InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il Cairo: piazza Tahrir di nuovo piena

[La cronaca di Alessandra, nostra corrispondente dal Cairo]

Il popolo egiziano continua a scendere in piazza e a far sentire la propria voce. Dopo presidi giornalieri in piazza Tahrir, oggi venerdì 1 aprile in centinaia di migliaia si sono dati appuntamento nella piazza della rivoluzione per chiedere un totale cambiamento della vita politica del paese e un taglio netto con tutti i legami ancora esistenti col vecchio regime.

Tutti, da uomini in giacca e cravatta a bambini senza scarpe che fino a qualche ora prima si trovavano per le strade di Il Cairo a chiedere l’elemosina, la comunità beduina, i lavoratori, gli studenti, la sinistra, il movimento islamico: tutti uniti per rivendicare giustizia sociale e vera libertà.

Dalle prime ore del mattino in molti si sono trovati in piazza Tahrir, alcuni hanno improvvisato una preghiera in piazza, Tahrir si è riempita dopo l’ora della preghiera, dopo che da ogni moschea in tutti i quartieri di Il Cairo in migliaia hanno raggiunto la piazza da ogni strada.

Ciò che oggi emerge oggi dalla piazza è la volontà di salvare i risultati della rivoluzione e la richiesta di un cambiamento netto: si chiede che Mubarak venga giudicato dal popolo per i propri crimini insieme a chi (membri del governo, civili o poliziotti) durante la rivoluzione si è reso complice di uccisioni di manifestanti, si chiede giustizia per i molti martiri della rivoluzione. Si chiede che i vecchi membri corrotti del governo si dimettano (tre dei vecchi ministri sono ancora in carica, alcuni dei nuovi hanno in passato collaborato con il regime), si arriva a chiedere anche l’impiccagione di Mubarak in piazza Tahrir; si chiede il rilascio di tutti i prigionieri politici molti dei quali si trovano ancora nelle carceri militari e di cui ad oggi non si hanno notizie.

Si chiede che se ne vadano tutti coloro che oggi al potere, come anche la leadership militare, hanno in passato collaborato col vecchio regime.

Il cambiamento tanto sperato dalla rivoluzione ancora non c’è stato, molte delle promesse della nuova leadership non sono state mantenute, ancora il coprifuoco è in vigore, ancora i civili e i prigionieri politici vengono giudicati dalle corti militari, ancora Mubarak non ha restituito i soldi rubati al suo popolo.

Tutti oggi hanno espresso le proprie rivendicazioni nei più svariati modi: da madri e bambini che portavano con sé grandi foto dei figli o dei padri uccisi durante le proteste di gennaio, a chi portava bandiere, chi striscioni, chi stendardi, chi soltanto cartoni con scritte, bambini che mostravano nei propri disegni la loro volontà di una vera libertà e giustizia; tutti hanno espresso sia la felicità della cacciata di Mubarak sia la volontà di un totale cambiamento.

Oggi in piazza si sono viste anche bandiere di tutte le nazioni del mondo arabo in lotta, della Palestina, della Tunisia, della Libia; accanto a “i giovani cambieranno il sistema”, “rimarremo in piazza Tahrir finché non avremo avuto ciò che ci spetta”, “il popolo giudicherà Mubarak”, “viva la rivoluzione!”, molti degli interventi andavano nella direzione di una vera unione di tutto il popolo arabo in lotta, in molti hanno gridato alla liberazione dei popoli arabi dall’oppressione.

 

La corrispondenza con Alessandra da piazza Tahrir

{mp3remote}http://dl.dropbox.com/u/20733097/Alessandra%20Cairo.mp3{/mp3remote}

Aggiornamento h 00.42:

Molti dei ragazzi hanno deciso di rimanere in piazza  sfidando il coprifuoco che inizia alle 2 e finisce alle 5 (prima iniziava a mezzanotte e il nuovo governo non l’ha abolito ma solo spostato). Poco prima delle 2 sono arrivate jeep militari e carrarmati e i militari hanno fatto irruzione nella piazza.
I giorni scrorsi sono stati arrestati circa 10 ragazzi a notte (anche militari vestiti da civili, per non far capire l’arresto). Il numero non è preciso dato che gli arrestati vengono portati nelle prigioni militari e non se ne sa niente per vari giorni finchè un parente ne denuncia la scomparsa. Oggi dati i numeri della piazza forse non arresteranno nessuno  perché a differenza dei giorni scorsi, dove nei presidi c’era molta meno gente, oggi la piazza era pienissima…

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Egittomaghreb

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contestati i ministri della guerra al Politecnico di Torino

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sulla contestazione di ieri al convegno istituzionale tenutosi alla sede del Valentino del Politecnico. Ieri mattina un gruppo di student3 dell’Università di Torino ha contestato il convegno a porte chiuse che si è tenuto al castello del Valentino su tecnoscienza e intelligenza artificiale, con ospiti di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: 25 Aprile con la resistenza palestinese

Milano – Per un 25 Aprile con la Palestina, Piazza Duomo h. 13:30.
La Resistenza non è soltanto memoria, ma è oggi. Palestina libera!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: i Me`phaa di Tilapa creano sistema di giustizia a difesa del loro territorio

