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La valle a dibattito sulle grandi (e inutili) opere

 Teoria e prassi. Anche questo è la lotta No Tav. Se sul campo continua a Chiomonte la mobilitazione del movimento contro l’ampliamento della recinzione di un cantiere ancora agli albori (di nuovo tensioni sotto il viadotto Clarea e fitto lancio di lacrimogeni contro gli attivisti), questa sera si inaugurerà a Venaus il «Forum tematico contro le grandi opere inutili». Quattro giorni di incontri e dibattiti con associazioni, studiosi e comitati di cittadini «nella consapevolezza che ambiente e salute non possono essere oggetto di mediazione e baratto» spiegano gli organizzatori, che per allontanare ogni allusione alla sindrome nimby sottolineano: «Difendere il proprio cortile significa iniziare a difendere quel grande cortile che si chiama Terra».

Aprirà il Forum, alle 21,30 il climatologo Luca Mercalli. «La maggior parte delle grandi opere degli Anni Duemila – spiega Mercalli – vengono promosse sfruttando l’onda lunga della retorica del progresso e della modernità, che attribuisce loro solo valori positivi, e se ci sono guasti ambientali da sopportare, pazienza, tocca metterli in conto in virtù delle luccicanti promesse di un futuro ridente». Nel dettaglio: «Il denaro viene assorbito dal contribuente in modo occulto, senza che vi sia una chiara indicazione di quanto pesa il gigantismo infrastrutturale sulla finanza pubblica. E i danni diventano così irreversibili: debito pubblico, cementificazione del suolo agrario, frammentazione dei biomi, inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei suoli, sperpero di energia e materie prime pregiate, produzione di rifiuti, devastazione del paesaggio». Poi, Mercalli aggiunge: «In Val di Susa con settantamila cittadini contro la dannosa linea ad alta velocità Torino-Lione, c’è ancora qualche speranza di ravvedimento».

Sabato, al liceo di Bussoleno, si terrà, dopo l’assise dei movimenti, un dibattito con Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano e fondatore del movimento «Stop al consumo di territorio», Sergio Ulgiati, docente di Scienze ambientali all’Università di Napoli e Ivan Cicconi, direttore di Itaca (Istituto per la Trasparenza Aggiornamento e Certificazione Appalti). Domenica, sempre a Bussoleno, interventi di Elena Camino, professoressa di Scienze Naturali, del filosofo Gianni Vattimo e della costituzionalista torinese Alessandra Algostino. Seguirà, alle 15, l’assemblea finale del Forum. Nel weekend sarà presente il comitato «Stuttgart ist überall» che si batte contro la realizzazione della stazione sotterranea di Stoccarda «costruita nonostante la popolazione non lo voglia e imposta con ogni mezzo, anche la violenza brutale». Nelle giornate sono previsti concerti serali e proiezione di documentari (come i lavori della regista Adonella Marena e le puntate del Tg della Maddalena) e, lunedì, un’escursione culturale e un trekking naturalistico in valle.

Tornando alla lotta sul campo, dopo gli scontri di mercoledì, è stato arrestato e portato nel carcere torinese delle Vallette un attivista del centro Sociale Acrobax di Roma, Giorgio Barbieri, 33 anni. Le ipotesi di reato formulate dal pubblico ministero Manuela Pedrotta sono resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni in concorso con altri e detenzione di materiale esplosivo (bombe carta). «Nessuno dei No Tav – denunciano Csoa Askatasuna, Comitato di Lotta Popolare di Bussoleno e il circolo del Prc di di Bussoleno – però ha visto il fermo di Giorgio, neanche chi si trovava alle reti per le azioni di disturbo e questo ci porta a pensare che ci troviamo di fronte a un’altra ricostruzione parziale e fittizia creata ad hoc dalla Questura per criminalizzare il movimento».

di Mauro Ravarino per Il Manifesto

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