InfoAut
Immagine di copertina per il post

Israele: pogrom razzista a Tel Aviv

di  Marco Santopadre

Incredibile pogrom razzista ieri in un quartiere di Tel Aviv: fomentati da esponenti politici centinaia di manifestanti hanno assaltato case e negozi, picchiando gli immigrati africani che gli capitavano a tiro.

Dopo la Grecia, Israele. Almeno 17 persone sono state arrestate ieri a Tel Aviv in seguito a una aggressione di massa nei confronti di immigrati africani durante una manifestazione contro la presenza di richiedenti asilo e persone entrate irregolarmente in Israele e originari di diversi paesi dell’Africa.

Secondo il quotidiano Haaretz, alla manifestazione hanno partecipato un migliaio di persone e la protesta si è tenuta a Hatikva, un quartiere di Tel Aviv in cui vivono numerose persone provenienti da Eritrea, Sudan e Sud Sudan.

Dopo i violenti slogan proferiti da un palco da parte di alcuni esponenti politici del Likud e di altre organizzazioni dell’estrema destra sionista, i manifestanti hanno assaltato il quartiere. Secondo la polizia gli scontri, che ha tentato di bloccare il pogrom razzista, moltissimi manifestanti hanno rincorso e picchiato i cittadini stranieri che gli capitavano a tiro, o li hanno addirittura stanati da negozi e case presi presi d’assalto e poi incendiati, così come è accaduto per numerose automobili. Slogan razzisti sono stati urlati dai manifestanti per ore: “Vogliamo la deportazione dei sudanesi” e “infiltrati fuori da casa nostra” i più gettonati durante la caccia allo straniero.

Alla manifestazione hanno partecipato alcuni membri del parlamento e lo stesso ministro degli Interni, Eli Yishai. Questa mattina il dirigente del partito religioso Shas non solo non si è scusato per la sua partecipazione alla manifestazione di ieri, ma ha anzi approfittato dello spazio che gli hanno concesso i media per promettere la detenzione temporanea dei ‘clandestini’ e poi la loro espulsione di massa. Yishai si è esplicitamente rifiutato di condannare i tumulti di ieri, affermando di non poter giudicare «un uomo la cui figlia magari è stata violentata» o «una donna che ha paura di tornare a casa di sera». “Bisogna mettere tutti questi illegali dietro le sbarre di centri di detenzione e poi rispedirli a casa perchè rubano il lavoro agli israeliani” ha sbraitato il leader sionista, utilizzando le stesse argomentazioni che animano i neonazisti di Alba Dorata protagonisti ieri a Patrasso di una aggressione contro alcuni cittadini afghani accusati di aver ucciso un residente.

In concomitanza con la manifestazione razzista di Tel Aviv altre se ne sono svolte in altre località israeliane. Già il 26 aprile i migranti africani di Tel Aviv erano stati presi di mira dal lancio di 5 bottiglie molotov al termine delle celebrazioni per lo Yom Haatzmaut (la Giornata dell’Indipendenza israeliana), e da tempo bande di estremisti di destra hanno organizzato delle ‘ronde’ che si dedicano a minacciare e aggredire i richiedenti asilo.

L’escalation razzista che vive Israele è la diretta conseguenza dei messaggi politici provenienti da alcuni esponenti dell’establishment che accusano gli immigrati di rappresentare una minaccia per il carattere ebraico di Israele. Anche alcuni rabbini hanno invitato negli ultimi mesi i cittadini israeliani a non affittare le loro case a quelli che vengono chiamati “gli infiltrati”. Secondo le varie stime negli ultimi anni solo 60.000 cittadini africani sarebbero entrati irregolarmente in Israele attraverso il Sinai. Molti di loro intenzionati tra l’altro a trasferirsi in Europa passando dalle rotte degli schiavisti nel Mediterraneo, per lungo tempo interrotte dalla guerra in Libia. Ora sulla linea di confine che divide Israele dall’Egitto, Israele ha deciso di  costruire un muro di 250 chilometri di lunghezza e negli ultimi anni sono state decine gli immigrati uccisi dalle guardie di frontiera egiziane per conto degli israeliani, mentre tentavano di varcare illegalmente la frontiera tra i due paesi.

