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Niscemi: base violata e “scalata” sulle antenne

 Aggiornamento h 12:45. La tensione muscolare e lo sforzo a cui sono sottoposti i no muos arrampicati a diversi metri d’altezza comincia a farsi sentire dopo quasi 20 ore aggrappati all’acciaio. Uno degli attivisti (saliti a 10 dalle prime ore dell’alba) intorno alle 12:00 è stato costretto a scendere, e dopo i necessari soccorsi dall’ ambulanza, è stato condotto in commissariato ancora tramortito. Seguiranno a breve aggiornamenti.

 Aggiornamento h 22:30. Arriva il momento della digos: anche loro sono costretti a fare marcia indietro difronte al blocco che difende i no muos arrampicati sulle antenne.

Aggiornamento h 22:15. Un blocco stradale di presidianti che stazionano in solidarietà agli otto arrampicati sulle antenne, ha appena impedito il passaggio a un mezzo dei vigili del fuoco giunto per costringere i no muos a scendere. La resistenza è solo all’inizio!

 

A meno di ventiquattro ore dalla grande manifestazione contro il Muos, che partirà domani pomeriggio dall’interno della riserva della sughereta di Niscemi, otto NoMuos sono riusciti a invadere la base della marina militare statunitense.

Poco dopo le 19 hanno scavalcato le reti della base e si sono arrampicati su 4 antenne dichiarando di voler restare lassù per diversi giorni, almeno fino alla manifestazione di domani, la quale punterà alla stessa base che dovrebbe ospitare tre antenne del MUOS e che già ospita 46 antenne NRTF responsabili dell’inquinamento elettromagnetico del territorio oltre che strumenti di guerra e di morte dell’esercito yankee.

Evidentemente quelli che Crocetta definisce “strumenti di pace” non viene visto allo stesso modo da quanti hanno a cuore il territorio niscemese e siciliano e si rendono conto della pericolosità e nocività apportata dai segnali elettromagnetici delle antenne.

In questo momento otto no muos sono riusciti a conquistare una ventina di metri di altezza sulle antenne dalle quali hanno calato un enorme striscione con scritto “no muos”.

Non è la prima volta che le reti della base di contrada Ulmo vengono violate e di certo non sarà l’ultima. Le parole e gli atti di Crocetta non hanno certo fermato la lotta NoMuos, ma hanno invece reso chiaro a chiunque che lo spazio della mediazione è finito e che l’unica forza in grado di contrastare la costruzione delle antenne,  con il loro carico di guerra e devastazione del territorio, è la forza popolare.

Ancora prima che la polizia arrivasse all’interno della base, un paio di centinaia di persone si erano già concentrate nelle vicinanze, scandendo cori e sventolando bandiere in solidarietà agli attivisti che si trovano sulle antenne, pronte a partecipare alla manifestazione di domani in cui verranno generalizzate la voglia e la determinazione di riappropriarsi della riserva naturale e di combattere la costruzione del MUOS.

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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