InfoAut
Immagine di copertina per il post

12/13 Aprile: a San Didero è tempo di lotta!

||||

Sono arrivati di nuovo nella notte, sfruttando un’altra volta le normative anti-covid e il coprifuoco che impone alle persone di rimanere in casa, come gesto di tutela alla salute.

Gesto che evidentemente non vale per le forze dell’ordine in tenuta antisommossa che ieri sera, 12 aprile, si sono mobilitate in massa, oltre  1000 agenti, nel tentativo di devastare un nuovo pezzo di territorio valsusino: San Didero.

Proprio quando il Governo Draghi aveva dato da poco vita al Ministero della Transizione Ecologica, destinato ad occuparsi di tutte quelle pratiche utili alla salvaguardia dell’ambiente, Telt ha deciso di agire portando nella piana valsusina migliaia di agenti di polizia, operai e mezzi per devastare una terra che già in passato ha subito le angherie dell’acciaieria e della costruzione dell’autostrada. A quanto pare in Valsusa “salvaguardia dell’ambiente” equivale a “devastazione ambientale”. L’unica area verde esistente in quella parte di territorio, nominato da tutte e tutti il “polmone della bassa valle, dalla scorsa notte è stata messa duramente sotto attacco.

Ci teniamo a ricordare, per la salute di tutte e tutti, che i terreni su cui questa notte sono arrivate le ruspe sono altamente inquinati a causa dell’ex acciaieria Beltrame che negli ultimi quarant’anni ha scaricato diossine e sostanze estremamente dannose per le persone.

Ci chiediamo, quindi, con quale coraggio il nuovo Governo e il nuovo Ministero riescano conciliare la tutela ambientale e la salute dei cittadini con la distruzione di ettari di bosco verde cresciuti su una terra tossica.

In un momento disastroso attraversato da una pandemia e da una crisi economica e sociale dentro la quale ci troviamo da oltre un anno e dalla quale non riusciamo a vedere uno spiraglio di luce verso la normalità, Telt con il bene placido e il sostegno del Ministero dell’Interno e della Questura di Torino, decide di invadere nuovamente la Valle, militarizzandola e trattando gli abitanti come usurpatori della propria terra.

Dopo aver raso al suolo ettari di bosco in Val Clarea, Telt ha deciso di spingersi oltre e di uscire allo scoperto in piena Valle tentando ancora una volta di crearsi un apposito angolo invisibile in cui poter devastare indisturbatamente un’ulteriore porzione della Valsusa.

Ma tanto in punta di piedi non sono arrivati, perché, ieri sera, il rumore e il fumo erano ingombranti in quel bosco e i No Tav che si sono ritrovati per presidiare la zona, si sono visti lanciare addosso lacrimogeni perché considerati illegittimi sul proprio territorio e sulla terra in cui vivono e che tutti i giorni difendono dalla devastazione ambientale.

Dopo aver fronteggiato le truppe di occupazione per tutta la notte gli attivisti si sono dati un appuntamento nella giornata di oggi per fare il punto della situazione e provare a raggiungere i 5 No Tav che da ieri continuano a resistere sul tetto del presidio. Anche in questo caso ciò che si sono trovati di fronte è stata la vergognosa reazione della polizia che non ha perso occasione di menare per aria i manganelli nella vana speranza di cacciare via i No Tav, che nella mattinata hanno poi rilanciato su due iniziative per il pomeriggio.

Alle ore 16,  nel piazzale di fronte al presidio No Tav occupato da decine di mezzi delle forze di polizia, molti sindaci della Val di Susa, insieme al presidente dell’Unione dei Comuni, hanno dato luogo ad una conferenza stampa per portare la loro contrarietà all’opera e alla gestione delirante messa in campo a San Didero esattamente come negli anni passati è successo a Venaus, Chiomonte e Giaglione. In un unione di voci le amministrazioni comunali del territorio si sono dette preoccupate per quello che succederà nel prossimo futuro rispetto a quest’opera inutile e imposta.

Dopo aver ascoltato l’indignazione delle amministrazioni locali nei confronti di uno Stato che invece che dialogare con istituzioni e abitanti dei territori, continua, nonostante i vari illustri pareri che bollano quest’opera come antiquata e inutile, ad imporre il TAV a qualunque costo, gli attivisti si sono riuniti in assemblea e hanno deciso di ribadire con determinazione la contrarietà a questo eco mostro.

