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Preoccupazione per un prigioniero politico palestinese al 137° giorno di sciopero della fame

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Il detenuto palestinese Hisham Abu Hawash, che è in sciopero della fame da 137 giorni, potrebbe morire in qualsiasi momento, ha avvertito giovedì il ministero della Sanità palestinese durante una delegazione all’ospedale Assaf Harofeh.

Secondo la visita medica condotta dalla delegazione, Abu Hawash soffre di vista offuscata e atrofia muscolare, non riesce a parlare o a muoversi e non è più cosciente di ciò che sta accadendo intorno a lui.

La delegazione ha sottolineato che gli ultimi esami medici a cui è stato sottoposto nell’ospedale israeliano risalgono al ​​16 dicembre.

La delegazione ha inoltre sottolineato l’importanza di trasferire Abu Hawash in un ospedale palestinese.

Abu Hawwash, 40 anni, è di Dura, vicino ad al-Khalil/Hebron, nella Cisgiordania occupata. È un ex prigioniero politico che ha scontato otto anni nelle prigioni israeliane, di cui cinque in detenzione amministrativa senza accuse e processo.

Padre di cinque figli, Abu Hawwash fu arrestato nell’ottobre 2020 e condannato a sei mesi di carcere amministrativo, poi rinnovato. Nell’estate del 2021 ha lanciato uno sciopero della fame.

Le detenzioni amministrative, una politica molto controversa utilizzata da Israele quasi esclusivamente contro i palestinesi, consentono la carcerazione senza accusa né processo per periodi rinnovabili da tre a sei mesi, senza possibilità di appello o di sapere quali capi di imputazione vengono mossi contro il prigioniero.

Molti prigionieri palestinesi hanno fatto ricorso allo sciopero della fame per protestare contro tale politica.

Da InfoPal

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