InfoAut
Immagine di copertina per il post

Messico: giustizia per Samir Flores Soberanes! 6 anni di impunità

Questo 20 febbraio si compiono 6 anni dal vile assassinio del nostro compagno Samir Flores Soberanes. Sei anni nella totale impunità di un governo che funge da mano armata per il grande capitale.

da Nodo Solidale

Samir è stato ucciso da 4 colpi di pistola davanti a casa sua ad Amilcingo, nello stato messicano del Morelos, perché difendeva la terra dalla devastazione dei grandi progetti. I nomi di coloro che lo hanno assassinato non li conosciamo ancora, ma sappiamo bene a che interessi rispondevano.

Vi invitiamo questo 20 febbraio alle 12.00 di fronte all’ambasciata messicana a Roma (Via Lazzaro Spallanzani 16) per esigere, dopo sei anni, con la stessa forza, giustizia per Samir! Giustizia per chi difende la terra!

Samir era e continuerà a essere un esempio per la lotta in difesa dei territori in Messico e nel mondo, comunicatore instancabile che con la sua voce, attraverso le frequenze libere della radio comunitaria Amiltzinko, animava i comitati locali di resistenza contro il Proyecto Integral Morelos (PIM). Progetto infame che tra le altre cose prevede la termoelettrica di Huexca e il gasdotto Morelos, costruito in una delle zone di maggior attività vulcanica del paese attorno al vulcano Popocatépetl.

Samir è stato ucciso dopo un’intervista nella quale denunciava le multinazionali energetiche coinvolte nel progetto: Elecnor, Enagás, Bonatti e Abengoa. La società Bonatti è una multinazionale italiana da anni attiva in tutto il mondo. Tra le sue operazioni più rilevanti ricordiamo la costruzione e manutenzione degli impianti di ENI in Val d’Agri, la costruzione della tratta greca del TAP e molti dei grandi gasdotti costruiti in Messico fra i quali ovviamente il gasdotto Morelos.

Samir è stato ucciso perché stava fermando una delle opere strategiche del governo di Morena, prima nelle vesti di Andres Manuel Lopez Obrador e adesso di Claudia Sheinbaum, smascherando il connubio fra i corrotti e corruttori.

Come Nodo Solidale assieme alla Campagna Globale di giustizia per Samir Flores Soberanes vi convochiamo a stare insieme a noi davanti all’ambasciata messicana, unendo la nostra voce con quelle dei compagnx di tutto il modo che aderiscono a questa chiamata per esigere giustizia e inchiodare alle proprie responsabilità le multinazionali che hanno ordinato l’omicidio di Samir e i governi che le proteggono!

Non si tratta solo di una esigenza di giustizia, un esercizio di memoria, ma anche di una spinta collettiva a continuare il cammino intrapreso da Samir, nella lotta per la vita e la dignità. Grazie a Samir continueremo a resistere e costruire nuovi mondi possibili!

Samir vive! La lucha sigue!

Collettivo Nodo Solidale

Di seguito riportiamo la traduzione del comunicato di lancio della giornata di mobilitazione internazionale:
https://enlacezapatista.ezln.org.mx/2025/01/27/llamado-a-la-jornada-global-justicia-para-samir-flores-soberanes-6-anos-de-impunidad/

CONVOCAZIONE DELLA GIORNATA DI MOBILITAZIONE GLOBALE: “GIUSTIZIA PER SAMIR FLORES SOBERANES! 6 ANNI DI IMPUNITÀ”

AI FIRMATARI DELLA DICHIARAZIONE PER LA VITA
SORELLE, FRATELLI:

Sono passati 6 anni da quando hanno strappato la vita al nostro fratello Samir Flores Soberanes, sei anni di governo di chi ha ordinato di ucciderlo, sei anni di continui inganni, imposizioni e disprezzo verso i nostri popoli, sei anni in più di resistenza, ribellione, lotta per la vita, di essere Samir, ispirazione, seme e forza nella costruzione di autonomia, di un altro mondo possibile.

Giustizia per Samir, grida la resistenza per la vita contro il Proyecto Integral Morelos e contro il narcogoverno; grida giustizia ogni villaggio, ogni luogo e ogni cuore che lo ha conosciuto prima o dopo la sua morte. Gridiamo giustizia nella lotta per la vita a Gaza, in Chiapas, a Ostula, nella lotta contro la discarica di Cholula, nel grido delle famiglie delle nostre sorelle e fratelli desaparecidos, nella lotta contro il Treno Militare Maya, contro il corridoio interoceanico, la xenofobia e lo sfollamento forzato, contro le miniere, le dighe, il treno, il corridoio, il gasdotto, la centrale termoelettrica, il fracking, i cartelli immobiliari, il business dei rifiuti, la difesa dei fiumi, dei mari e delle acque, delle foreste e degli spazi autonomi sulla terra e in cielo. Samir durante la sua vita ha costruito giustizia.

A sei anni dal suo crudele assassinio, avvenuto il 20 febbraio 2019 ad Amilcingo, Morelos, tre giorni prima della consultazione imposta da López Obrador per “legittimare” il suo cambio di opinione e terminare l’imposizione del Progetto Integrale Morelos (PIM), gli assassini di Samir sono ancora liberi e al governo. Sono 6 anni di impunità, 6 anni di impossibilità di punire i colpevoli, perché i colpevoli sono al governo e possono facilmente sfuggire alla giustizia dello Stato, perché o Stato sono loro…

Ma la giustizia è nella lotta per la vita, e sì, nella nostro esigere, forse in modo assurdo, e nel nostro pretendere al carnefice che si persegua e punisca, nel mettere a nudo il re capitalista, il narcogoverno messicano che ha ordinato l’omicidio di Samir.

