InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ci vorrebbero i pop corn: Sitaf sospende le gare d’appalto per l’autoporto di San Didero

||||

Ci vorrebbero i pop corn. Ogni mese che passa il melodramma sui tempi di realizzazione del TAV Torino – Lione si fa più grande.

All’alba delle mirabolanti dichiarazioni fatte nei giorni scorsi dalla commissione intergovernativa per la tratta transfrontaliera del Tav (presieduta dal tristemente noto Paolo Foietta), nella quale il Governo francese ha affermato che lo Stato d’oltralpe intende completare la tratta nazionale entro il 2030, arriva oggi una notizia che risuona un po’ come una doccia fredda per Telt e tutta l’ammucchiata Si Tav.

La Sitaf, la società autostradale che ha in capo la Torino-Bardonecchia e quindi anche i lavori relativi agli svincoli del cantiere di Chiomonte e di San Didero, ha comunicato la sospensione di tutte le gare d’appalto per il progetto dell’autoporto di San Didero perché sarebbero necessarie delle misteriose “modifiche al progetto”. Non è dato sapere di più.

Come giustamente si chiede il vice-sindaco di San Didero, queste modifiche avranno mica a che fare con l’inquinamento dei terreni che da anni denunciamo come Movimento No Tav? Che la mega opera inutile si stia intampando in un’altra situazione alla Salbertrand (l’area dove dovrebbe sorgere la fabbrica dei conci per il tunnel di base che era stata sequestrata dalla Guardia di Finanza a fine 2019, bloccando per lungo tempo tutto il progetto di lavorazione dei materiali amiantiferi estratti dal tunnel di Chiomonte)?

Ma, tra gli “alti papaveri” di Telt e Sitaf, vige omertà assoluta ed ai cittadini e alle Amministrazioni locali non è dato sapere il motivo del blocco degli appalti. L’unica certezza è che siamo di fronte allo stesso schema del cantiere di Chiomonte, dove per anni non è stato mosso un granello di terra, ma abbiamo visto la costruzione di un fortino militarizzato, che ha drenato ingenti fonti di denaro pubblico. Altroché le giustificazioni di Virano degli scorsi giorni in cui affermava che era colpa del Covid se i lavori avevano subito un rallentamento, quando i grandi cantieri sono stati i primi ad aver ripreso nonostante le milioni di persone tenute in sospeso per via del lockdown.

Infatti, poco più di un mese fa, a San Didero veniva occupata in fretta e furia, manu militari, una porzione di bosco enorme e vitale per la media valle. In quell’aera, dove dovrebbe sorgere il fantomatico nuovo autoporto di San Didero, Telt ha disposto l’abbattimento di alberi e la spiana dei terreni senza alcun tipo di coinvolgimento delle Amministrazioni comunali, cominciando poi gli espropri dei terreni antistanti, anche qui con procedure d’urgenza.

E Per cosa? Per quello che avevamo preventivato da tempo essere l’ennesimo spot pubblicitario dell’opera. Pessima pubblicità viene da dire, ma pur sempre pubblicità.

Oggi a San Didero, e chissà per quanto tempo, rimarrà un fortino vuoto a cui migliaia di poliziotti fanno la guardia con un enorme spreco di denaro pubblico (5 milioni e 340mila euro, un ospedalino più o meno).

Intanto, il solito Mario Virano ha annunciato qualche giorno fa che probabilmente la realizzazione dell’opera verrà completata con un paio d’anni di ritardo (al 2032). Ma tanto il cronoprogramma serve solo quando c’è da drenare soldi pubblici, e fare leva sulla politica complice ed ignorante.

Noi, da parte nostra, non possiamo che festeggiare per l’ennesima dimostrazione di incompetenza del sistema TAV che continua ad utilizzare i fondi pubblici europei per il nulla cosmico, mentre sappiamo bene che quegli stessi fondi sarebbero essenziali per la nostra sanità pubblica in un momento di grave emergenza sanitaria.

Per questo, ancora una volta, siamo ben consapevoli che oggi, come non mai, fermarlo tocca a noi!

