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Nigeria, tre libanesi sarebbero stati torturati dal Mossad

Mustapha Fawaz, Abdallah Thahini e Talal Ahmad Roda sono stati arrestati a maggio, dopo la scoperta di un deposito di armi in una residenza nella città settentrionale nigeriana di Kano. Sono accusati di voler preparare attentati contro obiettivi occidentali e israeliani in Nigeria, ma si sono sempre dichiarati innocenti negando le accuse. In Nigeria il Paese più popoloso dell’Africa, la presenza di libanesi è considerevole, anche nel Nord a maggioranza musulmana.

Fawaz ha raccontato in aula che, dopo il suo arresto ad Abuja, un ufficiale della sicurezza gli ha detto che “alcuni amici europei” volevano fargli domande. “Sono stato portato in una stanza degli interrogatori dove ho incontrato tre agenti del Mossad israeliano. Mi hanno ammanettato le mani dietro la schiena per giorni. Ho perso il conto perché non mi hanno permesso di dormire per diversi giorni. In 14 giorni sono stato interrogato da sei agenti del Mossad e da un uomo bianco mascherato”, ha detto Fawaz, negando l’appartenenza a Hezbollah. “Sono stato interrogato in arabo. Ho chiesto di essere interrogato in inglese, ma hanno rifiutato. La maggior parte di loro non sa bene l’inglese. Non sono europei, sono israeliani”, ha aggiunto Fawaz precisando che nessun funzionario nigeriano era presente durante gli interrogatori.

Anche il secondo libanese del gruppo, Thahini, ha detto alla corte di non essere più un membro di Hezbollah e il suo racconto è stato simile a quello del suo compagno. Per quel che riguarda l’identificazione degli agenti ha apportato un ulteriore elemento: “Per me è stato facile identificarli in quanto israeliani dai loro accenti, perché siamo vicini di casa”. Sia Fawaz e Thahini negato qualsiasi conoscenza del deposito di armi scoperto a Kano. La Corte ha aggiornato la causa al 30 settembre.

da NenaNews

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