InfoAut
Immagine di copertina per il post

Torino: la fase due lascia per strada i più poveri

||||

Anche in periodo di emergenza da Covid-19, chi non ha mezzi di sussistenza viene trattato senza dignità dalle istituzioni e la gestione delle emergenze sociali viene lasciata a solidali e terzo settore, con colpevole silenzio e disinteresse. 

E’ la situazione che si è creata dal 3 maggio quando il campo “umanitario” della Croce Rossa di Piazza d’Armi è stato smantellato e le persone senza fissa dimora sbattute per strada, con tutti i loro averi in borse al seguito (molti ne hanno anche persi al momento della sopressione del campo), senza coperte, materassini o tende che sono stati forniti loro da solidali, collettivi e da una manciata di associazioni, unici a gestire l’emergenza dal principio. Una parte delle oltre 100 persone che erano ospitate nel campo sono rimaste in Piazza d’Armi a dormire nel parcheggio o sull’erba, una parte si è spostata insieme ai solidali davanti al Palazzo di Città per chiedere una soluzione a questa situazione, inaccettabile in tempi normali, criminale in periodo di emergenza sanitaria.

Come è noto, in questi mesi molte situazioni di ordinaria precarietà si sono inasprite. E’ la condizione di queste persone e delle molte altre che non hanno un luogo dove trascorrere le loro giornate e le loro notti, tantomeno durante il lockdown. 

I servizi di assistenza di base, che già normalmente faticano a coprire la richiesta di posti letto per i senza fissa dimora, in questo periodo hanno ridotto gli accessi per garantire stabilità a chi vi trascorre la notte e per rispettare seppur con difficoltà le norme di distanziamento. Molte associazioni che si occupano di accoglienza diurna sono state costrette a chiudere momentaneamente per incapacità di rispettare le norme e tutelare chi le frequenta. L’unico luogo che ancora accettava persone senza casa che non sapevano dove passare la notte era il campo umanitario della Croce Rossa in Piazza d’Armi, nella periferia sud di Torino. 

Il campo straordinario era stato allestito, come ogni anno, per far fronte all’emergenza freddo e la chiusura era stata poi prorogata per via dell’emergenza sanitaria dal 30 marzo al 3 maggio.

Il 3 maggio il campo è stato smantellato. Ospitava 102 persone senza fissa dimora e al suo esterno ne stazionavano altre che non erano state ammesse, perché anche qui le richieste superavano la disponibilità di posti letto.

L’amministrazione non ha fornito soluzioni che tenessero conto dello smantellamento di cui  erano da tempo a conoscenza, permettendo che più di cento persone finissero per strada dall’oggi al domani, senza un posto dove andare, con tutti i propri averi in borse al seguito, con servizi sanitari pubblici ridotti o inesistenti, con molte strutture per l’accoglienza chiuse o contingentate.

Nemmeno finché il campo umanitario è stato aperto, l’amministrazione ha garantito beni primari come il cibo, lo ha fatto solo durante l’ultima settimana, senza valida ragione se non un ritorno d’immagine.

Dall’amministrazione è stato sostenuto che con il caldo imminente, far vivere le persone senza dimora in container come quelli del campo della Croce Rossa sarebbe stato dannoso. Hanno inoltre giustificato questa scelta dichiarando che nel campo non si riuscissero più a rispettare le norme igienico sanitarie necessarie per far fronte all’emergenza COVID (parlando di rischio di assembramento e problemi di ordine pubblico). Si è ritenuto fosse una soluzione migliore lasciare che queste persone dormissero per terra, senza materassi o coperte, all’aperto. I container non sono una soluzione dignitosa e questo è vero. Non è disgnitoso far dormire in quelle condizioni le persone senza fissa dimora inverno dopo inverno, sbattendole regolarmente per strada a primavera, come se l’unica preoccupazione fosse evitare scomode morti per assideramento. 

Davanti a Palazzo di Città dove una parte dei senza fissa dimora ha iniziato insieme ai solidali un presidio, ieri mattina alcuni funzionari del comune accompagnati della digos hanno chiesto i dati alle persone senza dimora, senza testimoni o avvocati presenti, facendo interrogatori a cielo aperto nel mezzo dell’accampamento.

La risposta dell’amministrazione a questa assurda situazione è ancora una volta quella di fare delle vite umane una mera questione burocratica, facendo la distinzione tra chi ha i documenti e chi non li ha, trovando forse una precaria e temporanea soluzione per i primi, lasciando i secondi a se stessi.

