso degli idranti. Secondo le testimonianze, infatti, il 9 settembre sarebbero stati usati “solo” i manicotti collegati ad una rete idrica. Alla domanda se la rete idrica fosse stata creata per usi cantieristici o solo per ordine pubblico nessuno ha saputo rispondere. A noi viene un altro dubbio: come mai nessuno ha accennato agli automezzi della polizia, usati anche quella sera contro i manifestanti? Questa foto, se la memoria non m’inganna, fu pubblicata il 10 settembre sulla gallery de La Stampa e non si trattava di immagine di repertorio, ma di un mezzo usato proprio il 9 settembre.
E’ poco chiaro anche se siano stati usati prima gli idranti e poi i lacrimogeni…. ma poco importa, come direbbe il PM, per evitarli basta “non essere li’”…
Avremmo avuto anche la curiosità di capire il contenuto del “verbale di sequestro” seguito alla perquisizione di Marianna, eppure di questo documento non c’è traccia. Peccato. Perché dovrebbe essere quello il cui contenuto dimostra che “aveva con sé uno zaino contenente pietre”.
Quelle stesse pietre che hanno causato la caduta di uno degli agenti, all’interno delle reti. E’ assolutamente certo che la pietra sulla quale si è inciampato sia stata tirata da un manifestante. Eh si, perché probabilmente prima di essere tirate sono state contrassegnate, del tipo “io c’ero già”, “io ci sono arrivata non mi ricordo da dove”. Ogni pietra, insomma, ha una storia da raccontare.
E anche noi. Quella di Nina e Marianna che, almeno dall’udienza di oggi, sono state “prese” perché si sono inciampate, perché erano “staccate” dal gruppo principale e, forse, perché “bisognava pur prendere qualcuno”. Non importa chi. Purché fosse qualcuno tra noi.
Queste le prime impressioni, a più tardi per una narrazione più precisa, devo riordinare pagine e pagine di appunti…
A sarà dura!

Simonetta

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

freedom4notavnina e mariannanotav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ponte: avvio dei cantieri rinviato. Ora chiudere la Stretto di Messina S.p.a.

Il comunicato di Antudo a seguito della notizia del rinvio dei cantieri per il ponte sullo Stretto..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Germania: manifestazioni ecologiste contro Tesla.

Un blocco anticapitalista, berretti blu per riconoscersi, una rapida avanzata per rompere le linee di polizia: questo è ciò che è avvenuto venerdì 10 maggio in Germania, intorno a una gigantesca fabbrica Tesla vicino a Berlino.

Più di mille manifestanti ambientalisti hanno poi nuovamente manifestato sabato 11 maggio contro i piani di Tesla di espandere la sua fabbrica di auto elettriche..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: il Tav vuole travolgere il bosco Lanerossi, rischia anche il CS Bocciodromo

A Vicenza il progetto del Treno Alta Velocità, all’interno del tracciato Brescia-Padova, oltre che ad impattare fortemente sulla città e sulla salute della cittadinanza, rischia di distruggere 11 mila metri quadrati di bosco

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Emilia Romagna: a un anno esatto dalla prima devastante alluvione, qual è la situazione dei territori colpiti?

Furono giorni drammatici, convulsi, in cui non mancò tuttavia uno slancio solidale esteso e diffuso, con ben pochi precedenti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sulmona: attivisti No Snam invadono il cantiere della centrale

“Abbiamo compiuto una azione di obbedienza civile  per denunciare le illegalità in atto. Chi di dovere agisca”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La variante del marmo: così la Regione Toscana vuole rimettere mano al Piano cave

La Giunta Giani ha avviato l’iter per modificare la normativa sulle attività estrattive e aumentare del 5% la capacità autorizzata fino al 2038.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Congo: la maledizione del cobalto

Quando Roger Milolo ha lasciato la sua città natale al confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia per lavorare come operatore in una miniera di cobalto, sperava che la sua sarebbe stata una storia “dagli stracci alla ricchezza”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gavio e ndrangheta. Le mani dei boss del cemento su TAV ed autostrada

Facciamo il punto su quanto emerso finora dall’indagine Echidna che ha scoperchiato il vaso di pandora dei rapporti tra politica, criminalità organizzata e imprenditori in Piemonte nel segno del cemento.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I giorni delle canaglie

Questi primi di aprile sono giorni in cui si torna a parlare delle collusioni fra personaggi legati alla malavita, politici locali e imprese che gestiscono gli appalti per lavori direttamente o indirettamente legati alle grandi opere in Piemonte: sono i giorni delle canaglie.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La truffa del G7: i ministri dei Paesi più industrializzati e inquinanti al mondo annunciano false promesse per fronteggiare la questione climatica.

Riflessioni e valutazioni conclusive di una settimana di mobilitazione, scritte a più mani tra chi ha partecipato al percorso di costruzione della contestazione.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La contraddizione ecologica e l’opposizione alla guerra: riflessioni sulla mobilitazione contro il G7 Ambiente e Energia.

Le giornate di mobilitazione appena trascorse e quelle che abbiamo di fronte ci dicono alcune cose rispetto alle tendenze dell’oggi, dei soggetti che si muovono, delle lotte che si intrecciano. Prima di pubblicare il contributo di notav.info che ritorna sulle ragioni della mobilitazione verso il G7 Ambiente Energia di Venaria e sulla cronaca delle giornate di lotta, diamo alcuni spunti di riflessione..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

G7 clima, energia e ambiente: basta con i crimini ambientali, basta greenwashing, basta Tav!!!

Il 28, 29 e 30 aprile, Venaria sarà il palcoscenico del G7 dedicato all’energia, al clima e all’ambiente.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Richiesta sospensione al CSM per Bucarelli, pm anti-No Tav

Ancora guai per il PM Enzo Bucarelli, che negli ultimi anni si è distinto per le persecuzioni nei confronti dei No Tav.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Tav: cosa sta succedendo a Salbertrand?

Ai margini del parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand sono arrivati jersey di cemento, griglie metalliche e concertina necessari per il cantiere dello svincolo del cantiere Tav.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Tav: siamo la montagna che si difende… da 18 anni!

Si è conclusa ieri la tre giorni No Tav in occasione dell’8 dicembre di quest’anno. Un anno che ha visto un’accelerazione da parte di chi devasta la montagna e di chi reprime chi la difende in particolare in questi ultimi mesi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 dicembre 2023 – In 10mila di nuovo in marcia contro il Tav!

Una grande marcia popolare ha attraversato ieri le strade della valle. 10mila No Tav, partiti da Susa, hanno riempito la statale per raggiungere Venaus dopo 18 anni dalla battaglia che ci ha permesso di riconquistare quelle terre che oggi ospitano il presidio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Trento: sabato 14 ottobre corteo No Tav contro la Circonvallazione

Comitati e singoli cittadini contrari all’opera avevano ragione: questo progetto è una bomba ecologica puntata su Trento e su tutto l’asse dell’Adige.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Giorgio No Tav sorvegliato speciale – Aggiornamenti

Il 28 febbraio 2023 la Procura di Torino ha chiesto la sorveglianza speciale e l’obbligo di dimora nel luogo di residenza per quattro anni per Giorgio Rossetto, militante di area autonoma.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Grande confusione nel cielo Sitav. Due autoporti e nessuna stazione

Ormai è guerra aperta tra i sognatori sitav. La stazione internazionale si farà a Susa o Bussoleno? A chiederlo è proprio uno dei massimi tifosi del progetto, Paolo Foietta, presidente della conferenza intergovernativa Italia Francia scrivendo una lettera aperta ai sindaci in cui chiede una scelta non ideologica.