 

da:  contropiano.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

israelerazzismotel aviv

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contestati i ministri della guerra al Politecnico di Torino

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sulla contestazione di ieri al convegno istituzionale tenutosi alla sede del Valentino del Politecnico. Ieri mattina un gruppo di student3 dell’Università di Torino ha contestato il convegno a porte chiuse che si è tenuto al castello del Valentino su tecnoscienza e intelligenza artificiale, con ospiti di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: 25 Aprile con la resistenza palestinese

Milano – Per un 25 Aprile con la Palestina, Piazza Duomo h. 13:30.
La Resistenza non è soltanto memoria, ma è oggi. Palestina libera!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: i Me`phaa di Tilapa creano sistema di giustizia a difesa del loro territorio

Il popolo Me`phaa di Tilapa, Guerrero, ha presentato il proprio sistema di giustizia denominato Sicurezza di Protezione Territoriale Indigena (Serti), per “difendere il territorio da una prospettiva indigena, olistica e integrale”, di fronte alle minacce di progetti minerari, saccheggio territoriale e controllo dei gruppi del crimine organizzato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Protezione Civile: 2.000 palestinesi scomparsi a seguito del ritiro delle forze israeliane da alcune aree di Gaza

La Difesa civile della Striscia di Gaza ha rivelato in un comunicato divulgato domenica che circa duemila palestinesi sono stati dichiarati dispersi in varie aree dell’enclave dopo il ritiro delle forze di occupazione israeliane (IOF) da esse.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un documento trapelato dal New York Times su Gaza dice ai giornalisti di evitare le parole: “Genocidio”, “Pulizia Etnica” e “Territorio Occupato”

Nel mezzo della battaglia interna sulla copertura del New York Times riguardo la guerra di Israele, i principali redattori hanno emanato una serie di direttive.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA per la Palestina: dipendenti Google licenziati e studenti alla Columbia University sgomberati dalla polizia

Negli Stati Uniti proteste in corso a sostegno del popolo palestinese, per il quale diversi settori della società civile si sono mobilitati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione per il clima e a sostegno della Palestina.

Da Nord a Sud Italia questa mattina lo sciopero climatico lanciato da Fridays For Future ha riempito le piazze di giovani e giovanissimi che hanno ribadito le connessioni stringenti tra la devastazione dei territori e le guerre, rappresentando un forte grido in sostegno alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sui fatti di ieri, rispondiamo ai Ministri.

Sui fatti di ieri, tutti i ministri presenti si sono spesi in dichiarazioni abbastanza perentorie e retoriche ai giornali, come al solito ribaltando la realtà e ricostruendo uno scenario molto fantasioso su quelle che sono state le dinamiche della piazza di contestazione.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Parigi: marcia contro il razzismo e islamofobia vietata dalla prefettura.

Il 21 aprile è prevista una importante marcia contro il razzismo e l’islamofobia, per la tutela dei giovani che nei quartieri popolari sono sistematicamente obiettivo della violenza e del razzismo della polizia e dello Stato.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sapienza: un racconto della giornata di ieri (17 aprile)

Il 17 aprile in Sapienza è stata una giornata di lotta e smascheramento dei rapporti che l’università coltiva (e non vuole interrompere) con la guerra e Israele.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Cosa vuol dire un’università libera?

In TV e sui giornali si è scatenata la canea mediatica nei confronti degli studenti e delle studentesse universitarie che richiedono la fine degli accordi di ricerca militari o di dual use con le università israeliane.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

USA: La polizia uccide un 26enne afroamericano con 96 colpi in 42 secondi

Video mostra agenti della polizia a Chicago che sparano 96 colpi in 41 secondi durante un fermo

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’obiettivo finale di Netanyahu e le ambizioni regionali dell’estrema destra israeliana

Gli eventi degli ultimi giorni suggeriscono che potremmo vedere prendere forma l’obiettivo finale di Israele. Gli obiettivi del governo di estrema destra di Netanyahu non si limitano a Gaza: vuole conquistare tutta la Palestina e iniziare una guerra anche con Hezbollah e l’Iran.