InfoAut
Immagine di copertina per il post

Piano Prawer, la Palestina in sciopero

***

Oggi manifestazioni in tutto il Paese, da Gerusalemme a Ramallah, da Gaza a Jaffa, contro il Piano Prawer, l’espulsione e l’urbanizzazione dei beduini in Negev.

Oggi il popolo palestinese è in sciopero generale. Target della protesta protesta che si allargherà per tutta la Palestina storica nel corso della giornata di oggi è il Piano Prawer, il progetto di trasferimento forzato e di urbanizzazione di circa 40mila beduini del deserto del Negev da parte delle autorità israeliane, di distruzione di 45 villaggi e della confisca di oltre 850mila dunam di terre.

Ad indirlo è stato lo “High Follow-Up Committee for Arab Citizens of Israel”, unione di organizzazione non governative e partititi politici che vede nell’implementazione del Piano Prawer l’ennesimo esempio di “ongoing Nakba“, la catastrofe del popolo palestinese del 1948, quando le milizie sioniste uccisero ed espulsero 750mila persone:”Per i palestinesi, la Nakba non è stato un episodio successo 65 anni fa – spiega il Comitato organizzatore – È una tragedia che continua, una pulizia etnica e una colonizzazione che non si sono mai interrotte. L’implementazione il Piano Prawer, qualsiasi siano le giustificazioni date da Israele, andrebbe vista in questo contesto”.

Da tempo le comunità beduine minacciate di espulsione protestano contro il progetto, con scioperi, manifestazioni e il coinvolgimento di associazioni israeliane per i diritti umani. Stavolta, però, la protesta dilaga in tutta la Palestina storica: dopo le prime manifestazioni ieri ad Haifa, oggi si parte alle 10 fuori dagli uffici governativi a Beer Sheva, per poi marciare verso la Ben Gurion University. Nel corso della giornata si terranno manifestazioni nei villaggi del Negev target del Piano, nelle città miste di Jaffa, Akka e Led, a Gerusalemme, nelle città della Cisgiordania (Nablus, Ramallah e Hebron), fino ad arrivare a Gaza.

“Non si tratta solo dei palestinesi del 1948 [come vengono chiamati coloro che vivono in quello che è oggi lo Stato di Israele, ndr], ma è una lotta di tutto il popolo contro lo stesso potere che ci divide, continua a colonizzare le nostre terre, che siano nei territori del 1967 o in quelli del 1948″, continua il Comitato.

Il progetto disegnato dal Piano Prawer, che prende il nome dal funzionario del Ministero che lo ha ideato, ha come obiettivo ultimo la distruzione di 45 villaggi beduini non riconosciuti dallo Stato e il trasferimento della popolazione residente in “township”, città costruire ad hoc dal governo. La pratica del trasferimento forzato perpetrata in Negev rientra, infatti, nella più vasta politica di giudaizzazione dello Stato di Israele, nell’obiettivo di concentrare il massimo della popolazione palestinese nello spazio più ridotto. Una politica che ha effetti concreti a Gerusalemme Est e nelle città miste, come Jaffa o Led.

Dal canto suo il Piano Prawer prevede un complesso sistema di rimborsi, confisca di terre e trasferimenti forzati. Il timore delle comunità beduine è che a breve le autorità israeliane ricevano l’ok definitivo e procedano agli sgomberi. Secondo quanto previsto dal piano, i 40mila beduini che saranno cacciati dai loro villaggi “non riconosciuti” (e quindi privati finora di ogni tipo di servizio pubblico, acqua, elettricità, scuole, fognature) riceveranno in cambio dei risarcimenti risibili.

Ma a spaventare di più la popolazione beduina è il fondato timore di perdere il tradizionale stile di vita, una quotidianità semplice e fatta di contatto diretto con la natura. Al contrario, finiranno in città totalmente gestite dalle autorità israeliane dove dovranno rinunciare alle greggi e alla terra. Una conseguenza visibile nelle sette “township” che Tel Aviv ha già costruito e dove vivono 135mila beduini: il tasso di disoccupazione è alle stelle, mentre il tasso di educazione scolastica è dieci volte più basso della media israeliana.

da Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

palestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il grande reggimento cinese dell’esercito globale dei gig-workers

200 milioni di precari tra industria e servizi, ma soprattutto giovani che rifiutano il mito del lavoro

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brasile: la destra bolsonarista dietro la strage nelle favelas, Lula in difficoltà

Il 28 ottobre scorso circa 140 persone, di cui 4 agenti, sono state uccise e un centinaio sono state arrestate nel corso di un assalto condotto da 2500 membri della Polizia Civile e della Polizia Militare brasiliane

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bolivia: La ex presidente golpista Jeanine Áñez è liberata per ordine del TSJ

Durante il suo governo di fatto, la Áñez ha emanato il decreto supremo 4.078, che esentò dalle responsabilità i militari e i poliziotti che attuarono i massacri di Senkata e Sacaba, nei quali furono assassinate 36 persone.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Youtube ha cancellato silenziosamente oltre 700 video che documentano le violazioni dei diritti umani da parte di Israele

Il gigante della tecnologia ha cancellato i canali YouTube di tre importanti gruppi palestinesi per i diritti umani, una capitolazione alle sanzioni di Trump.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: logoramento militare sul fronte orientale, esodo di giovani sul fronte interno

La situazione sul campo in Ucraina è sempre più difficile per le truppe di Kiev.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: la strategia Trump del “cortile di casa”

Le dichiarazioni di Trump delle ultime settimane sono molte e contraddittorie rispetto alle azioni da intraprendere nei confronti del Sud America in particolare al largo del Venezuela

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un “pericoloso comunista” sindaco di New York… E vai!

Riprendiamo questo articolo apparso su Il Pungolo Rosso sulla elezione di Mamdani a sindaco di New York. Il contenuto ci pare largamente condivisibile in diversi punti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudan. Dopo il Darfur le RSF puntano al Kordofan, proseguono i massacri

Il Sudan continua a precipitare in una spirale di violenza che sembra non avere fine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Quando fallirà la promessa gialla?

Da Balfour a Trump, dal distintivo giallo alla linea gialla, la stessa storia si ripete in un unico colore, un colore che macchia le mappe e dipinge sia la geografia che la memoria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’è dietro il nuovo piano di Israele per dividere Gaza in due

Mentre Trump elogia la “pace”, Israele sta consolidando un nuovo regime di confini fortificati, governo per procura e disperazione orchestrata, con l’espulsione ancora obiettivo finale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: occupata l’Aula Nugnes del Consiglio Comunale, “Rispettate la mozione contro la collaborazione con Israele”

Nel corso del pomeriggio di venerdì 31 ottobre è stata occupata dalla rete Napoli con la Palestina l’aula Nugnes del consiglio comunale di Napoli.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra Leonardo con il genocidio a Gaza?

Gianni Alioti, ricercatore di The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, ha scritto per Pressenza un approfondimento, con notizie inedite, sulle responsabilità di Leonardo nel genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: continuano gli attacchi israeliani nonostante la tregua del novembre 2024. Due persone uccise

Ancora bombardamenti israeliani nel sud del Libano, nonostante l’accordo di tregua concordato nel novembre 2024.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Coloni lanciano attacchi coordinati contro agricoltori e terreni della Cisgiordania

Cisgiordania. Negli ultimi giorni, gruppi di coloni hanno lanciato una serie di attacchi coordinati contro agricoltori e terreni agricoli palestinesi a Betlemme, al-Khalil/Hebron e nella Valle del Giordano settentrionale.