InfoAut
Immagine di copertina per il post

INGHILTERRA: DURI SCONTRI A BRISTOL CONTRO IL POLICE BILL

||||

Lunedì 22 marzo 2021 – Duri scontri ieri sera a Bristol, Inghilterra sud-occidentale, durante una manifestazione contro il Police bill, nuova legge proposta dalla ministra degli Interni britannica Priti Patel per aumentare i poteri della polizia e limitare fortemente il diritto di manifestare.

La ministra aveva proposto il nuovo regolamento di polizia dopo le manifestazioni femministe – attaccate con violenza dagli agenti – che avevano fatto seguito al femminicidio, da parte di un poliziotto, di Sara Everard. A Bristol centinaia di manifestanti si sono diretti verso il commissariato di Bridewell. Qui si sono scontrati con le forze di polizia: due agenti sono rimasti feriti e un’auto della polizia è stata incendiata. La manifestazione di Bristol è stata, finora, la più conflittuale, ma non è stata l’unica. Da oltre una settimana (dalla violenta repressione dei presidi femministi per Sara Everard) sono numerose le iniziative di mobilitazione contro la repressione e contro il Police bill, promosse principalmente da collettivi femministi, ma anche dai movimenti antirazzisti, da ecologisti e ambientalisti, organizzazioni della sinistra radicale, gruppi anarchici. Ora, anche grazie alle proteste, l’iter del disegno di legge è stato sospeso, le prossime letture in Parlamento e la votazione sono state rimandate a dopo Pasqua (ovvero dopo la prima settimana di aprile 2021).

La corrispondenza di Claudio, compagno italiano che vive e lavora in Inghilterra, a Londra, al quale abbiamo chiesto di spiegarci cos’è accaduto a Bristol e soprattutto in cosa consiste il Police bill contestato dai manifestanti. Ascolta o scarica.

{mp3remote}https://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2021/03/Claudio-scontri-Bristol-Police-bill.mp3{/mp3remote}

Da Radio Onda d’Urto

 

 

[iframe width=”560″ height=”315″ src=”https://www.youtube.com/embed/eGz7sHrSyyg” title=”YouTube video player” frameborder=”0″ allow=”accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture” allowfullscreen ]

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

BRISTOLGran BretagnaPOLICE BILL

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone oggi ad 80 anni dalle bombe nucleari USA su Hiroshima e Nagasaki

Nella puntata odierna andiamo in Giappone, facendo il punto sulla politica domestica del Paese nipponico e sugli scenari internazionali del quadrante asiatico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“I popoli sostengono la causa palestinese. Potenti e governi voltano le spalle”. Corrispondenza dalla Cisgiordania occupata

Il ministro israeliano della Difesa Katz ha dichiarato oggi, mercoledì 16 aprile 2025, che “Israele non ha alcuna intenzione di permettere l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armarsi per salvare il capitalismo finanziario! La lezione di Rosa Luxemburg, Kalecki, Baran e Sweezy

Per quanto grande sia una Nazione, se ama la guerra perirà; per quanto pacifico sia il mondo, se dimentica la guerra sarà in pericolo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dati trapelati rivelano una massiccia campagna israeliana per la rimozione di post pro-Palestina da Facebook e Instagram

Una repressione radicale dei post su Instagram e Facebook critici nei confronti di Israele, o anche solo vagamente a sostegno dei palestinesi, è stata orchestrata direttamente dal governo israeliano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NATO incontra Palantir: un’analisi critica del sistema di guerra basato su IA della NATO

È notizia di oggi che il 25 marzo 2025, la NATO ha finalizzato l’acquisizione del Maven Smart System NATO (MSS NATO), una piattaforma di guerra basata su intelligenza artificiale integrata sviluppata in collaborazione con Palantir Technologies. Acclamato come un passo avanti nelle capacità decisionali operative, il MSS NATO rappresenta l’ennesimo esempio dell’integrazione dell’IA nella sfera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”: la diretta dalla manifestazione nazionale di Milano

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”. Decine di migliaia di persone – circa 50mila per le realtà organizzatrici – sabato 12 aprile a Milano per la manifestazione nazionale per la Palestina, sottoposta a 77 anni di occupazione e a un anno e mezzo di genocidio per mano dello Stato israeliano. La piattaforma rivendicativa ribadisce le motivazioni della giornata di lotta: “NO al genocidio […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Come gli europei vanno incontro all’era complessa

