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In Pakistan il più grande attacco taliban contro una base Usa

Karachi – Proprio quando i media internazionali annunciano l’uccisione del mullah Omar in una zona al confine tra Afghanistan e Iran (uccisione immediatamente smentita dai siti internet talebani) i mujihaidin portano a termine il più duro attacco militare della loro storia contro una base Usa.

La riuscita militare dell’obiettivo la annunciano i fatti: l’uccisione di 12 militari a stelle e strisce nella base e la sua occupazione per diverse ore. Scontato l’esito di quella che ha tutti i connotati di una missione suicida: intervengono le teste di cuoio pakistane uccidendo tutti gli assalitori.

Il commando, composto di oltre venti talebani, ha sferrato un violento attacco contro la base aeronavale Pns Mehran che si trova a pochi chilometri da Karachi, città portuale nel sud del Paese. Il bilancio provvisorio è di almeno 12 militari morti e 16 feriti. Almeno un velivolo, un P-3C Orion, è stato distrutto nell’attacco, iniziato nella notte e durato più di 13 ore. Dall’inizio dell’assalto, secondo testimoni, intorno alla base si sono sentite almeno venticinque esplosioni e frequenti scambi di colpi d’arma da fuoco.

Tehrik-e-Taliban Pakistan (Ttp), il gruppo dei talebani del Pakistan, ha rivendicato l’attacco. Ihsan Ullah, uno dei portavoce dei Talebani del Pakistan, alla Cnn ha detto che l’attacco è stato sferrato per “vendicare l’uccisione di civili innocenti” da parte delle forze di sicurezza di Islamabad. La base presa d’assalto dal commando di Talebani si trova a pochi chilometri dalla base Masroor, dove il Pakistan custodisce armi nucleari.

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