In  circa 500 si sono, poi, diretti sulla statale 25 determinati a raggiungere il presidio ex-autoporto. Lo scenario che si sono trovati davanti é stato, ancora una volta, impietoso: camionette che bloccavano la strada in entrambe le direzioni con uomini schierati in assetto antisommossa che ,non appena hanno visto avvicinarsi i No Tav,  hanno messo in scena lo spettacolo ripetuto, ormai, tante, troppe volte: cariche “di alleggerimento” e  lacrimogeni tirati ad altezza uomo e in mezzo alla folla con il chiaro intento di colpire i manifestanti più che disperderli.

Ma ancora una volta i No Tav, grazie alla loro risolutezza e determinazione, hanno attraversato i boschi per raggiungere il presidio assediato.

La polizia non sapendo come difendere un territorio così grande ha quindi cercato di sopprimere la protesta spingendosi con idrante e lacrimogeni fin dentro al paese di San Didero, lanciando addirittura dei candelotti nei cortili delle case.

Questa è la vergogna dello Stato nel 2021, un giorno il Presidente del Consiglio va in conferenza stampa e afferma che arriveranno più tutele per le persone e il giorno dopo milioni di euro vengono buttati nella spazzatura per continuare a foraggiare un’opera mangiasoldi che impoverisce tutto il Paese e distrugge la vita di chi abita la Valle, condannandolo a un futuro di polveri sottili che saranno respirate fino a Torino, che produrranno malattie e patologie croniche al sistema cardiovascolare e respiratorio.

Questo è un prezzo che il movimento No Tav non è disposto a pagare.

Per mantenere permanente la mobilitazione contro l’occupazione dei terreni dell’ ex autoporto di San Didero l’appuntamento sarà tutti i giorni alle ore 18 al Polivalente di San Didero.

In alto i cuori, forza No Tav!

Da notav.info

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

no tavSAN DIDERO

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non chiamiamola emergenza!

Le notizie e le immagini che si susseguono in queste ore, ci parlano di una valle alpina che non ha bisogno di grandi opere e nocività ma di interventi strutturali che possano salvaguardare e mettere in sicurezza un territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

10 maggio 2025 – Susa: MARCIA POPOLARE: difendiamo la Piana di Susa! No al deposito di smarino e alla chiusura della stazione!

VOGLIONO SEPPELLIRE PRIMA SUSA E POI TUTTA LA VALLE. BLOCCHIAMO SUBITO LA DISCARICA DELLO SMARINO!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No al rigassificatore di Ravenna. E occorre organizzarsi per fermare il modello di sviluppo energivoro e devastante

Intervento della «Rete Nazionale Lavoro Sicuro» e dell’«Associazione Esposti Amianto» alla vigilia della manifestazione nazionale da La Bottega del Barbieri RIDURRE L’IMPRONTA CARBONICA.AUMENTARE L’IMPRONTA DI CLASSE Abbiamo a suo tempo presentato osservazioni al “commissario” delegato alla gestione dell’insediamento del rigassificatore di Ravenna: come tutti i soggetti che hanno manifestato la loro opposizione, non abbiamo ricevuto […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Michael Löwy e l’ecosocialismo

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si sta tenendo dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare una raccolta di articoli di Michael Löwy sull’ecosocialismo. Sarà ospite di Altri Mondi per il dibattito di domenica 13 aprile alle 16 dal titolo “Pensare la rivoluzione“. […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Riprendere la terra dalle macchine. Manifesto della cooperativa L’Atelier paysan

Da dieci anni la cooperativa l’Atelier Paysan, con sede nell’Isère, lavora per l’adozione diffusa di un’agroecologia contadina, con l’obiettivo di cambiare il modello agricolo e alimentare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Territori in lotta. Capitalismo globale e giustizia ambientale nell’era della crisi climatica

Indipendentemente dal nome con cui le si chiamino, le proteste locali in difesa del territorio sono divenute a partire dagli anni Novanta un vero e proprio fenomeno sociale con cui sia policy-makers che studiosi hanno dovuto fare i conti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gli abitanti di Bagnoli e dei Campi Flegrei denunciano la mancata prevenzione e vengono caricati

