InfoAut

La voce dei prigionieri politici baschi nella nuova fase politica

A pochi giorni di distanza dalla conclusione di un altro anno di lotte e di un anno più che mai importante per i cambiamenti politici che stanno lentamente avvenendo nei Paesi Baschi, il Collettivo dei prigionieri e delle prigioniere politiche basche  (EPPK) ha inviato al quotidiano Gara un comunicato ricco di riflessioni e di nuovi propositi. Un comunicato che se da un lato ripercorre le proteste portate avanti durante l’anno dai prigionieri e dalle prigioniere contro la politica carceraria, dall’altro esprime l’importanza dell’iniziativa politica a cui la sinistra indipendentista ha dato il via e la volontà del Collettivo ad essere partecipe e più attivo possibile attraverso azioni politiche, in modo tale da influire sull’attuale situazione politica basca.

Secondo quanto riporta il Collettivo dei prigionieri e prigioniere politiche nel suo comunicato, il proprio contributo avverrà tramite iniziative mirate, tenendo presente la propria caratteristica di agente politico, e in quanto tale capace di incidere nell’attuale fase politica, esplicitando che il nuovo cammino intrapreso “deve portarci alla soluzione democratica definitiva, ossia il riconoscimento dei Paesi Baschi, l’accettazione del diritto a decidere sul proprio futuro e il rispetto di tale decisione”. Nel rimarcare l’importanza di questo cammino, il Collettivo dei prigionieri e delle prigioniere politiche, sottolinea allo stesso modo l’urgenza della scarcerazione di chi soffre di gravi malattie e di coloro che hanno scontato la loro condanna, così come la fine dell’isolamento e della dispersione, per essere effettivamente padroni dei propri diritti.

Dopo aver richiamato l’attenzione sulla manifestazione in appoggio ai prigionieri politici che si terrà il prossimo 8 gennaio a Bilbao, e aver trasmesso la propria forza e l’incoraggiamento ad attivare le forze accumulate per essere più numerosi possibili, ribadisce chiaramente che “Euskal Herria ha solo una soluzione politica e democratica: l’amnistia e l’autodeterminazione”.

Ma il comunicato si fa portatore anche di denunce, come la segnalazione di visite da parte di rappresentanti di Governo che propongono, minacciano e ricattano, andando di porta in porta delle celle carcerarie, offrendo benefici penitenziari e opzioni di scarcerazione in cambio di firmare questo o quell’altro documento. In particolar modo, spesso avvengono casi in cui viene offerto ai prigionieri e alle prigioniere “opzioni di uscire dal carcere e di facilitare il nostro stile di vita in cambio di lasciare il Collettivo dei prigionieri e prigioniere politiche basche, dare il via al pentimento politico e lasciare che ci esibiscano come trofei ottenuti in un safari.” Viene da sé, ma nel comunicato viene ulteriormente esplicitato, che per coloro che mantengono la propria dignità e i propri principi non accettando questo tipo di ricatto, vanno incontro a un automatico peggioramento delle proprie condizioni.

Ed allora si ripropone una vecchia domanda: di cosa ha paura lo Stato spagnolo? È evidente l’intenzione di questo di creare scompensi, tensioni e dissensi all’interno del Collettivo dei prigionieri e delle prigioniere politiche basche, altrettanto evidente è pero, e in questo il comunicato è molto chiaro, che il Collettivo ha fatto la sua scelta, riaffermando il proprio impegno nel processo politico in atto nei Paesi Baschi. Questa strategia dello Stato spagnolo, tuttavia continua a risultare fuori luogo e fuori contesto all’interno dell’attuale panorama politico basco, oltre che a risultare totalmente incomprensibile agli occhi della società basca.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Federico II di Napoli: assemblea di massa in solidarietà con il popolo palestinese

