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Base militare USA in Colombia occulta aerei acquistati per attaccare il Venezuela

  Il giornalista ed ex vicepresidente venezuelano José Vicente Rangel lo scorso 7 luglio ha denunciato, nel suo popolare programma televisivo, l’escalation nella cospirazione contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela orchestrata dalla estrema destra nazionale ed internazionale in Colombia.
Di fronte alla certezza della sua prossima sconfitta elettorale alle amministrative di dicembre, la destra venezuelana, secondo

Rangel, “accelera i piani, perché l’ordine è gettare il paese nel caos nel tempo che resta prima della prossima campagna”; in particolare, denuncia che cinque aerei da guerra, di un lotto di 18, acquistati da imprenditori ricercati dalla giustizia venezuelana, finanziatori delle azioni golpiste della destra, sono custoditi in una base militare in territorio colombiano sotto controllo statunitense.
Gli imprenditori menzionati sono membri dell’associazione denominata “Gente del petrolio”, e conformata da ex alti funzionari di PDVSA (la compagnia petrolifera statale venezuelana rifondata dal presidente Chávez) responsabili del sabotaggio petrolifero del 2002-2003.
“L’estrema destra di questo paese, gli uribisti, i potenti gruppi economici, gli ex militari, i mezzi di comunicazione, l’impresa petrolifera Pacific Rubiales e l’intensa attività che realizzano settori dell’opposizione venezuelana che si muovono in libertà nel vicino paese, fanno della Colombia la base delle operazioni contro il Venezuela”, ha concluso il giornalista.
L’ordine di Washington è chiaro: abbattere la democrazia bolivariana e sostituirla con un governo amico, disposto a svendere le enormi ricchezze naturali del Venezuela; e la base logistica da cui implementare i piani golpisti -dalla guerra mediatica alla truffa elettorale, dalla destabilizzazione di piazza fino ad un attacco militare- è la Colombia di “Jena” Santos, sede naturale e piattaforma dei piani strategici del Pentagono nella regione, vera e propria testa di ponte degli interessi statunitensi nel continente.

 

Fonte: www.nuovacolombia.net

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