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Marcia popolare Notav ad Arquata Scrivia

Sono molti anni che il Movimento No Tav – Terzo Valico e tutti i movimenti di lotta territoriali denunciano il sistema delle grandi opere. Devastazioni ambientali, rischi per la salute, sottrazione di risorse utili alla spesa sociale e ai territori, infiltrazioni della criminalità organizzata, sperpero di denaro pubblico, corruzione, tangenti e finanziamento illecito ai partiti. L’inchiesta della Procura di Firenze, che ha portato fra gli altri all’arresto di Ercole Incalza, vero dominus delle grandi opere italiane, non fa che confermare quanto affermiamo da anni. Una storia di gigantesche tangenti, appalti truccati, lievitazione dei costi, mancati controlli, regali e regalini nella migliore delle tradizioni italiane. Il Terzo Valico e tante altre grandi opere escono a pezzi da questa vicenda. Ben 700.000 Euro di compensi (leggasi tangenti) versati ad Alberto Donati, genero di Incalza, da una delle società del Gruppo Gavio, parte del consorzio Cociv costruttore del Terzo Valico. Consorzio con una lunga storia giudiziaria alle spalle, un’inchiesta prescritta per truffa aggravata ai danni dello Stato, il direttore del consorzio estromesso dalla Direzione Investigativa Antimafia dopo essere stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione per smaltimento illecito di rifiuti nel Tav del Mugello e per finire la ciliegina sulla torta: l’arresto di Perotti, direttore dei lavori del Terzo Valico e di moltissime altre grandi opere.

Una cosa più delle altre turbava il sonno dei sostenitori dell’opera: che le risorse del Terzo Valico potessero essere destinate agli alluvionati della Liguria. Una telefonata vergognosa quella fra Incalza e Lupi che ricorda da vicino le risate dei costruttori dopo il terremoto dell’Aquila. Le dimissioni del Ministro Lupi nascondono in realtà la volontà del Governo di andare avanti come nulla fosse successo. Sacrificano un Ministro ma non hanno nessuna intenzione di fermare il business delle grandi opere. Noi pensiamo invece che questo sia il tempo di chiudere una volta per tutte la partita del Terzo Valico e delle grandi opere inutili.

Per questa ragione facciamo appello a tutte le donne e gli uomini che si sono battuti in questi anni contro il Terzo Valico, ai nostri fratelli e alle nostre sorelle della Valsusa, a tutti i movimenti in lotta contro le grandi opere e in difesa dei beni comuni, a tutti i movimenti sociali che chiedono da anni a gran voce di destinare i soldi delle grandi opere a favore di interventi di carattere sociale, a tutti quelli che sono stati al nostro fianco in questa lotta.

Chiediamo a tutte e tutti di partecipare alla marcia popolare che svolgeremo ad Arquata Scrivia (AL) sabato 18 aprile con ritrovo alle ore 14 presso la stazione FS. Una grande marcia pacifica per le vie del paese che vogliamo veder attraversato insieme da anziani, adulti, giovani e bambini.

Tutti insieme per chiedere lo stop immediato dei cantieri, la cancellazione della legge obiettivo e del decreto Sblocca Italia, la fine del sistema grandi opere, la messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico e il dirottamento dei fondi a favore di spese sociali come sanità, scuola, casa e reddito.

Tutti insieme ancora una volta per ribadire la determinazione con cui vogliamo fermare il Terzo Valico e il sistema marcio e corrotto delle grandi opere.

Movimento No Tav – Terzo Valico
www.notavterzovalico.info
www.noterzovalico.org

Il 15 aprile tutti ad Arquata per impedire l’esproprio del Presidio NoTav

Guarda la conferenza stampa di presentazione della marcia popolare

Scarica e diffondi manifesto e appello di indizione della marcia popolare

L’adesione del network studentesco studaut

L’adesione dei movimenti di lotta per il diritto all’abitare

L’appello di Scibona per l’esproprio del 15 e la marcia del 18 aprile ad Arquata

Per raggiungere Arquata il 18 aprile:

In treno

da Alessandria ritrovo ore 13 stazione FS

da Novi Ligure ore 13 e 43

da Serravalle Scrivia ore 13 e 50

da Tortona ore 13 e 25

Carovana di automobili dalla Valverde

Pullman da Brescia


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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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