InfoAut
Immagine di copertina per il post

Anche elBaradei a piazza elTahrir

 

Anche dalle cancellerie europee e dalla Casa Bianca si guarda a Piazza elTahrir, così come tanti global manager che tra una chiusura di una borsa e l’altra guardano quella folla immensa pensando al canale di Suez, ai litri di petrolio, e magari chissà sudano agitati. Intanto anche oggi in quella grande piazza si è concentrato ancora il movimento che sta sconvolgendo l’Egitto da circa una settimana. Violando il coprifuoco anche oggi alla spicciolata o in corteo tantissimi, migliaia, hanno raggiunto la piazza.

Anche in Egitto non hanno più paura, e i morti e le decine di carri armati divengono un motivo in più per esserci e non per sottrarsi. Oggi nella Piazza della Liberazione è arrivato anche elBaradei che da quando è tornato nel suo paese all’indomani dei primi sollevamenti ha tentato di conquistarsi agli occhi dei media internazionali il ruolo di più autorevole rappresentante del movimento di protesta. Alzando la voce contro Moubarak, e tenendo alto il tono con la Clinton ha ripetuto più volte di voler lavorare per garantire immediatamente una transizione del regime verso la democrazia e le elezioni.

Recentemente in Egitto era stato al centro di uno scandalo in cui veniva ritratto mentre serviva del vino agli invitati al matrimonio della figlia guadagnandosi la riprovazione morale dell’opinione pubblica musulmana. Dipinto come piede di porco dell’occidente in Egitto, da certa propaganda del regime, da oggi può godere ufficialmente dell’appoggio dei Fratelli Musulmani che hanno dichiarato di riconoscere in elBaradei il mediatore giusto per risolvere la crisi. Non a caso l’associazione del premio nobel per la pace ha istituito insieme alla maggiore formazione islamista egiziana un comitato che si occupi di “trattative” con l’esercito.

Anche la Clinton oggi ha aperto sulla necessità della transizione, che deve essere “ordinata” secondo la Casa Bianca, visto che Moubarak “non ha fatto abbastanza”. In questo contesto politico, e dopo una notte di scontri e saccheggi che hanno fatto salire il numero dei morti a più di 150, elBaradei ha raggiunto piazza elTharir ed ha dichiarato durante il comizio al megafono che ormai “il cambiamento arriverà nei prossimi giorni” e che vista la situazione “non si può tornare indietro”.

A questo punto elBaradei è riuscito a confermarsi come uno dei protagonisti della crisi in Egitto. Nei suoi diversi interventi pubblici aveva sempre sostenuto la necessità del cambiamento e di radicali riforme politiche, anche se progressivamente ha abbandonato le critiche al regime in materia di distribuzione della ricchezza facendo sparire la parola povertà dalle sue considerazioni e dai suoi annunciati progetti di rinnovamento. Arrivati al sesto giorno di rivolta l’arrivo a piazza elTahrir di elBaradei potrebbe variare di non poco la situazione: i Fratelli Musulmani, che fino ad oggi hanno mantenuto un bassissimo profilo potrebbero aumentare l’attivismo anche per contendersi gli spazi con le fazioni immediatamente legate al premio nobel.

La Casa Bianca e le cancellerie europee potrebbero attuare altre aperture verso la transizione e lasciare così Moubarak da solo nelle possibili battaglie che potrebbero aprirsi all’interno dell’establishment, e il giro di vite nei confronti di alcuni giovani collaboratori sostituiti da fedelissimi amici legati ai servizi segreti, di cui ad esempio il neo eletto Souleimane (gradito anche ai Fratelli Musulmani) era il capo, o all’esercito confermerebbe l’accresciuta preoccupazione del presidente. Intanto è stato esteso il coprifuoco che in ogni modo non è mai stato rispettato dalla piazza e domani dovrebbe tornare per le strade dell’Egitto anche la polizia che aveva lasciato il campo all’esercito e agli elicotteri da guerra dei militari.

