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Il Guernica si fa spazio: parade per gli spazi sociali

Sono passati mesi dallo sgombero dell’ex cinema scala, ma la voglia di ritornare a dare uno luogo al Guernica non è mai svanita perché è la gente di Modena che lo vuole e ne è la dimostrazione che la gente, giovani, studenti, lavoratori, precari, ha dato nelle diverse iniziative che il Guernica ha messo in piedi fino ad ora all’ interno della città.

Questo nuovo anno ha visto nascere la nuova campagna spazi denominata “GUERNICA ALLA CONQUISTA DELLO SPAZIO” partita con l’ospitare i compagni che lottano contro la tav in val susa all’interno del festival della filosofia, passata dall’occupazione temporanea sulle macerie di uno dei posti che ha ospitato il Guernica, l’ex Molinari, che ha visto la realizzazione della mostra sui tanti luoghi vuoti all’interno della città di Modena, luoghi tutti da noi visionati, passando dall’assemblea pubblica per discutere con la città della crisi che ha visto 50 persone fermarsi all’interno di piazza Matteotti, arrivando ad organizzare e riempire un bus per Roma nella giornata di protesta degli indignados, il sostegno alle lotte studentesche e in fine la realizzazione della parade di venerdì 21 ottobre con la collaborazione di uno dei laboratori che sono nati all’interno del progetto Guernica: l’elettro lab!

Il Guernica nel suo dialogo a distanza con la giunta modenese ha seguito quelli che sono stati i diktat del comune, la registrazione dell’associazione e smettere di occupare, ma nonostante tutto, il silenzio dall’altra parte è continuato, nonostante la voglia di dialogare , lasciando sempre la porta aperta riguardo a questo argomento.

Da tutti i motivi che abbiamo elencato, è nata la nuova campagna spazi, perché il progetto Guernica, non si può fermare, non si vuole fermare e con la parade di venerdì lo Spazio Guenica tornerà a ribadire che si conteranno i giorni per un nuovo spazio sociale a Modena. Far tornare un nuovo spazio a Modena vuole dire riappropriarsi di quello che ci appartiene e che questa governance, incapace di governare una crisi sempre più grande e senza via di sbocchi, ci toglie tutti i giorni, perché riprendersi un posto vuole dire toglierlo dal degrado e dalle politiche fallimentari di riqualificazione della giunta comunale modenese, per riconsegnarlo alla città, esprimendo uno dei tanti modi per contrastare la crisi, per ribadire che il debito non lo paghiamo e non lo pagheremo mai. Riconsegnare un nuovo spazio alla città di Modena vuole dire far respirare alla città un aria nuova, uno spazio che tornerà a dare un luogo ai diversi laboratori nati all’interno del progetto, che ospiterà serate, iniziative politiche e culturali dove la socialità sarà al centro di tutto, ma soprattutto vuole essere aperto alla gente di Modena.

Il 15 ottobre ha dato un segnale forte ai poteri di questo paese, ha consegnato all’Italia un intera generazione di persone, che hanno detto basta a questo sistema, ripartire da un posto occupato per dare un colpo mortale a questa crisi è un passo fondamentale per le lotte future.

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