InfoAut
Immagine di copertina per il post

Parigi: alla ricerca di un capro espiatorio. 29 anni di carcere nel processo simbolo del movimento contro la Loi travail

||||

Pochi giorni fa sono state pronunciate le sentenze a riguardo dei 9 imputati accusati di essere coinvolti nell’incendio di una macchina della polizia durante una “manif sauvage” a Parigi a maggio 2016, nel pieno del movimento contro la legge sul lavoro.

Solo due assolti, gli altri 7 sono condannati a 29 anni di carcere in tutto e a 5000 euro di multa, con la pena più alta di 7 anni per un ragazzo, ancora latitante. Le pene sono pesantissime malgrado le incoerenze dell’accusa e la fragilità delle prove messa in luce durante le udienze. Per alcuni condannati il giudice ha addirittura sorpassato le richieste del pm, offrendo cosi ad Alliance, il sindacato di polizia più destrorso di Francia, una vittoria politica.

Ricordiamo che i fatti sono accaduti durante la contestazione a un presidio che proprio Alliance aveva chiamato per protestare contro “l’odio anti-polizia” sviluppatosi durante un movimento che ha subito fin dagli albori una repressione fortissima proprio da parte delle forze dell’ordine. Il sindacato aveva ottenuto l’autorizzazione di riunirsi in Place de la République, vera e propria provocazione considerando che la piazza da mesi era occupata da Nuit Debout ed era scenario di scontri quotidiani con le forze dell’ordine. L’appello per l’organizzazione di un contro-presidio era stato accolto da numerose associazioni che lavorano contro le violenze della polizia, da militanti, da gruppi auto-organizzati e da moltissime persone che in quei giorni partecipavano alla mobilitazione contro la riforma del mercato del lavoro dell’allora premier Francois Hollande. Qualche centinaia di persone era poi partita in un corteo spontaneo che, sulla sua strada, aveva incontrato la famosa volante della polizia.

{youtube}https://www.youtube.com/watch?v=cQKOP34STL0{/youtube}

Le immagini del poliziotto che scende dalla macchina e con mosse da professionista di arti marziali fronteggia il manifestante fa il giro dei media, il governo chiede sanzioni esemplari e la posta in gioco si fa subito alta: tentativo di omicidio. Poche ore dopo scattano i primi arresti preventivi di militanti antifascisti particolarmente attivi nel movimento. Nei mesi successivi altre persone vengono arrestate, perquisite e ricercate. La maggior parte inizia a scontare le misure cautelari in carcere. Da segnalare in particolare la situazione di Kara, ragazza trans, che è costretta a permanere in una prigione per uomini.

Il resto dell’inchiesta è basato essenzialmente su reati di opinione e la principale testimonianza dell’accusa si rivela essere quella di un agente della BAC. Il poliziotto in questione appartiene alla stessa brigata che aveva redatto le famose “notes blanche”, appunti della polizia politica che servivano per dare fogli di via temporanei con l’obiettivo di vietare la partecipazione ai cortei ad alcune persone. Il fatto che il giudice durante l’udienza si sia chiesto retoricamente che interesse avrebbe avuto il poliziotto in questione a mentire, così come il PM durante le richieste sottolinei la fortuna dei manifestanti ad essere vivi grazie al self control degli agenti, dimostra la valenza tutta politica del processo.

Il processo di “quai de Valmy”, il canale lungo il quale sono successi i fatti, è diventato quindi il processo simbolo di un movimento che ha fatto di “Tout le monde détest la police” il suo slogan più cantato. Anche se le prove non quadrano o sono fondate sul nero di un k-way non importa, la sentenza parla chiaro. Gli imputati sono condannati perché “odia[no] manifestamente visceralmente la polizia” o perché, pur dichiarandosi innocenti, rifiutano di condannare l’accaduto. Per concludere in bellezza il presidente della corte ha afferamto durante la sentenza : “avete aggredito due persone perché sono poliziotti, un po’ come altri aggrediscono i neri perché sono neri”, in barba alle decine di giovani morte, per davvero, sotto i colpi razzisti della polizia francese.

A seguito del processo è girato un appello a ritrovarsi in serata per manifestare la propria solidarietà ai compagni e alle compagne in carcere tramite un corteo selvaggio che ha attraversato i quartieri settentrionali di Parigi colpendo banche, negozi e commerci.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

loi travail

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La lotta per fermare il genocidio nelle università statunitensi: un reportage dall’Università del Texas

Abbiamo tradotto questo interessante reportage apparso su CrimethInc sulle proteste che stanno coinvolgendo i campus degli Stati Uniti contro la complicità del governo USA nel genocidio del popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contestati i ministri della guerra al Politecnico di Torino

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sulla contestazione di ieri al convegno istituzionale tenutosi alla sede del Valentino del Politecnico. Ieri mattina un gruppo di student3 dell’Università di Torino ha contestato il convegno a porte chiuse che si è tenuto al castello del Valentino su tecnoscienza e intelligenza artificiale, con ospiti di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: 25 Aprile con la resistenza palestinese

Milano – Per un 25 Aprile con la Palestina, Piazza Duomo h. 13:30.
La Resistenza non è soltanto memoria, ma è oggi. Palestina libera!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: i Me`phaa di Tilapa creano sistema di giustizia a difesa del loro territorio