Il presidente del parlamento ha annunciato che in base ai ricorsi verranno rivisti i dati delle elezioni legislative, mentre la TV di stato parla di una giornata trascorsa in tranquillità e senza manifestazioni. Il regime mette in campo una sorta di stop and go di repressione e di ben poco credibili aperture, seguendo quasi il ritmo degli ultimi giorni di Ben Ali in cui mentre si annunciavano repentini cambiamenti in TV, la polizia ammazzava decine di manifestanti in una sola notte.

E’ comunque una crisi continua che potrebbe concentrarsi in un vis-a-vis tra elBaradei e Moubarak rischiando di mettere in gioco anche fazioni islamiche fino ad oggi non decisive nelle giornate di sollevamento e rivolta e funzionando da fattore “tranquillizzante” per la diplomazia internazionale terrorizzata dalla possibilità che si apri un processo rivoluzionario di lotta contro la crisi e contro il regime della crisi.

D’altronde uno dei comitati promotori della prima grande giornata di insurrezione aveva come sigla il rimando agli scioperi operai di qualche anno fa ed oggi in una piazza elTahrir affollata di manifestanti tra gli slogan contro la povertà, la miseria e il suo regime, il comizio al megafono di elBaradei era a basso volume perchè la Piazza della Liberazione per il proletari di mezzo mondo non è solo dedicata alla fuga di Moubarak ma anche alla cacciata della miseria dalla vita degli studenti, dei disoccupati e dei proletari che da giorni sono nella prima fila della rivolta egiziana.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

EgittomaghrebMoubarak

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra” nelle università: a Pisa il 13 e 14 settembre, due giorni di assemblea nazionale

Il 13 e 14 settembre a Pisa si terrà l’assemblea nazionale universitaria “Guerra alla Guerra”, due giorni di confronto tra collettivi e realtà studentesche da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al csoa La Strada

Nella notte tra giovedì e venerdì, poco dopo le 4, ignoti hanno lanciato una bomba carta contro l’ingresso del Centro Sociale “La Strada” in via Passino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’assemblea nazionale “Stop al genocidio. Fermiamo il sionismo con la resistenza” si terrà al cinema Aquila

Alcuni giorni fa il sindaco Gualtieri aveva vietato l’utilizzo di una sala del cinema Aquila di Roma per l’assemblea nazionale convocata dalle organizzazioni palestinesi in Italia. Ora il passo indietro. LA LOTTA PAGA – L’ASSEMBLEA SI TERRÀ AL CINEMA AQUILA IL 14 SETTEMBRE ALLE ORE 10.00 Dopo la conferenza stampa di lunedì 8 settembre davanti […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Campeggio no base 5-6-7 settembre – Comunicato conclusivo

Il campeggio territoriale No Base del 5-6-7 settembre è stato un momento fondamentale nella crescita della lotta del movimento No Base, aprendo nuovi spazi di organizzazione e di lotta, unendo persone e realtà differenti nell’obiettivo comune di fermare la base militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: “Blocchiamo tutto”. Mobilitazioni diffuse nel paese contro l’austerity di Macron

Intensa giornata di mobilitazione mercoledì 10 settembre in Francia, dietro la parola d’ordine “Bloquons Tout”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

A Gaza il colonialismo occidentale è stato smascherato

Attraverso Israele e l’ideologia del Sionismo, le élite occidentali hanno reinventato il loro orribile Sistema di Controllo Razzista e lo hanno spacciato per una causa “morale”. Ora la partita è finita.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione a Ronchi dei Legionari – Leonardo fabbrica di morte

Al fianco del popolo palestinese, contro la tendenza globale alla guerra

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Secondo drone incendiario in 2 giorni contro la Global Sumud Flotilla

Secondo attacco a un’imbarcazione della Global Sumud Flotilla, nella tarda serata di martedì 9 settembre, ancora in acque tunisine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cina: dallo SCO alla parata militare a Pechino

Riprendiamo due interviste da Radio Onda Rossa e Radio Blackout che fanno il punto della situazione dopo i due eventi che hanno visto protagonista Pechino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sulle macerie e sulle coste – Dal colonialismo genocidario israeliano alla villeggiatura in Sardegna

I fatti, più o meno, li conosciamo. La popolazione palestinese sta subendo un genocidio da parte dello stato di Israele, appoggiato da complici occidentali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Italia dimentica Regeni e la 185 e fa affari con l’Egitto

L’Italia continua a violare almeno lo spirito della legge 185 del 1990 dove si vieta l’esportazione di materiale di armamento « verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani ».