A sei anni dall’assassinio di Samir, chiamiamo i firmatari della Dichiarazione per la Vita a dedicare un momento, un istante, una semina di memoria, di vita e ribellione al nostro compagno Samir Flores Soberanes nei prossimi 20, 21, 22 o 23 febbraio, costruendo in modo dislocato la “Giornata Globale: Giustizia per Samir Flores Soberanes! 6 anni di impunità”.

In quei giorni, 6 busti di Samir saranno piantati in Messico, Stati Uniti, Euskal Herria, Francia e Italia, seminando la sua memoria nei territori dignitosi delle nostre sorelle e dei nostri fratelli, nei Paesi le cui imprese sono o sono state coinvolte nel crimine del PIM: Elecnor (Euskal Herria), Saint Gobain (Francia), Bonatti (Italia), Macquaire (Stati Uniti), NarcoGobierno (Messico), affinché la responsabilità del governo globale capitalista per la morte di Samir e la lotta per la vita non siano dimenticate.   

Ma non è solo con i busti che si semina la memoria del nostro compagno, ma anche con la lotta per una alloggio dignitoso della comunità Otomí di Città del Messico che ha fondato e resiste nella Casa de los pueblos “Samir Flores Soberanes”, ex sede centrale dell’INPI. In un albero del campo di resistenza di Lutzerat, in Germania, in una canzone, in una poesia, in un disegno, in un discorso, in un video, in una conversazione, in una foto, in un dipinto, in un’incisione, in un fiore o in un frutto, in tutto questo c’è il nostro fratello Samir Flores Soberanes.

Invitiamo chi ha firmato la Dichiarazione per la vita ad aderire con un’azione o una parola alla “Giornata globale: giustizia per Samir Flores Soberanes! 6 anni di impunità”, il 20, 21, 22 o 23 febbraio 2025 o quando le loro realtà lo permetteranno.

La giustizia verrà dal basso e a sinistra, in comune.

Per la ricostituzione integrale dei nostri popoli

Fronte dei Popoli in Difesa della Terra e dell’Acqua Morelos, Puebla, Tlaxcala

Congresso Nazionale Indigeno

Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

grandi opere inutilimessicoNO TAPPOPOLI INDIGENI

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medici per i diritti umani denuncia uccisioni prigionieri di Gaza nelle carceri israeliane

Il nuovo rapporto diffuso da Medici per i diritti umani-Israele (Phri) apre uno squarcio ulteriore su un sistema detentivo che negli ultimi due anni ha raggiunto un livello di letalità senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

«La cosa più importante è salvare il maggior numero possibile di vite umane e infrastrutture in Ucraina»

Maidan illustra quindi i principali dilemmi dei movimenti e delle mobilitazioni globali: la classe operaia ha una capacità molto limitata di organizzarsi, di articolare gli interessi di classe e di fornire almeno una leadership nazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turisti della guerra a Sarajevo: aperta un’inchiesta, almeno 5 gli italiani coinvolti

Si radunavano a Trieste e da lì partivano per sparare “per divertimento” ai civili insieme ai militari dell’esercito serbo-bosniaco che assediavano la città di Sarajevo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Brasile. La Marcia Mondiale per il Clima riunisce 70.000 persone a Belém e chiede giustizia climatica: «Noi siamo la risposta»

Un incontro storico dà voce ai popoli che non sono stati ascoltati negli spazi ufficiali della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: gli indigeni dell’Amazzonia si invitano al vertice sul clima

Gli indigeni della tribù Kayapó, sostenuti da centinaia di manifestanti, hanno organizzato un’azione di protesta all’interno della “zona verde” della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Sud unito contro il ponte. Vogliamo casa, lavoro, ambiente e sanità

La mobilitazione contro il ponte sullo Stretto è, oggi, uno spazio politico cruciale per la resistenza e il riscatto del Sud.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: svendita di San Siro e Olimpiadi Invernali, tegole giudiziarie sulla città “appaltata” ai grandi eventi

La gip di Milano Patrizia Nobile ha sollevato davanti alla Consulta la questione di “legittimità costituzionale” del decreto del Governo Meloni del 2024.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sui diritti degli Indiani americani

In corrispondenza con noi Sibilla Drisaldi del Healing and Freedom Movement e Donald Hatch, detto Buddy, rappresentante della tribù Cheyenne e Arapaho del Sud Oklahoma. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dalla strategia di Trump ai pakal

Nelle analisi non è bene separare le diverse dimensioni della dominazione, né di nessun oggetto di studio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico. L’omicidio di Carolina Plascencia: megaprogetti e lotta per l’acqua a Morelos

L’omicidio di Carolina Plascencia Cavajal semina il terrore tra i contadini di Morelos, in Messico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Renoize 2025, Narco-stato e fascismo criminale in Messico

Un’analisi di contesto e poi specifica sulla “governance criminale” che si perpetua anche sotto i governi progressisti, con numeri drammatici di vittime negli ultimi anni.