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Forte dei Marmi, foglio di via per tre compagni

“Pericoloso per la sicurezza pubblica al punto di essere interdetto dal recarsi in un determinato luogo.” Questa è la motivazione con cui generalmente un questore dà un “foglio di via”. E’ una misura introdotta nel 1956, adottata generalmente per reprimere. Insomma un residuo del tempo che fu. Ma in epoca di crisi dilagante, dilagano anche le proteste, si sa. Che devono essere represse, con ogni mezzo necessario, dalle misure di cento anni fa, alle legislazioni d’emergenza.

Questa è stata la pena comminata a tre compagni della Casa Rossa, rei di essersi opposti, nella ridente Forte dei Marmi, all’infame rete anti-immigrati che il sindaco del PD Buratti ha fatto installare sotto il pontile, con l’unico scopo di negare ai venditori ambulanti un po’ d’ombra. Quella stessa Forte dei Marmi che costituisce una vera e propria vetrina, priva di umanità e di relazione, costruita a misura di turista ricco e benpensante.

Stiano tranquilli il sindaco, la giunta e le solerti forze dell’ordine: non avremmo mai avuto alcuna intenzione di frequentare quel salotto dell’alta borghesia e mai lo faremo in futuro. Il nostro è stato solamente un grido di rabbia e di dignità a fianco dei fratelli migranti, come sempre abbiamo fatto. E come sempre faremo in tutte le occasioni in cui il nostro odio di classe potrà sfogarsi. Foglio o non foglio.

C.s.O.a. Casa Rossa

Leggi anche:

Forte dei Marmi: reti, lusso, razzismo, neofascismo e…PD

Versilia Antirazzista taglia le reti della vergogna

 

da cortocircuito

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