In piazza si respirano stanchezza, rabbia e desolazione. Non esistono servizi igienici pubblici nella zona di piazza Palazzo di Città e la situazione igienica è allarmante. Si portano avanti rivendicazioni di un trattamento dignitoso per tutti e tutte, a cui le istituzioni si stanno dimostrando sorde, sostenendo di occuparsi della situazione, ma senza nella realtà fare nulla, nonostante siano state sollecitate da varie realtà e nonostante abbiano fisicamente sotto gli occhi il problema. 

Altre decine di persone sono ancora in Piazza D’armi costrette a dormire per terra nel parcheggio, chi è senza documenti validi è intimorito dai controlli, alcuni hanno valigie pesanti, non hanno soldi per pagare il biglietto dell’autobus e non se la sentono di spostarsi davanti al municipio per rivendicare i propri diritti. Rimangono in periferia, lontano dagli occhi di molti torinesi, della stampa e dell’amministrazione.

Alleghiamo il comunicato dell’ordine dei medici di Torino che ha preso parola sulla questione e a seguire l’aggiornamento di oggi sul presidio in Piazza Palazzo di Città:

CHIUSURA DEL DORMITORIO DI PIAZZA D’ARMI
OCCORRE SCONGIURARE IL RISCHIO SANITARIO 

In seguito alla chiusura del dormitorio di piazza d’Armi a Torino si è venuta a creare una situazione di emergenza sanitaria, oltre che umanitaria, le cui conseguenze rischiano di essere estremamente gravi, nel momento in cui sta iniziando la delicata fase 2 dell’epidemia Covid-19.Una trentina delle circa 100 persone ospitate in piazza d’Armi si trovano ora di fronte a Palazzo Civico, in strada, in pessime condizioni igieniche e con la sola assistenza delle associazioni di volontariato. Gli altri ospiti sono invece in giro per la città, alla ricerca di sistemazioni di fortuna.È evidente come questa situazione, già problematica in ogni caso, durante l’attuale periodo di emergenza possa potenzialmente diventare un pericolo sia per la salute di queste persone, che per tutti i cittadini.Come Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Torino sollecitiamo il Comune a intervenire per trovare una soluzione. Occorre che queste persone vengano immediatamente prese in carico e che vengano verificate le loro condizioni di salute, in modo da scongiurare ulteriori rischi sanitari.

________________

Cosa vogliamo?
Dignità, casa e salute.

Piazza Palazzo di Città, giorno 3

Ieri in giornata il comune ha iniziato a proporre soluzioni abitative, in strutture varie, solamente alle persone in situazione di estrema fragilità. Soluzioni per 5 persone su 35. Per gli altri tutto tace. Il Comune ha deciso di utilizzare come suoi rappresentanti Digos e Vigili, senza prendersi mai la responsabilità delle proprie scelte e creando appositamente una situazione più tesa e sgradevole per chi ormai dorme da tre notti per strada.

Ovviamente nessuna soluzione è stata trovata per i servizi igienici e le persone sono ancora costrette ad arrangiarsi in strada.Cosa vogliamo?

Una casa per tutte le persone sfrattate da Piazza D’armi: che le istituzioni si prendano le proprie responsabilità davanti ad un’emergenza sanitaria senza precedenti garantendo un tetto, dignità, casa e salute a tutti e tutte.A Torino ci sono 6.000 case vuote, alberghi e varie strutture abbandonate e in disuso, veramente non c’è soluzione?

Chiediamo a chi è solidale di passare dal presidio davanti al Comune – sempre con mascherina, igienizzante e guanti – e portare solidarietà. Servono prioritariamente: prodotti per l’igiene personale, vestiti, igienizzante, mascherine, coperte, tende e acqua.

#Restoacasa ma la casa dov’è?

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

CORONAVIRUSsenza casatorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La contraddizione ecologica e l’opposizione alla guerra: riflessioni sulla mobilitazione contro il G7 Ambiente e Energia.

Le giornate di mobilitazione appena trascorse e quelle che abbiamo di fronte ci dicono alcune cose rispetto alle tendenze dell’oggi, dei soggetti che si muovono, delle lotte che si intrecciano. Prima di pubblicare il contributo di notav.info che ritorna sulle ragioni della mobilitazione verso il G7 Ambiente Energia di Venaria e sulla cronaca delle giornate di lotta, diamo alcuni spunti di riflessione..

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un appello a difesa del Servizio Sanitario Nazionale.