Napoli venerdi 12 aprile, h 11.30. Dopo aver impedito al direttore di Repubblica Molinari di portare avanti la sua propaganda guerrafondaia, dopo aver occupato il rettorato, gli studenti della Federico II hanno costretto ad un tavolo il rettore Lorito.  L’aula Conforti della facoltà di Giurisprudenza è stracolma, parliamo almeno di 500 persone.  L’intervento d’apertura da […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le elezioni USA: non solo uno scontro tra un “rimbambito” e un “delinquente”

Dopo il Super Tuesday del 5 marzo, la partita delle primarie presidenziali negli Stati Uniti si è chiusa con lo scontato risultato della vittoria di Biden da un lato e di Trump dall’altro, che quest’estate verranno incoronati quali candidati per la corsa del novembre 2024 nelle Conventions dei rispettivi partiti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: non ci sarà paesaggio dopo la trasformazione

In un recente comunicato, l’Assemblea Comunitaria di Puente Maderas, Municipio de San Blas Atempa, Oaxaca, intitolato significativamente “Non ci sarà paesaggio dopo la trasformazione”, ribadisce il suo rifiuto fondato e il suo impegno di resistenza alla megaopera del Corridoio Interoceanico dell’Istmo di Tehuantepec.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’obiettivo finale di Netanyahu e le ambizioni regionali dell’estrema destra israeliana

Gli eventi degli ultimi giorni suggeriscono che potremmo vedere prendere forma l’obiettivo finale di Israele. Gli obiettivi del governo di estrema destra di Netanyahu non si limitano a Gaza: vuole conquistare tutta la Palestina e iniziare una guerra anche con Hezbollah e l’Iran.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: cariche alla manifestazione contro il concerto “in onore” dei 75 anni della NATO. 10 gli attivisti feriti

Scontri e feriti alla manifestazione contro la Nato e le politiche di guerra, 10 i manifestanti feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudamerica: crisi diplomatica dopo l’assalto della polizia ecuadoregna all’ambasciata del Messico a Quito.

Il presidente messicano Obrador ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l’Ecuador, dopo che la polizia ha fatto irruzione nell’ambasciata messicana a Quito per arrestare l’ex vicepresidente Jorge Glas, legato all’ex presidente Correa, da tempo rifugiatosi in Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Raid israeliano a Damasco: un quadro degli attori e delle strategie nel conflitto in Medio Oriente.

Proviamo a dare un quadro del clamoroso attacco dell’esercito israeliano contro la sede consolare iraniana nella città di Damasco (Siria), avvenuto lunedì 1 aprile, a cui ha fatto seguito l’attacco israeliano contro i convogli umanitari della WCK del 2 aprile.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lavoro: maxi-sequestro a GS (Gruppo Carrefour). Quale futuro attende lavoratori e lavoratrici?

Si arricchisce di ulteriori dettagli il maxisequestro della Procura di Milano (65 milioni di euro) a Gs spa, il gruppo di 1.500 supermercati italiani di proprietà del colosso francese Carrefour.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sapienza: un racconto della giornata di ieri (17 aprile)

Il 17 aprile in Sapienza è stata una giornata di lotta e smascheramento dei rapporti che l’università coltiva (e non vuole interrompere) con la guerra e Israele.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Cosa vuol dire un’università libera?

In TV e sui giornali si è scatenata la canea mediatica nei confronti degli studenti e delle studentesse universitarie che richiedono la fine degli accordi di ricerca militari o di dual use con le università israeliane.

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gavio e ndrangheta. Le mani dei boss del cemento su TAV ed autostrada

Facciamo il punto su quanto emerso finora dall’indagine Echidna che ha scoperchiato il vaso di pandora dei rapporti tra politica, criminalità organizzata e imprenditori in Piemonte nel segno del cemento.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Torino: 23 aprile corteo contro il convegno vergognoso del Politecnico

Condividiamo di seguito l’appello degli studenti e delle studentesse universitarie torinesi mobilitati in sostegno al popolo palestinese in vista del convegno che si terrà il 23 aprile al Politecnico alla presenza del Ministro Tajani, di Eni e MAECI.