InfoAut
Immagine di copertina per il post

Israele-Hezbollah, guerra all’uscio

Roma, 18 novembre 2011, Nena News di Giorgia Grifoni.

Guerra sì, guerra no. Secondo Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, un attacco israeliano all’Iran provocherebbe effetti devastanti su tutta la regione. Il ministro della difesa statunitense Leon Panetta ha invece avvertito il suo omologo israeliano, Ehud Barak, di come una guerra alla Repubblica islamica danneggerebbe l’economia mondiale, oltre a quella americana. La Russia e la Cina frenano. E infatti Israele sembra voler indirizzare gli sforzi bellici altrove, almeno per ora.

“Oggi, in un contesto regionale alterato dalla “primavera araba”, i confini di Israele con il Libano, Gaza, Siria pongono i maggiori rischi per la popolazione e l’IDF. Israele ha a che fare con più fronti, e non solo con uno, come in passato”. A parlare è il luogotenente colonnello Avital Leibovitch, capo della divisione media internazionali delle Forze di Difesa israeliane. Il messaggio è chiaro: Tel Aviv non si sente sicura.  E dopo cinque anni di relativa calma -intervallata da qualche scaramuccia e da varie dichiarazioni da entrambe le parti- gli occhi di Israele sono di nuovo puntati sul sud del Libano. Se spazzare via il nemico sciita di lunga data non è compito facile – soprattutto dopo la ritirata israeliana del 2006, segno della prima vera sconfitta militare di Tel Aviv nella regione- la volontà c’è tutta. E ora, a sud di Ras Naqura, i vertici dell’IDF studiano nuove strategie e vagliano le varie possibilità.
“La guerra (del 2006, ndr) ha lasciato una sensazione di pericolosa vulnerabilità in Israele”  spiega il Maggiore gen. Sami Turjeman, comandante delle forze di terra. Che spinge le sue truppe a essere pronte. “A livello tattico – continua Turjeman- vedremo il tentativo di trascinarci in una guerriglia urbana, che è la caratteristica dei nostri fronti oggi”. A livello strategico, invece, il Maggiore crede che una guerra con Hezbollah porterà a un conflitto con la Siria: una conseguenza che, visto il rinnovato legame tra governo siriano e libanese a maggioranza Hezbollah, non sembra troppo improbabile.
A far scervellare i vertici militari israeliani, oltre alla logistica, sono le armi che Hezbollah possiede. Niente carri armati o elicotteri, ma un gran numero di missili, comunicazioni ad alta tecnologia, una complessa rete di bunker di difesa e siti di lancio, e un sistema d’intelligence altamente valutato. Quello, cioè, che gli esperti militari chiamano “forza ibrida”, in grado di utilizzare insieme tattiche e armi convenzionali e non: la guerra del futuro, come si prevede nei circoli marziali.
A nord del confine intanto, anche Hezbollah si prepara da qualche settimana. Secondo il quotidiano kuwaitiano al-Siyasah, il Partito di Dio avrebbe mobilitato tutte le unità, vietato i congedi dei militanti e ordinato ai suoi alti funzionari di nascondersi. Stando a fonti dell’intelligence citate dallo stesso quotidiano, membri delle sue unità missilistiche e di combattimento  sarebbero stati incaricati di prepararsi a lanciare missili 12 ore dopo l’ordine ricevuto. Sull’argomento è intervenuto anche il partito di opposizione delle Falangi Libanesi, che in una dichiarazione di qualche giorno ha ammonito il Libano a usare la diplomazia e il suo esercito nazionale per difendere il paese. Le Falangi hanno anche chiamato i partiti al confronto per discutere di come lo stato libanese possa recuperare la leadership e le armi, da collocare nelle mani delle legittime istituzioni di Beirut.
Più volte si è parlato di preparativi di guerra tra Libano e Israele, ma questa volta il terreno di scontro potrebbe essere a sorpresa quello marittimo, proprio sopra all’immenso giacimento di gas naturale di Leviathan sommerso dalle acque libanesi, israeliane e cipriote. Per ora è solo guerra diplomatica tra Tel Aviv e Beirut, che reclamano due confini marittimi diversi alle Nazioni Unite. Il documento presentato da Israele, che si attribuisce un maggior possesso del giacimento, è stato giudicato come “un’aggressione” dal ministro dell’energia libanese. Tel Aviv replica che Beirut sta spostando confini marittimi che aveva approvato ufficialmente nel 2007, prima che la ricchezza di Leviathan venisse scoperta: “Un atto premeditato fatto apposta per creare un pretesto di conflitto con noi, come nel caso delle Shebaa Farms”, ha commentato il ministro israeliano per gli affari strategici Moshe Ya’alon. Mare o terra, la previsione purtroppo è solo una, come sottolinea il Maggiore Generale Gadi Eizenkot, fino a luglio a capo del comando nord di Israele: “La prossima guerra sarà completamente differente: Hezbollah sarà più preparato. E anche noi”. Nena News

