InfoAut
Immagine di copertina per il post

La verità è rivoluzionaria

Ora ci provano col il tema della corruzione, utilizzando l’arma della calunnia. Ed esce fuori un’accusa pesantissima: quella della connivenza di presunti “Vertici NO TAV” con la Sitaf, comprovata dalla “mancata opposizione” alla seconda canna del traforo autostradale del Frejus : “…gli ordini di scuderia dei Vertici (Perino, Askatasuna, Nicoletta Dosio) erano di lasciarla perdere con il Frejus e di mollarla con la CMC. …Quando proponemmo la manifestazione CMC a Ravenna…. ci fu detto che Ravenna era troppo lontana. Poi però andarono tutti a Lione con le bandiere NO TAV. Buffo che quel giorno il vertice fosse quasi tutto sul raddoppio del Frejus….”.

Il bello è che, per accusare, il pennivendolo in questione non si sforza di sbrigliare la fantasia, ma fa semplicemente il copia-incolla da Facebook, utilizzando frustrazioni e veleni più o meno anonimi per confezionare l’agguato, consapevole dell’antico proverbio “ne uccide più la lingua che la spada”.

La parte finale dell’articolo prende a prestito le parole di un anonimo “Democratici Avigliana” per raccontare la storia dell’autostrada, quella che la Sitaf battezzò “Autostrada ecologica della Valle di Susa”. Anch’io voglio concludere con i miei ricordi.

Tutto partì dal traforo, come vorrebbero fare per il TAV. Fu il traforo a vomitare sulle strade della valle i TIR,  prima che fosse costruita l’autostrada. Fu messo in funzione subito abolendo la navetta per il trasporto ferroviario merci transfrontaliero. Un traffico insostenibile cominciò a intasare le vie dei paesi. Subito dopo ebbero inizio i lavori autostradali, su due fronti, dall’alta Valle e dalla pianura rivolese. Era il “fasaggio” che ora Virano ha riscoperto per la Torino-Lyon e che allora cominciò a spargere sulla Valle cemento, degrado, inquinamento, perdita di lavoro e di vivibilità.

Erano gli anni ’80, anni di riflusso, di grande ingiustizia e di nessuna rivolta. L’autostrada avanzava, venivano sterminati frutteti, orti, abbattute case, inquinata la Dora. Cadevano le, in verità fragili, resistenze dei Comuni: a farla da padrone, nella progettazione e nell’esecuzione c’era la Sitaf, la società del PSI Froio, perfetto rappresentante di una lobby che vantava amici trasversali e influenti, da Massa a Lunardi a Martinat; una garanzia per il futuro.

Non ci fu un’opposizione popolare estesa. La difesa del territorio fu portata avanti dalle grandi associazioni ambientaliste che, col ruolo di rappresentanti degli interessi diffusi, partecipavano, in solitudine, ad un tavolo di osservazioni e proposte a Torino, al Pier della Francesca. Nulla di paragonabile con la nostra lotta contro il TAV. La gente brontolava e delegava. I sindaci, anche quelli nettamente contrari, si adeguarono ben presto alle modifiche e alle compensazioni, minime: un campo di calcio, marciapiedi, asfaltature varie. La Sitaf produceva intanto documentazioni smaglianti, simulazioni fotografiche (mai avveratesi) di come sarebbe stata ridente, vivibile e produttiva la nostra Valle, dopo il completamento dell’autostrada.

Bussoleno fu l’ultimo luogo di resistenza: non eravamo tecnici, non sedevamo al Pier della Francesca, avevamo una sede, il Centro Meyer –Vighetti e un compagno nelle istituzioni, Giorgio Gardiol, allora consigliere provinciale di Democrazia Proletaria, che ci passava documentazione e ampliava nelle sedi sovracomunali le nostre proteste. Il suo/nostro NO all’autostrada fu sempre fermo e senza mediazioni

Si arrivò all’assedio finale. L’autostrada era completata e percorsa dal basso fino a San Giorio e, dall’alto, fino a Susa. Per Bussoleno era previsto un trincerone che avrebbe tagliato in due il paese, occupato aree agricole, abbattuto case, fino ad annientare l’intera frazione di Santa Petronilla. Organizzammo con gli abitanti la resistenza; nessuno accettò le trattative private per gli espropri. Il Consiglio Comunale (in cui eravamo presenti) sostenne le ragioni degli abitanti. Intanto migliaia di TIR irrompevano in via Monginevro, diventata pericolosa e invivibile: la gente protestava, stretta in una tenaglia.