Da notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

no tav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Tav: diecimila in marcia in Valle di Susa. Azioni dirette contro i cantieri dell’alta velocità

Diecimila No Tav hanno marciato sabato 26 luglio 2025, in Valle di Susa, contro l’Alta velocità Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La marcia No Tav invade i cantieri

Volevamo una grande manifestazione No Tav, e come sempre la realtà ha superato ogni aspettativa!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

SABATO 26/07 – ORE 12 – PRESIDIO NO TAV DI VENAUS – MARCIA AI CANTIERI DELLA DEVASTAZIONE

Sabato 26 luglio ore 12 –  Presidio No Tav di Venaus MARCIA NO TAV AI CANTIERI DELLA DEVASTAZIONE In Val di Susa è in corso un’aggressione sistematica al territorio, sotto il segno del Tav e delle grandi opere inutili. A Chiomonte, San Didero, Salbertrand e ora anche a Susa, i cantieri si moltiplicano e si […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Report del campeggio studentesco No Tav

Pubblichiamo di seguito il report scritto dagli studenti e dalle studentesse che lo scorso fine settimana hanno dato vita al campeggio al Presidio di Traduerivi e a quello dei Mulini.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Val di Susa: si è svolto nel fine settimana il campeggio di lotta No Tav organizzato dagli studenti

Posto di fronte al cantiere che dovrebbe ospitare montagne di smarino proveniente dagli scavi del tunnel di base, a Traduerivi è nato il nuovo Presidio No Tav.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Campeggio di lotta No Tav

Dal 18 al 21 luglio ci troveremo in Val di Susa per un campeggio di lotta giovanile per ribadire la nostra opposizione trentennale a un progetto inutile e dannoso che oggi si va configurando sempre più nella sua brutalità.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: in mille in strada per difendere i boschi dal TAV

Un migliaio di persone sabato 12 luglio hanno partecipato alla manifestazione per la difesa del bosco di Ca’ Alte e della città, dopo lo sgombero dell’area lungo l’argine avvenuto nei giorni precedenti. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Top 10 dei giganti dell’agribusiness: la concentrazione delle corporations del food & farming nel 2025

La pubblicazione del 2022 dell’ ETC Group “Food Barons” ha messo in luce la crescente concentrazione del potere delle multinazionali nel sistema alimentare industriale.1  di ETC Group & GRAIN, da ECOR Network Ha documentato l’aumento di fusioni e acquisizioni, la crescente influenza del capitale finanziario e la penetrazione della digitalizzazione e di altre tecnologie dirompenti […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ambiente: sabotati i cantieri del parco eolico industriale del Mugello

La procura apre un’inchiesta. “Siamo montagna”: la lotta non si ferma.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il TAV arriva nel cuore di Vicenza, ma la resistenza salva (per ora) il Bosco di Ca’ Alte

Alle prime luci dell’alba (di ieri ndr), un centinaio di poliziotti in assetto antisommossa hanno circondato il Bosco di Ca’ Alte.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

San Didero: nella notte a fuoco il presidio dopo la grande giornata di lotta No Tav

Le fiamme hanno distrutto completamente la struttura del presidio che da anni rappresenta un punto di riferimento della resistenza No Tav

Immagine di copertina per il post
Culture

In uscita il manuale di magia No Tav!

È uscito il Manuale di magia No TAV!, firmato da Mariano Tomatis e Spokkio per Eris Edizioni (2025): al tempo stesso una guida illustrata, un piccolo libro di incanti e un fumetto resistente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alta Felicità 2025: tre giorni di lotta, cultura e partecipazione popolare!

Un’occasione in cui la musica, l’approfondimento politico e la convivialità si intrecciano per dare spazio a pratiche di resistenza, solidarietà e immaginare alternative concrete.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Prosegue l’attacco al movimento No Tav: altre 10 condanne per chi resiste alla devastazione ambientale

Ieri, 14 luglio, il Tribunale di Torino ha emesso pesanti condanne che vanno dagli 11 mesi ai due anni, oltre alla richiesta di risarcimento per le parti civili e per la violazione della zona rossa, per dieci attivisti del movimento No TAV per la giornata di lotta del 24 luglio 2020.