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

guerrahezbollahiranisraelenena news

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele-Iran è guerra totale: appunti per orientarci

Domenica 15 giugno 2025.  Com’è noto, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno, Israele ha massivamente attaccato l’Iran. L’offensiva ha avuto successo colpendo innumerevoli basi scientifiche e militari, portando alla morte di figure chiave dell’establishment politico (capo dello stato maggiore e capo dei pasdaran) nonché di almeno nove scienziati chiave del programma nucleare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fuck ICE! Note sulla rivolta.

Da giorni Los Angeles è sotto assedio, una vera e propria invasione poliziesca contro i lavoratori migranti ha scatenato un’odata di proteste e resistenza popolare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medio Oriente: Israele dà fuoco alla regione. Attacchi multipli all’Iran

Raid pure in Libano e Palestina. Teheran: “è una dichiarazione di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global March to Gaza: migliaia di persone in marcia nel Convoglio Sumud dalla Tunisia e da molti altri Paesi del mondo

Di seguito il comunicato della Global March to Gaza che vede l’adesione e il ricongiungimento anche con il Convoglio Sumud partito dalla Tunisia lunedì 9 giugno e alcuni aggiornamenti e corrispondenze dalle carovane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Anche con l’avvenuto scioglimento del Pkk, la fine del conflitto curdo-turco appare lontana

Nonostante il PKK si sia auto-dissolto con il XII Congresso, da parte di Ankara non si assiste a comportamenti speculari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

2025. Los Angeles. California

Il 6 giugno, agenti dell’ICE hanno condotto blitz in vari punti della città: Fashion District, Home Depot e una grossa azienda tessile. Oltre cento arresti. da Nodo Solidale Le strade hanno risposto: molotov, blocchi di cemento, barricate e auto in fiamme. I manifestantihanno resistito con determinazione, trasformando la città in un campo di battaglia contro […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Los Angeles: ICE si scioglie davanti al fuoco

Riemergono le contraddizioni di un’America fondata sull’espropriazione degli ultimi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SCELTE DISARMANTI | Lotte e Percorsi per un’Europa di Pace

La logica di investimento in caserme verdi, aeroporti azzurri e porti blu, non riesce a mascherare l’opera di devastazione ambientale e sociale che la militarizzazione dei territori comporta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

FREEDOM FLOTILLA COALITION: “La nave civile Madleen attaccata dall’esercito israeliano, equipaggio rapito in acque internazionali”

La Freedom Flotilla Coalition conferma che la sua nave civile, Madleen, che trasportava aiuti umanitari a Gaza per rompere il blocco degli occupanti israeliani, è stata abbordata dall’esercito occupante israeliano “alle 3:02 CET in acque internazionali, coordinate:  31.95236° N, 32.38880° E” La nave è stata abbordata, il suo equipaggio civile – disarmato – rapito e […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Briosco dice No all’Italian Raid Commando nella scuola del paese

A Briosco, paesino di poche migliaia di abitanti in Brianza, si è tenuta la 37esima edizione dell’Italian Raid Commando ossia una esercitazione militare cammuffata da competizione/allenamento da svolgersi nella palestra della scuola, resasi disponibile per l’accoglienza, oltre che nei boschi circostanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Missioni militari 2025. Carta bianca per la guerra

“Sono attualmente in corso 39 missioni e operazioni internazionali, per una consistenza media di 7.750 unità, un contingente massimo autorizzato pari a 12.100 unità, e un onere finanziario complessivo che ammonta a 1,48 miliardi, divisi tra 980 milioni per il 2025 e 500 milioni per il 2026”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Disarmiamoli: verso il 21 giugno a Roma

Ripubblichiamo il comunicato uscito dall’assemblea nazionale chiamata dalla Rete dei Comunisti, da Potere al Popolo e USB a Roma che guarda alla data di manifestazione nazionale del 21 giugno. In questa fase ogni mobilitazione nella prospettiva di attivarsi contro il riarmo generale, contro la militarizzazione della società e a sostegno della resistenza palestinese è da sostenere e attraversare.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il posto di Hamas (e di chi chi seguirà o precede) in Palestina

Qualche precisazione sul ruolo del movimento, all’interno di una più ampia cornice di lotta anticoloniale di Lorenzo Forlani, da lorenzoforlani.substack.com Mi sembra sia arrivato il momento, o forse non ha mai smesso di esserlo. Vogliamo parlare di Hamas? E parliamo di Hamas, una volta per tutte, tentando di scrollarci di dosso paranoie, tensioni mai sopite, […]