InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sei un bombarolo perché partecipi ai cortei. Le nuove accuse della Procura di Bari

Ecco, ora si sono superati. In questi giorni (oltre l’arresto di Fabio, Rino e Vincenzo colpevoli d’essere antifascisti) è arrivata la notifica di fine indagine per uno di questi 4, messo al centro di tutta l’inchiesta dopo le perquisizioni ed indagato da solo con l’accusa di nientepopodimeno che aver piazzato/abbandonato/dimenticato un ordigno all’aeroporto di Bari-Palese!

Un nuovo membro dell’Isis? Un’alleanza nuova tra i cattivoni dei centri sociali ed il fanatismo islamico? Confusione tra chi della storia non ricorda molto e confonde chi metteva le bombe nelle stazioni e piazze, ovvero i gruppi neofascisti, e chi invece da sempre si spende e sacrifica nelle lotte sociali con i disoccupati, studenti, famiglie sfrattate, ecc…? Fatto sta che nell’enorme fascicolo contenente l’indagine (quasi 1.000 pagine e migliaia di euro spesi in intercettazioni) ci sono “soltanto” sue foto di partecipazione ai cortei dal 2011 ad oggi, intercettazioni telefoniche ed sms con amici e madre, fotografie postate su facebook, conversazioni con ragazze (!) e qualsiasi aspetto della vita quotidiana gettato nel faldone senza alcun rispetto della stessa e senza alcuna prova dell’accusa (quindi zero impronte o foto compromettenti o intercettazioni in cui si parla  di piani eversivi), ma un filmato delle telecamere dell’aeroporto in cui si vedrebbe lui, oltre ad altre 53 persone riprese, che, forse, getta qualcosa in un cestino dei rifiuti e poi si appresta a prendere il volo perché lo stesso vive e lavora a Torino da quasi 2 anni!!! E chi sono queste altre 53 persone che, come lui, avrebbero gettato qualcosa nel cestino? Non si sa e Digos e Magistratura non hanno nemmeno provato a scoprirlo con una minima indagine! Si legge nel fascicolo che, sebbene non si sia riusciti ad identificarle e/o forse non hanno precedenti, queste altre 53 le si esclude a priori dal caso. Si legge, invece, che, siccome l’indagato svolge una vita senza un lavoro fisso (testuale), vive in una condizione precaria e partecipa attivamente a manifestazioni contro la Tav, piuttosto che difende famiglie da sfratti (tutto documentato dalle intercettazioni, come se l’avessimo mai nascosto il nostro impegno politico), allora è sicuramente lui l’attentatore, il bombarolo, il sovversivo che gira con bombe in tasca manco fossero caramelle e quindi costituisce un pericolo per la comunità (tra l’altro ad essere chiamato “ordigno” sarebbe un oggetto delle dimensioni di 3x4cm, un “magnum” di capodanno?). Praticamente ad essere criminalizzata è la vita stessa di chi non ha scelto di vivere un’esistenza di precarietà ed arrendevolezza a questo sistema corrotto ma ha scelto di lottare contro lo stesso, combattere gli sperperi di denaro pubblico in opere come la Tav o l’Expo, denunciare pubblicamente con forza la corruzione della classe politica e resistere ai tentativi di ulteriore impoverimento come il gettare in strada famiglie senza lavoro che perdono la casa .

Non è un semplice attacco ad un singolo, ma un attacco politico, una Procura reazionaria che, con queste accuse, finisce con l’impedire che ci siano soggetti che mettano i bastoni tra le ruote a questo sistema nel quale viviamo. Per loro chi lotta contro la Tav o piuttosto chi difende una famiglia da uno sfratto è un criminale e non solo va colpito giuridicamente ma criminalizzato di fronte all’opinione pubblica: tutto ciò è una chiara scelta di difendere: imprenditori che speculano sulle grandi opere, politici corrotti disposti a tutto per tenere le poltrone e girare in auto blu, leggi e nuove tasse che strangolano sempre più la povera gente. Queste è il lavoro di certe Procure. Ma come mai hanno questo enorme potere di colpire, con processi indiziari, persone scelte a monte? Chi tenta di colpire chi lotta difende la corruzione e il sistema circostante. Devono saperlo. Noi lo sappiamo, per niente intimiditi, ancora più determinati e consapevoli di chi sono i nostri nemici continueremo a difenderci nelle strade così come nelle aule di Tribunale tranquilli di star dal lato giusto della barricata. La nostra lotta continua nonostante le deliranti accuse.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Bariprocurarepressione

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra 2026: La “responsabile” Meloni, atto terzo. 

