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Foxconn, gli operai in sciopero rallentano la produzione iPhone5

Da ieri circa 3-4mila operai e operaie di una delle fabbriche della Foxconn -quella di Zhengzhou- hanno deciso di iniziare uno sciopero per protestare contro l’imposizione del lavoro nei giorni festivi e per i mancati corsi di aggiornamento che dovrebbero consentire di adeguarsi ai nuovi standard qualitativi imposti dall’azienda. Tutte e due le questioni sono legate all’incremento della produzione che l’azienda vorrebbe -già nota per la fabbricazione degli apparecchi Apple e nello specifico ora con l’iPhone5 – introducendo nuovi standard rigidissimi. Da qui il lavoro nelle giornate festive. Gli operai e le operaie, utilizzate come macchine, sono quindi andati incontro a errori e difetti di fabbricazione, e ora la Foxconn vuole fare loro recuperare la produzione persa lavorando nei giorni festivi. Come in ogni manuale del buon padrone che si rispetti, gli errori sono sempre da far pagare e “recuperare” ai lavoratori e alle lavoratrici. Solo il 24 settembre scorso, in una delle fabbriche Foxconn, si verificò una rivolta all’interno della fabbrica -in cui erano rimasti coinvolti 2mila dipendenti- repressa dalla polizia provocando diversi feriti e arresti. Oggi come allora, la Foxconn smentisce qualsiasi informazione a riguardo, tenendo a precisare in questo caso, che non vi è “nessuno sciopero” e parla solo di “alcuni problemi già risolti”. La Foxconn potrà dire quello che vuole, ma fino ad ora a parlare sono sempre stati i fatti e risulta che, per l’intera giornata di ieri, i lavoratori hanno paralizzato in diversi edifici della fabbrica numerose linee di produzione dell’iPhone, continuando lo sciopero anche oggi.

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