E’ uscito un appello firmato a nome di quattordici personalità nell’ambito della sanità e della scienza per tutelare il servizio sanitario nazionale, qui è possibile leggerne il contenuto.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgomberi al Quarticciolo. In borgata nessuna persona resta sola.

Ieri mattina 3 famiglie della borgata sono state sgomberate da ATER e dalla Prefettura di Roma. Una ragazza incinta, una donna sola con due figli, persone in attesa di una casa popolare da decenni. Persone che abitano in quelle case dal 2002. Persone che pagano la colpa di non potersi permettere una casa. Non veniteci […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il Fentanyl e la dolorosa condizione umana

Il dilagante consumo di fentanyl negli Stati Uniti rappresenta certamente «un dramma americano», come si legge negli ultimi due anni sui quotidiani

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando tagliava l’erba risparmiava i fiori. Le parole della madre di Stefano

Sono rimasta molto colpita dall’enorme affetto che in questi giorni tutti mi hanno dimostrato e voglio ringrazio tutti. Il legame con Stefano era totale, in simbiosi, a lui avevo trasmesso tutto, purtroppo anche le mie allergie, i problemi di tiroide.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefanino Milanesi, una vita per la lotta

Uno dei più noti compagni e protagonisti delle lotte comprese tra gli anni Settanta e quelle odierne del popolo NoTav se n’è andato, improvvisamente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Ste, che la terra ti sia lieve

Se ne è andato Stefano, compagno, No Tav. Come redazione di InfoAut ci uniamo al ricordo del movimento No Tav ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ed affetto ad Ermelinda, ai compagni ed alle compagne che hanno condiviso le piazze, le strade ed i sentieri di montagna con Stefano.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Giocate, giocate! L’azzardo del Governo

Il gioco d’azzardo nel nostro Paese non conosce crisi e la crescita del gioco online sembra sempre più inarrestabile. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Roma: morta a 75 anni Barbara Balzerani

In carcere e poi fuori la Balzerani ha riletto a lungo la storia – personale e collettiva – degli anni ’70 e ’80, attraverso molti incontri pubblici, prese di posizione e soprattutto con numerosi libri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano 2-3 marzo 2024: assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all’abitare

La fase economica, sociale e politica che stiamo vivendo racchiude in sé tutte le contraddizioni che il sistema capitalistico porta in seno.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Salvare il Meisino è compito cittadino!

Secondo quanto apprendiamo da giornali e delibere comunali l’avvio dei lavori per cementificare e cancellare l’oasi di biodiversità rappresentata dal parco del Meisino a Torino è imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Salone del Libro viene bloccato per la sua complicità al sionismo: la vittoria della mobilitazione per la Palestina!

Sabato pomeriggio, con il coordinamento Torino per Gaza ci siamo dati appuntamento a ridosso della metro Lingotto per raggiungere il Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Salone del Libro: come è fatta la vera censura

Riprendiamo il comunicato del Coordinamento cittadino Torino per Gaza su quanto accaduto ieri al Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Giorgio e la sorveglianza speciale

Il 28 febbraio 2023 la Procura di Torino ha chiesto la sorveglianza speciale e l’obbligo di dimora nel luogo di residenza per quattro anni per Giorgio Rossetto, disposto a fine giugno 2023.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La voce per la Palestina non si arresta!

Torino, presidio al commissariato San Paolo oggi pomeriggio alle ore 18 per Sara.

Di seguito pubblichiamo il comunicato del coordinamento cittadino Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La truffa del G7: i ministri dei Paesi più industrializzati e inquinanti al mondo annunciano false promesse per fronteggiare la questione climatica.

Riflessioni e valutazioni conclusive di una settimana di mobilitazione, scritte a più mani tra chi ha partecipato al percorso di costruzione della contestazione.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Contro la vostra “pace” e il vostro “lavoro” la lotta è solo all’inizio

Primo maggio a Torino: con la resistenza palestinese, contro il governo della crisi sociale.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Conferenza stampa sui fatti di ieri a Torino in occasione della contestazione ai ministri del G7 Ambiente e Energia

La militarizzazione della città deve essere denunciata a fronte della violenza delle cariche della polizia e Torino come laboratorio della violenza è qualcosa di ben noto.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Il significato conteso del 25 aprile di fronte al genocidio. Spinte e possibilità.

Le iniziative ufficiali del 24 e 25 aprile di quest’anno sono state la dimostrazione della separatezza che intercorre tra il sinistro antifascismo istituzionale e quello quotidiano di chi non si rifugia in un’identità stantia priva di sostanza e attinenza alla realtà.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.