Prima di dilungarci nel merito dell’allocazione dei miserrimi 18 miliardi previsti, quattro aggettivi possono sintetizzarne il contenuto. Una manovra “responsabile”, pavida, iniqua e belligerante. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendere i padroni. Un commento sulla norma affitti brevi, l’organizzazione delle lotte e l’inasprirsi dei conflitti abitativi a Bologna

Due dirette sulla questione abitativa in Italia, tra le mistificazioni del dibattito pubblico sugli affitti brevi e l’inasprimento del conflitto sulla casa a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il problema è il Neruda o l’assenza di prevenzione?

Questa mattina è uscita la notizia su “La Stampa” e altre testate locali riguardo alla presenza di alcuni casi di tubercolosi all’interno dello Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Chi paga il “miracolo economico” (che poi è la solita austerità) del Governo Meloni

Il prelievo fiscale è salito dal 2024 al 2025 dal 41,4% al 42,6% del Pil, toccando un picco da record a danno di milioni di contribuenti con redditi medio bassi

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuori dalla metropoli. Quaderno di lavoro su lotta per la casa e capitale immobiliare

Una lettura necessaria per ragionare sulla militanza e le lotte sociali fuori dai grandi conglomerati urbani.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Culture

“Questo libro è illegale”

Come i testi clandestini nei sistemi autoritari, questo glossario serve per resistere alla repressione e per non piegarsi a una logica da Stato di polizia che criminalizza il dissenso e assoggetta i diritti alla paura.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cosa c’è dietro l’operazione dei Carabinieri contro il Movimento per il Diritto all’Abitare di Roma?

Riprendiamo il comunicato di Autodifesa Abitativa: Questa mattina 8 tra attiviste e attivisti del Movimento per il Diritto all’Abitare di Roma hanno subito la perquisizione dell’abitazione e del posto di lavoro con il sequestro dei cellulari, dei computer e di materiale cartaceo di varia natura. Un’operazione con uno spropositato dispiegamento di personale dei Carabinieri e […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Libertà per Tarek,Anan, Ali e Mansour. Libertà per il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo da compagne e compagni di Roma questo appello in solidarietà a Tarek Dridi, Anan, Alì e Mansour. Mercoledì 21 si invitano tutt a partecpare al presidio in solidarietà al tribunale a L’Aqula per il procecesso di Anan, Alì e Mansour, mentre giovedì 22 al faro del gianicolo si porterà solidarietà a Tarek […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il Consiglio dei Ministri approva il decreto sicurezza

Blitz del governo, approvato il decreto Sicurezza, varato dal governo Meloni nel Consiglio dei ministri di ieri sera.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Diamo voce al dissenso

Ai più non è chiaro che oggi stiamo assistendo, sia in Italia sia in Europa, a una criminalizzazione del dissenso politico Riprendiamo l’articolo di osservatoriorepressione di Marco Sommariva*: La curatrice del libro Carcere ai ribell3, Nicoletta Salvi Ouazzene, è un’attivista del Comitato “Mamme in piazza per la libertà di dissenso”, nato nel 2016. Il Comitato nasce per iniziativa […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Processo Askatasuna: 88 anni richiesti perché lottare é reato

“Non è interesse della procura criminalizzare il dissenso”: si apre con questo paradosso prontamente ripreso dai giornali l’udienza di oggi sul processo per associazione a delinquere ai danni di compagni e compagne del centro sociale askatasuna, del movimento Notav e dello spazio popolare Neruda. Di seguito alcune considerazioni a caldo a cui seguiranno altri ragionamenti. […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Rivolta nel carcere di Cuneo

Da Radio Blackout: Nel pomeriggio di lunedì 11 novembre la quiete penitenziaria della Casa Circondariale Cerialdo di Cuneo è stata scossa da una rivolta improvvisa messa in atto, a quanto ci è dato sapere, dagli “ospiti” della sezione Nuovi Giunti del carcere del capoluogo. Data la odierna difficoltà di avere notizie sicure da dentro, quello […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Attenti al lupo!

Il governo Meloni, coerentemente con i suoi proclami, introduce un disegno di legge che ha lasciato carta bianca alle fantasie dei Ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto che prevede nuovi reati e pene più pesanti per chi, come la levata di scudi conclude, “protesta”. E viene immediatamente da chiedersi, sì, ma chi protesta?