InfoAut
Immagine di copertina per il post

Tagli alla sanita’ spagnola: il governo di Rajoy scarica i costi della crisi su migranti e disoccupati

“Non sono tagli, è xenofobia”.

Lo scorso aprile l’esecutivo del premier Mariano Rajoy ha varato il decreto che prevede un taglio di ben 10 miliardi alla spesa destinata a sanità e istruzione. E sono soprattutto i tagli a quest’ultima che stanno facendo discutere e scendere in piazza da alcuni mesi migliaia di spagnoli e associazioni di migranti. “Tagli per far fronte alla crisi” spiega il governo, anche a causa del “debito” contratto a seguito del piano di salvataggio delle banche spagnole approvato nei mesi scorsi dalla Germania. E così, come accade sempre più spesso in tutta Europa e non solo, sono i soprattutto le classi più deboli a pagare i costi della crisi, nello specifico saranno soprattutto migranti e disoccupati i più colpiti da questa riforma.

Il 20 aprile è stato approvato il Real Decreto – legge 16/2012 “delle misure urgenti per garantire la sostenibilità del Sistema Nacional de Salud e migliorare la qualità e la sicurezza delle sue prestazioni.”

Ma chi colpisce esattamente questa legge? Ce lo spiega Diagonal Web, sito da quale abbiamo tradotto un estratto di questo articolo http://www.diagonalperiodico.net/Sin-derecho-a-la-asistencia.html.

-Tutte quelle persone disoccupate che hanno smesso di ricevere l’indennità di disoccupazione e il cui reddito superi i  532,51 euro e non risultino iscritti all’ufficio di collocamento a loro corrispondente.

-Tutte quelle persone che non hanno mai versato contributi alla Seguridad Social. Tutti quegli stranieri che non sono registrati né autorizzati come residenti in Spagna, ad eccezione dei minori di 18 anni che riceveranno le stesse prestazioni e alle stesse condizioni dei minorenni spagnoli.

-Gli stranieri in questa situazione avranno tempo fino al 31 agosto del 2012 per dimostrare di possedere i requisiti per essere assicurati.

Con il crescente numero di persone senza impiego che smettono di versare contributi dopo aver ricevuto il sussidio di disoccupazione, sono sempre di più coloro che vengono toccati da questa notizia.

Ciò significa che rimane solamente il diritto di ricevere cura in caso di emergenza, dovuto a malattia grave o incidente fino a quando lo ritiene necessario il medico, includendo la gravidanza, il parto e il post-parto. Non viene assegnato alcun medico di base o specialista e la persona interessata deve pagare l’intero costo dei prodotti medicinali e prescrizioni mediche.

Se calcoliamo che in Spagna  il numero dei disoccupati in questo momento raggiunge il 24,30% della forza lavoro e la cifra di immigrati senza di permesso di soggiorno né documenti per versare contributi  è compresa tra 300.000 e 500.000, ci rendiamo conto dell’enorme ricaduta che questa legge avrà sugli strati più poveri della popolazione, annullando di fatto il diritto inalienabile alla salute di ogni persona.  Di fatto da ieri  910.342 stranieri in “situazione irregolare” o che non contribuiscono alla Seguridad Social hanno perso la tessera sanitaria.

E’ chiaro l’intento del governo di mettere l’accento sul “problema degli immigrati illegali” per sviare l’attenzione dal problema più ampio dei tagli e della gestione della crisi, con una strategia che mira  a trovare sponda nell’idea socialmente molto diffusa per cui  in Spagna la popolazione migrante è quella che  fa uso – e abuso – dei benefici pubblici come salute, educazione, coperture sociali, … e per cui “prima bisogna pensare agli spagnoli”.

E mentre un migliaio di medici di base ha già sottoscritto un appello all’obiezione di coscienza per non sospendere le cure nonostante il divieto, ieri a Madrid c’è stata un’ennesima forte protesta  alla quale hanno partecipato centinaia di persone. In piazza si sono ascoltati ripetutamente slogan come “ Non sono tagli, è xenofobia” e “Nessun essere umano è illegale”, in una giornata che voleva richiamare l’attenzione sulla situazione a cui andranno in contro i migranti senza permesso di soggiorno, che di fatto rimarranno senza assistenza sanitaria, se non per le urgenze, con il doppio rischio di mancanza di prevenzione e di cura per molte malattie e problemi di salute.

Da segnalare la presa di posizione di alcune comunità autonome. Paesi Baschi, Asturie e Andalusia hanno annunciato che non metteranno in atto il decreto reale e che faranno fronte ai costi delle visite mediche anche nel caso che il beneficiario non possieda la tessera per l’assistenza sanitaria. La Galizia ha invece annunciato che darà sei mesi di tempo agli immigrati senza documenti, dalla prima visita in un centro di salute a partire da oggi, per dimostrare la mancanza di risorse e il tempo necessario per registrarsi. In questo modo potranno godere dell’assistenza gratuita.

