Alle origini dell'iniziativa ci sono i contestati bandi d'assunzione promessi lo scorso anno dal ministero ma ancora non divulgati. Anche il Marocco dopo la Tunisia e l'Egitto è stato ed è attraversato da movimenti di massa contro le autorità che in prima battuta hanno tentato di calmare la piazza realizzando alcune riforme nell'amministrazione e nelle istituzioni del regno. Eppure la questione sempre inevasa di una reale redistribuzione delle ricchezze, leitmotiv delle transizioni democratiche e delle riforme nei regimi magrebini, torna a farsi pericolosamente sentire alla corte di Re Mohammed VI nella forma dell'immolazione di tre giovanissimi disoccupati diplomati. Nei giorni precedenti, oltre al sit-in sul tetto del ministero, la capitale era stata attraversata anche da altre manifestazioni di protesta ed oggi, a seguito dell'immolazione, sembra che nel movimento studentesco e dei disoccupati sia all'ordine del giorno il rilancio della lotta. Seguiranno aggiornamenti...
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