Ci presero per sfinimento e la sofferta soluzione fu la galleria di Prapuntin. Il Paese rimase intero, l’autostrada avanzò nelle viscere della montagna. Si salvarono case ed attività agricole, si tenne anche una festa spontanea delle frazioni, ma senza trionfalismi. Non fu il meglio, ma il meno peggio, per il quale venne comunque pagato un pesante prezzo: un mortale incidente sul lavoro in cui perse la vita un minatore, la scomparsa di sorgenti, le lesioni ad alcune case che sorgevano sopra l’area di scavo. Inoltre la Sitaf “dimenticò” il sistema di disinquinamento fumi, progettato dal prof. Cancelli e mai realizzato.

Dalla sconfitta che fu la costruzione dell’autostrada nacque però la partecipazione senza deleghe e senza leader, che impedì la costruzione del megaelettrodotto Grand Ile-Moncenisio-Piossasco, proveniente dalle centrali nucleari francesi (vittoria temporanea, visto che ora lo propongono, non più su tralicci, ma in cavidotto sotto il costruendo traforo autostradale…). E più tardi, si sviluppò la lotta popolare contro il TAV.

Del resto, il partito degli affari che lucrò sulle autostrade è lo stesso che ora devasta con le linee AV, riciclato nei settori, ma non nei metodi, nei fini e nei soggetti: basta un nome, Virano, già amministratore delegato della Sitaf primi anni duemila, ora commissario straordinario per il TAV e Presidente dell’Osservatorio.

Dunque non esistono due lobby contrapposte, quella della Torino –Lyon e quella della seconda canna autostradale del Frejus: i profitti sono gli stessi, identici i lobbisti, identica la sudditanza dei Comuni di Alta Valle e la ricerca di compensazioni.

Ma di tutta questa storia di impegno umile, spesso faticoso, di presenze collettive, di fiducia e affetto reciproco, di lealtà e trasparenza, della resistenza che ci tiene uniti e che ci porterà a vincere su tutti i fronti che ne sa un articolista scandalistico, che cosa ne sanno gli incazzati virtuali, i testimoni disinformati o smemorati di Facebook?

Nicoletta Dosio

da notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

chiomontenotavval susa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I tribunali danno il via libera al progetto dell’A69, ma la lotta si sta organizzando

Francia: è stato lanciato un appello a concentrarsi davanti alle prefetture questo mercoledì, in vista di giorni di mobilitazione a luglio contro il cantiere della A69.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“In Val Susa la repressione non ci ha vinto”, intervista a Nicoletta Dosio

Nicoletta Dosio la storica attivista del movimento No Tav sta terminando un anno di detenzione domiciliare per la sua lotta contro la linea ad alta velocità Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Zone di sacrificio e territori in lotta: intervista a Paola Imperatore (II PARTE)

I primi due cantieri stanno cominciando a mostrare le loro conseguenze disastrose sul nostro territorio, un terzo sta per essere installato e sarà potenzialmente il più impattante su tutto l’eco-sistema (ambientale, economico e sociale) valsusino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Zone di sacrificio e territori in lotta: intervista a Paola Imperatore (I PARTE)

A pochi giorni dalla manifestazione del 10 maggio, che ha portato migliaia di valsusini nuovamente in marcia contro il deposito di smarino spostato da Salbertrand alla piana di Susa, ci teniamo a pubblicare in due puntate questa intervista alla ricercatrice Paola Imperatore. da notav.info Abbiamo invitato Paola all’assemblea che si è tenuta mercoledì 7 maggio […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per salvare la piana di Susa

Ripubblichiamo di seguito il comunicato uscito in occasione della marcia popolare No Tav tenutasi ieri, 10 maggio, a tutela della piana di Susa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La Tuscia dice no al deposito unico di scorie nucleari: domenica 11 marcia di protesta

Domenica 11 maggio a Corchiano- Viterbo la Tuscia manifesta nuovamente per dire No all’ipotesi del deposito nazionale unico dei rifiuti radioattivi di tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non chiamiamola emergenza!