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La COP 27 dalle mille e una contraddizioni

Il messaggio principale di questa Cop è che non c’è giustizia climatica senza giustizia sociale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Missione Sirli: Francia e Egitto collaborano nella lotta al terrorismo bombardando civili

Pochi giorni fa è stata pubblicata un’inchiesta da parte di un media indipendente francese, Disclose, che rivela il coinvolgimento della Francia in azioni militari condotte dall’Egitto nei confronti di presunti trafficanti alla frontiera con la Libia. La missione, dal nome Sirli, è iniziata nel febbraio 2016 quando la Francia ha stabilito di sostenere l’Egitto di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sospeso il processo per l’omicidio di Giulio Regeni

«Gli agenti egiziani vanno informati» La terza Corte d’Assise annulla il rinvio a giudizio. Ora servirà una nuova rogatoria per chiedere l’elezione di domicilio dei quattro membri della National security. La decisione dopo una lunghissima giornata di dibattimento La terza Corte d’Assise di Roma rientra in aula alle 20.45, dopo quasi sei ore di camera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Business first! Regeni e Zaki non contano: altra fornitura di elicotteri di Leonardo all’ Egitto

Patrick Zaki? Giulio Regeni? Non contano. Le dichiarazioni solidarietà, di indignazione per la detenzione del primo e l’omicidio del secondo non scalfiscono di un millimetro il rapporto di collaborazione tra l’Italia e l’Egitto e il business delle armi continua imperterrito (come pr altro quello del petrolio).  L’ultimo affare riguarda una partita di elicotteri operativi al 100 per cento. […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Egitto: Il ministero egiziano della repressione e dei depistaggi si addestra in Italia

Tra il 2018 e il 2019 la polizia italiana ha formato agenti egiziani. Una collaborazione con il ministero più controverso d’Egitto: quello che gestisce i servizi segreti, che ha depistato sull’omicidio di Regeni e di cui fanno parte i suoi aguzzini. E quello che ogni anno indaga, incarcera e fa sparire dissidenti veri e presunti […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

A 5 anni dalla scomparsa di Giulio Regeni

Cinque anni fa moriva Giulio Regeni, dottorando presso l’università di Cambridge dapprima rapito e poi ucciso in Egitto mentre conduceva delle ricerche sul ruolo dei sindacati autonomi nelle proteste che stavano attraversando il paese. (L’immagine tratta dalla pagina satirica Compagni Annoiati riporta la foto che Giulio aveva mandato dall’Egitto, due giorni prima di essere rapito.) […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Avere paura degli aquiloni

Da piccola passavo una parte dell’estate in Marocco, il paese d’origine dei miei genitori. Quelle settimane le ricordo con il sorriso, tanto amore e un po’ di malinconia. Passavo le mie giornale nel darb a socializzare con i coetanei della zona. Mi chiedevano come fosse l’Italia, come mai avessi un accento così strano, ridevamo, scherzavamo […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ di nuovo primavera? – Gli audio del dibattito

Ieri al Centro Sociale Askatasuna si è tenuto il dibattito “E’ di nuovo primavera? – Dibattito sui nuovi conflitti sociali che attraversano il mondo arabo” con le relazioni di Gabriele Proglio, ricercatore di storia contemporanea presso l’Universidad de Coimbra e Karim Metref, giornalista ed educatore. Molti sono stati gli spunti su questo nuovo ciclo di […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ di nuovo primavera? – Dibattito sui nuovi conflitti sociali che attraversano il mondo arabo

Dall’Algeria all’Iraq, per passare dal “risveglio” di Piazza Tahrir in Egitto. Segni più o meno intensi di mobilitazione sociale attraversano il mondo arabo. Sono accomunati da due elementi centrali: la lotta contro la corruzione dei governi e la questione del carovita, della disoccupazione, del reddito. “Il popolo vuole la caduta del regime” gridano i giovani, […]