Ulteriori proteste sono state annunciate per le prossime settimane.

 

Per approfondimenti

http://mobile.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/8248/

http://www.diagonalperiodico.net/Cinco-claves-para-leer-la-reforma.html

http://sociedad.elpais.com/sociedad/2012/09/01/actualidad/1346504212_113692.html

http://politica.elpais.com/politica/2012/08/31/actualidad/1346438706_297231.html

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

crisispagna

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bambini sfruttati e affumicati nei campi della California

Molto lontano dai campi di Entre Ríos o Santa Fe, i bambini contadini della California lavorano dagli 11 ai 12 anni, sfruttati, mal pagati, in terreni affumicati con pesticidi e con il terrore di essere deportati insieme alle loro famiglie di migranti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina, i coloni attaccano volontari internazionali: feriti tre italiani

Un nuovo attacco dei coloni israeliani ha colpito la comunità di Ein al-Duyuk, vicino a Gerico, nella Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Drone assassino israeliano massacra due fratellini palestinesi

Fadi Tamer Abu Assi e Juma Tamer Abu Assi, bambini palestinesi di 10 e 12 anni, sono stati ammazzati da un drone israeliano a est di Khan Yunis (sud della Striscia) mentre raccoglievano legna per il padre ferito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Membro della Knesset: Israele sta “importando la guerra di sterminio” da Gaza alla Cisgiordania

Un membro israeliano della Knesset (Parlamento) ha affermato che Tel Aviv sta “importando” la sua “guerra di sterminio” dalla Striscia di Gaza alla Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

CONTRO I SIGNORI DELLA GUERRA E PADRONI DELLA CITTÀ, BLOCCHIAMO TUTTO!

Oggi, nell’ambito dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base, come realtà autorganizzate del movimento milanese abbiamo deciso di bloccare l’ingresso principale della sede dirigenziale di ENI S. p. a. di San Donato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Linee gialle e zone verdi: la divisione di fatto di Gaza

Crescono i timori che il nuovo mosaico di zone diverse di Gaza, separate da una Linea Gialla, possa consolidarsi in una partizione permanente del territorio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Germania è in crisi e vaga nella nebbia

Le ultime notizie dal paese teutonico indicano che la sua crisi economica non si arresta ed entra ormai nel suo quarto anno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bombardamenti israeliani contro il Libano: 5 morti, tra cui l’Alto comandante di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabaei

Beirut-InfoPal. Il ministero della Salute Pubblica libanese ha diffuso il bilancio ufficiale dell’attacco israeliano senza precedenti contro un’area residenziale alla periferia sud di Beirut, domenica 23 novembre: cinque morti e 28 feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso il 28 novembre: i comitati sardi chiamano alla mobilitazione

Diffondiamo l’appello uscito dalla rete Pratobello24 che invita tutti i comitati che lottano contro la speculazione energetica a unirsi allo sciopero e alla mobilitazione del 28 novembre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Non ci sarebbe mai stata una fase due, il cessate il fuoco era la strategia

Il cessate il fuoco, come i negoziati, sono diventati un altro campo di battaglia in cui Tel Aviv temporeggia e Washington ne scrive l’esito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Continuano le piazze per la Palestina e nella notte nuovo abbordaggio della Flottilla

Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in quanto considerate “inopportune”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Spagna. Sei attiviste condannate a tre anni di carcere, insorgono i sindacati

Cinque attiviste e un attivista sindacali sono entrati nel carcere di Villabona per scontare una condanna a tre anni e mezzo di reclusione. È accaduto ieri a Gijon, nella regione settentrionale spagnola delle Asturie.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Montichiari: cancellato il volo con i missili in transito.

Vittoria per lavoratrici e lavoratori. Revocato lo sciopero.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Infiltrati tra attivisti e partiti: il caso italiano ed europeo

Riprendiamo questo ariticolo di Checchino Antonini da Diogene Notizie, che partendo dal caso italiano del poliziotto infiltrato dentro Potere al popolo ricostruisce alcuni dei maggiori casi degli ultimi anni. Buona lettura!

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Blackout: è il liberismo bellezza!

Riprendiamo dal sito SinistrainRete questo contributo che ci sembra interessante per arricchire il dibattito a riguardo del recente blackout iberico. I nodi sollevati dall’articolo ci interessano e rimandando a ragionamenti complessivi sulla fase e la crisi energetica, che animano il nostro sito in questi ultimi tempi. Sembra interessante e da approfondire, il ruolo dei mercati finanziari nella gestione delle reti energetiche nazionali e come questo si intersechi con l’utilizzo di fonti rinnovabili, fossili e nucleari.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Blackout in Spagna: un segnale inascoltato

Cercando i fatti Giorgio Ferrari ci guida tra speculazioni, bugie e contraddizioni.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: disastro climatico, lotta di classe e governance di estrema destra

158 morti. È questo il bilancio provvisorio delle imponenti inondazioni che hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, il 29 ottobre.