Aumenta la tensione fra Israele e Palestina. Verso un nuovo conflitto?
Oggi (19 ottobre) come ogni venerdì a partire da marzo è la giornata di proteste nell’ambito della Grande Marcia per il Ritorno al confine che Israele impone ai due milioni di gazawi imprigionati nella Striscia da un embargo giunto ormai all’undicesimo anno consecutivo.
Dal 30 marzo a oggi, nell’arco di trenta settimane di mobilitazioni, più di 200 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco dei cecchini israeliani e molte migliaia sono stati feriti. Un primo bilancio della giornata diffuso dalle autorità sanitarie palestinesi parla di oltre 50 feriti e un morto. La vittima sarebbe un ragazzo palestinese ucciso ad Est del villaggio di Khan Younis.
Il Consiglio di difesa israeliano ha deciso un “cambio delle regole d’ingaggio” aggiungendo carri armati, artiglieria e reparti del genio al confine. Uno schieramento che non si vedeva dall’estate del 2014 quando si venne sferrata l’offensiva “Margine protettivo”. La tensione è così alta che l’autorità aeroportuale israeliana ha cambiato le rotte per gli aerei in arrivo all’aeroporto di Tel Aviv in previsione di lanci di razzi da parte palestinese. La minaccia di una nuova guerra pare essere molto vicina, nonostante i tentativi egiziani, anche in queste ore, per un accordo Hamas – Israele.
Qual è la situazione politica attuale? Ce l’ha spiegato Francesco Giordano del Fronte Palestina.
Ascolta o scarica l’intervista
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