Il popolo Me`phaa di Tilapa, Guerrero, ha presentato il proprio sistema di giustizia denominato Sicurezza di Protezione Territoriale Indigena (Serti), per “difendere il territorio da una prospettiva indigena, olistica e integrale”, di fronte alle minacce di progetti minerari, saccheggio territoriale e controllo dei gruppi del crimine organizzato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Protezione Civile: 2.000 palestinesi scomparsi a seguito del ritiro delle forze israeliane da alcune aree di Gaza

La Difesa civile della Striscia di Gaza ha rivelato in un comunicato divulgato domenica che circa duemila palestinesi sono stati dichiarati dispersi in varie aree dell’enclave dopo il ritiro delle forze di occupazione israeliane (IOF) da esse.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un documento trapelato dal New York Times su Gaza dice ai giornalisti di evitare le parole: “Genocidio”, “Pulizia Etnica” e “Territorio Occupato”

Nel mezzo della battaglia interna sulla copertura del New York Times riguardo la guerra di Israele, i principali redattori hanno emanato una serie di direttive.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA per la Palestina: dipendenti Google licenziati e studenti alla Columbia University sgomberati dalla polizia

Negli Stati Uniti proteste in corso a sostegno del popolo palestinese, per il quale diversi settori della società civile si sono mobilitati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione per il clima e a sostegno della Palestina.

Da Nord a Sud Italia questa mattina lo sciopero climatico lanciato da Fridays For Future ha riempito le piazze di giovani e giovanissimi che hanno ribadito le connessioni stringenti tra la devastazione dei territori e le guerre, rappresentando un forte grido in sostegno alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia, gli studenti bloccano le scuole. Scontri con la polizia

Studenti in piazza in tutta la Francia. Centinaia di scuole ed istituti sono stati bloccati. Ad Aubervilliers la polizia ha completamente perso il controllo della città.  Nelle ultime settimane il dibattito francese è stato monopolizzato dalle rivolte dei Gilets Jaunes. La forza delle contestazioni che stanno immobilizzando tutto il paese sta avendo anche l’effetto di […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Primavera francese 2018 – tutti i contributi su/di Infoaut

Tutti i contributi pubblicati da Infoaut sulle mobilitazioni in Francia di questa primavera: ferrovieri, studenti, liceali, personale sanitario tutti in piazza contro Macron e il suo mondo. 18/04: Guerra civile “europea” tra premonizione, assuefazione e realtà 17/04: Freed from desire! Per una primavera di sciopero sociale (traduzione editoriale Plateforme d’Enquêtes Militantes) 16/04: Breve viaggio in Francia, dove all’università non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non vogliamo una fetta più grande di torta, vogliamo tutta la c*zzo di pasticceria!”: è sciopero generale in Francia

Ieri, giovedì 22 marzo, nelle maggiori città di Francia si sono svolte manifestazioni e blocchi di università e licei, in occasione una grande giornata di sciopero nazionale che ha visto la convergenza di lavoratori e lavoratrici della funzione pubblica, ferrovieri, studenti e precari*. A Parigi in quasi 50’000 nelle strade, invase da tre grandi cortei. […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Ni tri de migrant.e.s ni sélection d’étudiant.e.s: la mobilitazione in Francia per un’università aperta a tutte e tutti

Per la terza settimana consecutiva la gioventù francese in piazza contro le riforme neo-liberali del governo. Parigi – Da tre settimane ormai le università e i licei di numerose città di Francia sono bloccati e occupati dagli e dalle studenti con la parola d’ordine non à la sélection. La selezione a cui questo slogan fa […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Dalla Francia. Piattaforma d’inchieste militanti

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la presentazione della piattaforma platenqmil.com che nasce dalla volontà di inchiestare la composizione sociale che si è mossa e si sta muovendo in Francia in questi tempi. Troverete anche la versione originale un’intervista realizzata da Infoaut a due giovani militanti della banlieue parigina qualche mese fa. Durante il movimento contro la “Loi Travail e […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia in sciopero contro la Loi Travail XXL

Nonostante il crollo di consensi Macron non rinuncia al proprio progetto di riforme, con particolare attenzione al mercato del lavoro. La Loi Travail 1, approvata in pieno stato di emergenza, con un colpo di mano parlamentare e nel bel mezzo di mesi di mobilitazione sociale, dietro proposta dello stesso Macron, allentò significativamente i vincoli di […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

« Soprattutto non tradire i tuoi e non prendere soldi dal nemico »

Abbiamo intervistato a Torino due giovani compagni della banlieue nord di Parigi, abitanti di Bobigny nel dipartimento 93. Yanis e Isaa, entrambi diciottenni, sono due dei ragazzi che hanno promosso l’appello di una manifestazione nel loro quartiere per chiedere Giustizia per Théo. Théo è un ragazzo stuprato dalla polizia con un manganello in piena strada, […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

È sciopero generale contro la Loi Travail. Cortei e scontri in tutta la Francia [AGGIORNATO]

Oggi è il grand jour per il movimento contro la Loi Travail “El Khomri”, la riforma del codice del lavoro lacrime e sangue con cui il “socialista” Hollande vorrebbe concludere il quinquennato della sua presidenza. Come è gia successo in Italia attraverso il Jobs Act, i governi “di sinistra” sembrano ormai rappresentare la miglior testa […]