Le notizie e le immagini che si susseguono in queste ore, ci parlano di una valle alpina che non ha bisogno di grandi opere e nocività ma di interventi strutturali che possano salvaguardare e mettere in sicurezza un territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

10 maggio 2025 – Susa: MARCIA POPOLARE: difendiamo la Piana di Susa! No al deposito di smarino e alla chiusura della stazione!

VOGLIONO SEPPELLIRE PRIMA SUSA E POI TUTTA LA VALLE. BLOCCHIAMO SUBITO LA DISCARICA DELLO SMARINO!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No al rigassificatore di Ravenna. E occorre organizzarsi per fermare il modello di sviluppo energivoro e devastante

Intervento della «Rete Nazionale Lavoro Sicuro» e dell’«Associazione Esposti Amianto» alla vigilia della manifestazione nazionale da La Bottega del Barbieri RIDURRE L’IMPRONTA CARBONICA.AUMENTARE L’IMPRONTA DI CLASSE Abbiamo a suo tempo presentato osservazioni al “commissario” delegato alla gestione dell’insediamento del rigassificatore di Ravenna: come tutti i soggetti che hanno manifestato la loro opposizione, non abbiamo ricevuto […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Bentornata Nicoletta!

Nella giornata di ieri è stata scarcerata Nicoletta Dosio, dopo più un anno di detenzione domiciliare scontato presso la propria abitazione di Bussoleno finalmente è libera!

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cade l’accusa per associazione a delinquere: una vittoria per le lotte sociali del Paese!

Riprendiamo il comunicato di associazione a resistere: Oggi il Tribunale di Torino ha pronunciato la sentenza in primo grado per il processo “Sovrano”: tutti e tutte assolti per il capo di associazione a delinquere! Le pene per i reati singoli sono stati ridimensionati. Un passaggio epocale per le lotte di tutto il Paese. Questo non […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Iniziati i lavori per la rotonda a San Didero

Questa mattina sono iniziati i lavori per la costruzione della rotonda di accesso al futuro autoporto di San Didero. Telt, per l’ennesima volta, non si è fatta scappare l’occasione per portare in Valsusa ulteriori disagi, soprattutto alla circolazione sulla statale. Con l’aiuto dei solerti operai e delle onnipresenti forze dell’ordine, la circolazione procede tutt’ora a […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV, Anno Zero: l’inizio della fine della Torino-Lione

L’Anno Zero non esiste. Nel nostro tempo, che segue il calendario gregoriano, si passa direttamente dall’anno 1 a.C. all’anno 1 d.C. Nel fantastico mondo della Torino Lione invece il tempo ha un significato astratto. Ogni anno è l’Anno Zero, in un eterno gioco dell’oca dove si ritorna sempre al punto di partenza. da notav.info Giovedì […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Acqua di montagna: la salute ci guadagna? 

Con questo articolo dal titolo amaro desideriamo dare spazio al sit in organizzato a Bussoleno dal Comitato L’Acqua SiCura di venerdì 24 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio di San Giuliano: conferenza stampa del Movimento No Tav dell’8 gennaio

Ieri mattina, Nicoletta Dosio è stata nuovamente convocata da Telt per concludere la presa di possesso del terreno del presidio di San Giuliano ereditato dopo la scomparsa di Silvano.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Buon 8 dicembre No Tav! (Video)

Riceviamo e pubblichiamo. da notav.info Contro ogni devastazione, contro politiche corrotte e incapaci di guardare ai bisogni delle persone e dell’ambiente, a fianco dei popoli in lotta e per chi si trova privato della libertà per aver difeso la sua valle! Avanti No Tav!