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si terrà dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare un interessante articolo di Pierluigi Fagan sulla congiuntura europea. Fagan parteciperà al dibattito di sabato 12 aprile alle 16 dal titolo “Scenari della guerra globale“. L’articolo è apparso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“No alla prima fabbrica di armi per REARM Europe”: comunicato stampa della “Rete Mamme da Nord a Sud”

La Rete Mamme da Nord a Sud lancia un appello all’adesione e alla mobilitazione contro la nuova fabbrica di esplosivi nel Lazio e contro la militarizzazione dell’Europa. Le fabbriche di morte finanziate con fondi pubblici dalla Commissione europea rischiano di diventare presto realtà: apprendiamo con sgomento che la ex Simmel Difesa, oggi Knds (gruppo franco-tedesco, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Capitalismo finanziario e economia di guerra

Nella giornata che ha visto grandi dichiarazioni del presidente Trump aprire alla guerra commerciale dei dazi abbiamo approfondito come la ristrutturazione della finanza e gli scenari bellici mondiali siano strettamente connessi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lettere dal nuovo incubo americano

USA. Persone migranti, non importa se regolari o meno, vengono rastrellate per strada, sequestrate da uomini dal volto coperto e senza divise o distintivi, e sbattute in pulmini neri per poi scomparire nei centri di detenzionea dell’ICE (U.S. Immigration and Customs Enforcement).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il socialismo climatico e il collasso del clima

Da un po’ di tempo i media riportano notizie allarmanti sulla possibile interruzione della circolazione meridionale atlantica (AMOC), un vasto sistema di correnti oceaniche, componente chiave della regolazione del clima globale di cui fa parte la Corrente del Golfo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Inghilterra: attivisti di Palestine Action sotto processo

Gli attivisti di Palestine Action sono sotto processo per aver fatto irruzione in una fabbrica della Elbit che spedisce tecnologie belliche a Israele. Ma al centro di questo caso c’è la storia e la tragedia delle operazioni israeliane a Gaza, e il ruolo svolto dalla struttura di Bristol nella morte e nella distruzione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA e Gran Bretagna attaccano lo Yemen. Navi, sottomarini e aerei colpiscono la capitale e le città portuali

Le forze Houthi hanno fatto sapere che i bombardamenti di Stati Uniti e Gran Bretagna hanno ucciso 5 persone e ferito altre 6. I raid sono stati 73 e hanno colpito 5 regioni dello Yemen controllate dagli Houthi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gran Bretagna: cemento “a scadenza”

La chiamano già la “crisi del cemento”. Nel Regno Unito sono già state chiuse 150 scuole perché rischiano di crollare, ma ma la lista degli edifici scolastici a rischio in tutta la Gran Bretagna sale di ora in ora e potrebbe comprendere anche case di cura, ospedali, ambulatori medici e uffici.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gran Bretagna – Benvenuti nel futuro: questa ondata di scioperi è solo l’inizio

Dal 2008 le cose sono andate sempre peggio per i lavoratori, ma non ci sono stati molti scioperi. D’altra parte, dalla metà del 2022 il numero di giorni di sciopero è salito a un livello che non si vedeva dal 1989.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Irlanda: False Flag

Il termine “false flag” ha origine nel XVI secolo, quando una nave da guerra che si avvicinava al nemico issava una bandiera fasulla per travisare la sua vera fedeltà.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Irlanda del Nord: a 25 anni dagli accordi di pace del Venerdì Santo

Il parlamento nordirlandese di Stormont continua a vivere lo stallo dettato dagli unionisti che non vogliono fare i conti con la vittoria elettorale dello Sinn Fein. In contemporanea con l’arrivo di Biden e Sunak nell’isola sono cresciute nuovamente le tensioni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Proiettili all’uranio impoverito e carne da cannone

Per chi ha qualche anno in più l’annuncio di Londra di voler inviare proiettili all’uranio impoverito in Ucraina fa subito tornare alla mente la guerra dei Balcani.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gran Bretagna: giornata di scioperi contro il carovita e le mancate risposte del governo Sunak

La giornata di ieri, mercoledì 1 febbraio, si inserisce nell’ondata di scioperi che va avanti dall’autunno 2022 contro i tagli al servizio pubblico e per chiedere un adeguamento del costo della vita e quindi degli stipendi, con un’inflazione che resta a due cifre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Stretta sull’ondata di scioperi in Gran Bretagna durante il “Winter of Discontent”: legge contro chi protesta

Gran Bretagna. Il governo conservatore inglese, guidato da Rishi Sunak, ha annunciato una stretta sulle manifestazioni definite più “radicali” e sugli scioperi che negli ultimi mesi hanno investito il paese.