Gli abitanti di Bagnoli, dei Campi Flegrei e tanti solidali da Napoli oggi oggi erano in piazza per denunciare che nel territorio, dove ci sono più di 400 sfollati e dominano incertezza e paura per il futuro, si tiene un comizio elettorale presso Città della Scienza. da Laboratorio Politico Iskra Gli abitanti sono stati caricati […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: 39 avvisi di garanzia per abitanti e attivisti a difesa del parco, “questa è un’intimidazione senza mezzi termini”

Erano un centinaio le persone riunite in conferenza stampa lunedì 17 marzo all’interno del cortile Campus Einaudi di Torino. Studenti, lavoratori, associazioni, ambientalisti, abitanti del quartiere e alcune delle 39 persone che hanno ricevuto, pochi giorni prima, altrettanti avvisi di garanzia dalla Questura torinese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le istituzioni a Lamezia come stanno affrontando la sequenza simica in corso?

Da qualche giorno è in corso uno sciame sismico che sta interessando la provincia di Catanzaro e che dal 13 febbraio alle 13 del 17 marzo ha registrato – secondo i dati forniti dall’INGV – 134 scosse nell’area compresa fra Marcellinara, Miglierina e Tiriolo.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Processo Askatasuna: L’associazione a resistere non si arresta

Riprendiamo una serie di interviste fatte in seguito alla sentenza del processo Sovrano: Radio onda d’urto a Vincenzo:Crollata la montatura giudiziaria-poliziesca che ha cercato di criminalizzare le lotte sociali e l’opposizione alla grande opera inutile e dannosa del TAV con l’accusa di associazione a delinquere, l’associazione a resistere in un comunicato ribadisce che “Non si […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cade l’accusa per associazione a delinquere: una vittoria per le lotte sociali del Paese!

Riprendiamo il comunicato di associazione a resistere: Oggi il Tribunale di Torino ha pronunciato la sentenza in primo grado per il processo “Sovrano”: tutti e tutte assolti per il capo di associazione a delinquere! Le pene per i reati singoli sono stati ridimensionati. Un passaggio epocale per le lotte di tutto il Paese. Questo non […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il processo contro Askatasuna e No Tav “riguarda tutti”. Sotto accusa il diritto al dissenso. Lunedì la sentenza

Lunedì 31 di marzo è una giornata importante per le persone che si rivedono nelle lotte e nei movimenti nati attorno alla storia dei centri sociali in Italia

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Iniziati i lavori per la rotonda a San Didero

Questa mattina sono iniziati i lavori per la costruzione della rotonda di accesso al futuro autoporto di San Didero. Telt, per l’ennesima volta, non si è fatta scappare l’occasione per portare in Valsusa ulteriori disagi, soprattutto alla circolazione sulla statale. Con l’aiuto dei solerti operai e delle onnipresenti forze dell’ordine, la circolazione procede tutt’ora a […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

L’ex capo della Digos che ha condotto le indagini contro Aska e No Tav coinvolto nel caso Almasri

L’ex capo della Digos di Torino Carlo Ambra sarebbe coinvolto nel caso del torturatore libico Almasri.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV, Anno Zero: l’inizio della fine della Torino-Lione

L’Anno Zero non esiste. Nel nostro tempo, che segue il calendario gregoriano, si passa direttamente dall’anno 1 a.C. all’anno 1 d.C. Nel fantastico mondo della Torino Lione invece il tempo ha un significato astratto. Ogni anno è l’Anno Zero, in un eterno gioco dell’oca dove si ritorna sempre al punto di partenza. da notav.info Giovedì […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Conflitto sociale, repressione, media: ancora il caso Askatasuna

Richieste di risarcimenti stratosferici, interventi a gamba tesa di vertici giudiziari, aggressioni mediatiche a catena: la criminalizzazione del conflitto sociale si arricchisce di nuove pagine.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

A Steu, partigiano di Valle Susa

Ad un anno dalla sua scomparsa, siamo consapevoli che non ci saranno mai parole giuste o sufficienti per riuscire a rendere il giusto omaggio a Stefano Milanesi, Steu, per ricordare l’uomo e il compagno che è stato.