Il popolo Me`phaa di Tilapa, Guerrero, ha presentato il proprio sistema di giustizia denominato Sicurezza di Protezione Territoriale Indigena (Serti), per “difendere il territorio da una prospettiva indigena, olistica e integrale”, di fronte alle minacce di progetti minerari, saccheggio territoriale e controllo dei gruppi del crimine organizzato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Protezione Civile: 2.000 palestinesi scomparsi a seguito del ritiro delle forze israeliane da alcune aree di Gaza

La Difesa civile della Striscia di Gaza ha rivelato in un comunicato divulgato domenica che circa duemila palestinesi sono stati dichiarati dispersi in varie aree dell’enclave dopo il ritiro delle forze di occupazione israeliane (IOF) da esse.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un documento trapelato dal New York Times su Gaza dice ai giornalisti di evitare le parole: “Genocidio”, “Pulizia Etnica” e “Territorio Occupato”

Nel mezzo della battaglia interna sulla copertura del New York Times riguardo la guerra di Israele, i principali redattori hanno emanato una serie di direttive.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA per la Palestina: dipendenti Google licenziati e studenti alla Columbia University sgomberati dalla polizia

Negli Stati Uniti proteste in corso a sostegno del popolo palestinese, per il quale diversi settori della società civile si sono mobilitati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione per il clima e a sostegno della Palestina.

Da Nord a Sud Italia questa mattina lo sciopero climatico lanciato da Fridays For Future ha riempito le piazze di giovani e giovanissimi che hanno ribadito le connessioni stringenti tra la devastazione dei territori e le guerre, rappresentando un forte grido in sostegno alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Italia dimentica Regeni e la 185 e fa affari con l’Egitto

L’Italia continua a violare almeno lo spirito della legge 185 del 1990 dove si vieta l’esportazione di materiale di armamento « verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani ».

Immagine di copertina per il post
Storia di Classe

Il primo sciopero della storia – Documenti dello sciopero in Egitto sotto Ramses III

14 novembre 1157 A.C. In Egitto, durante il regno di Ramses III, gli abitanti di un villaggio, che stavano costruendo i templi di Tebe, si fermarono: fu il primo sciopero della storia. Lo racconta il papiro redatto da uno scriba, conservato presso il Museo egizio di Torino. Il Papiro dello Sciopero di Torino è un […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La COP 27 dalle mille e una contraddizioni

Il messaggio principale di questa Cop è che non c’è giustizia climatica senza giustizia sociale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Missione Sirli: Francia e Egitto collaborano nella lotta al terrorismo bombardando civili

Pochi giorni fa è stata pubblicata un’inchiesta da parte di un media indipendente francese, Disclose, che rivela il coinvolgimento della Francia in azioni militari condotte dall’Egitto nei confronti di presunti trafficanti alla frontiera con la Libia. La missione, dal nome Sirli, è iniziata nel febbraio 2016 quando la Francia ha stabilito di sostenere l’Egitto di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sospeso il processo per l’omicidio di Giulio Regeni

«Gli agenti egiziani vanno informati» La terza Corte d’Assise annulla il rinvio a giudizio. Ora servirà una nuova rogatoria per chiedere l’elezione di domicilio dei quattro membri della National security. La decisione dopo una lunghissima giornata di dibattimento La terza Corte d’Assise di Roma rientra in aula alle 20.45, dopo quasi sei ore di camera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Business first! Regeni e Zaki non contano: altra fornitura di elicotteri di Leonardo all’ Egitto

Patrick Zaki? Giulio Regeni? Non contano. Le dichiarazioni solidarietà, di indignazione per la detenzione del primo e l’omicidio del secondo non scalfiscono di un millimetro il rapporto di collaborazione tra l’Italia e l’Egitto e il business delle armi continua imperterrito (come pr altro quello del petrolio).  L’ultimo affare riguarda una partita di elicotteri operativi al 100 per cento. […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Egitto: Il ministero egiziano della repressione e dei depistaggi si addestra in Italia

Tra il 2018 e il 2019 la polizia italiana ha formato agenti egiziani. Una collaborazione con il ministero più controverso d’Egitto: quello che gestisce i servizi segreti, che ha depistato sull’omicidio di Regeni e di cui fanno parte i suoi aguzzini. E quello che ogni anno indaga, incarcera e fa sparire dissidenti veri e presunti […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

A 5 anni dalla scomparsa di Giulio Regeni

Cinque anni fa moriva Giulio Regeni, dottorando presso l’università di Cambridge dapprima rapito e poi ucciso in Egitto mentre conduceva delle ricerche sul ruolo dei sindacati autonomi nelle proteste che stavano attraversando il paese. (L’immagine tratta dalla pagina satirica Compagni Annoiati riporta la foto che Giulio aveva mandato dall’Egitto, due giorni prima di essere rapito.) […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Avere paura degli aquiloni

Da piccola passavo una parte dell’estate in Marocco, il paese d’origine dei miei genitori. Quelle settimane le ricordo con il sorriso, tanto amore e un po’ di malinconia. Passavo le mie giornale nel darb a socializzare con i coetanei della zona. Mi chiedevano come fosse l’Italia, come mai avessi un accento così strano, ridevamo, scherzavamo […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ di nuovo primavera? – Gli audio del dibattito

Ieri al Centro Sociale Askatasuna si è tenuto il dibattito “E’ di nuovo primavera? – Dibattito sui nuovi conflitti sociali che attraversano il mondo arabo” con le relazioni di Gabriele Proglio, ricercatore di storia contemporanea presso l’Universidad de Coimbra e Karim Metref, giornalista ed educatore. Molti sono stati gli spunti su questo nuovo ciclo di […]